Roma.
Non una, ma «diverse aziende, con sede legale a Milano e sedi in tutta
Italia, hanno importato e lavorato amianto anche negli anni recenti, ben
oltre il 1992, quando è entrata in vigore la legge che lo ha messo al
bando in Italia. O meglio, che lo avrebbe messo al bando». La denuncia è
dell’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale
amianto, che ha presentato un esposto alla procura di Milano in seguito
al quale, ci racconta, è stato aperto un fascicolo. Prima, cioè,
dell’indagine iniziata qualche settimana fa dalla procura di Torino a
opera del “pm anti-amianto” Raffaele Guariniello. La notizia è di quelle
destinate a lasciare un segno e l’avvocato Bonanni ne parlerà anche
oggi in un convegno organizzato a Milano (sede regione Lombardia ore
17.30 con diretta streaming su www.youtube.com/watch?v=AP0-ZfsW92g).
Dai documenti in possesso del pm Guariniello, l’Italia è stata - tra il 2011 e il 2012 - il principale importatore di amianto dall’India. «Tutto questo è avvenuto ufficialmente, alla luce del sole - ci ha detto il pm - tanto che esistono le bolle di accompagnamento e i documenti ufficiali della dogana che testimoniano l’importazione».
L’amianto sarebbe stato importato sia come componente di parti meccaniche (e molte aziende hanno delocalizzato in India) sia come materia prima, lavorata poi in Italia. «È vietato dalla legge - ci dice l’avvocato Bonanni - si parla di deroghe ricevute. Ma sono inammissibili. All’Osservatorio risultano decine di operai deceduti per amianto proprio nelle aziende oggetto dell’indagine milanese».
Dai documenti in possesso del pm Guariniello, l’Italia è stata - tra il 2011 e il 2012 - il principale importatore di amianto dall’India. «Tutto questo è avvenuto ufficialmente, alla luce del sole - ci ha detto il pm - tanto che esistono le bolle di accompagnamento e i documenti ufficiali della dogana che testimoniano l’importazione».
L’amianto sarebbe stato importato sia come componente di parti meccaniche (e molte aziende hanno delocalizzato in India) sia come materia prima, lavorata poi in Italia. «È vietato dalla legge - ci dice l’avvocato Bonanni - si parla di deroghe ricevute. Ma sono inammissibili. All’Osservatorio risultano decine di operai deceduti per amianto proprio nelle aziende oggetto dell’indagine milanese».
Cinquemila morti: la mappatura dell’Ona
Sono 40 milioni le tonnellate di amianto presenti in Italia e 5mila
morti l’anno: è il monitoraggio dall’Ona che sarà presentato al convegno
dove si parlerà anche delle novità sui benefici presidenziali e le
azioni messe in campo.
Stefania divertito - 18 gennaio 2015
fonte: http://www.metronews.it
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