IL SEQUESTRO DEI FUCILIERI DI MARINA LATORRE E GIRONE -
COSA E' SUCCESSO AL PARLAMENTO EUROPEO?
COSA E' SUCCESSO AL PARLAMENTO EUROPEO?
19 Gennaio 2015
Stefano Tronconi
Su iniziativa della vice-presidente del Partito Polare (PPE), Lara Comi,
il Parlamento Europeo nei giorni scorsi ha finalmente battuto un colpo
approvando una risoluzione in cui chiede all'India il rimpatrio dei due
fucilieri di marina. Ha inoltre auspicato l'attribuzione della
competenza giurisdizionale sul caso all'Italia o ad un arbitraggio
internazionale.
Una risoluzione che, per quanto timida e tardiva, ha il merito di offrire una seppur minima internazionalizzazione della vicenda mettendo per la prima volta un pò di pressione all'India.
Una risoluzione che, per quanto timida e tardiva, ha il merito di offrire una seppur minima internazionalizzazione della vicenda mettendo per la prima volta un pò di pressione all'India.
Tutto bene dunque? Non proprio. Perché all'aspetto sicuramente positivo
appena citato si accompagna purtroppo la solita manipolazione della
realtà di cui siamo testimoni fin dall'avvio di questa indegna farsa.
Con questa Risoluzione il Parlamento Europeo si è infatti inserito nella scia di chi, a prescindere dalle numerose evidenze contrarie ed in assenza di qualsiasi processo, dà già per acquisito che i due pescatori indiani siano stati uccisi dai marò.
La solite vergognose affermazioni che leggiamo ed ascoltiamo ormai da tre anni e che impediscono sia un'uscita dall'impasse sia che venga fatta giustizia.
Con questa Risoluzione il Parlamento Europeo si è infatti inserito nella scia di chi, a prescindere dalle numerose evidenze contrarie ed in assenza di qualsiasi processo, dà già per acquisito che i due pescatori indiani siano stati uccisi dai marò.
La solite vergognose affermazioni che leggiamo ed ascoltiamo ormai da tre anni e che impediscono sia un'uscita dall'impasse sia che venga fatta giustizia.
Come è potuto succedere?
Il testo iniziale della proposta di Risoluzione presentato da Lara Comi insieme ad altri colleghi del PPE non si esprimeva in termini decisamente colpevolisti. Con un testo certamente ambiguo, che però quantomeno evitava di crocifiggere i due marò a responsabilità che sappiamo per certo non essere loro, nella rilevante sezione delle premesse recitava:
“A. considerando che il 15 febbraio 2012 si è verificato un incidente al largo della costa indiana nel quale sono stati uccisi due pescatori locali e che due fucilieri di marina italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ne sono stati ritenuti responsabili e sono stati successivamente arrestati; che i due militari si trovavano a bordo della petroliera italiana Enrica Lexie ed erano impegnati in operazioni anti-pirateria;
B. considerando che ne è sorto un incidente internazionale che è tuttora caratterizzato dall'assoluta incertezza sul futuro dei due italiani, dal momento che, a quasi tre anni di distanza, non sono state formulate imputazioni formali in relazione al conflitto a fuoco;”
Il testo iniziale della proposta di Risoluzione presentato da Lara Comi insieme ad altri colleghi del PPE non si esprimeva in termini decisamente colpevolisti. Con un testo certamente ambiguo, che però quantomeno evitava di crocifiggere i due marò a responsabilità che sappiamo per certo non essere loro, nella rilevante sezione delle premesse recitava:
“A. considerando che il 15 febbraio 2012 si è verificato un incidente al largo della costa indiana nel quale sono stati uccisi due pescatori locali e che due fucilieri di marina italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ne sono stati ritenuti responsabili e sono stati successivamente arrestati; che i due militari si trovavano a bordo della petroliera italiana Enrica Lexie ed erano impegnati in operazioni anti-pirateria;
B. considerando che ne è sorto un incidente internazionale che è tuttora caratterizzato dall'assoluta incertezza sul futuro dei due italiani, dal momento che, a quasi tre anni di distanza, non sono state formulate imputazioni formali in relazione al conflitto a fuoco;”
A chi conosce la ricostruzione di quanto avvenuto il 15 Febbraio 2012 al
largo delle coste del Kerala, già questo testo iniziale appare
deludente. Si può tuttavia capire che, avendo il Parlamento Europeo
scelto di concentrarsi nella Risoluzione soprattutto sulla violazione
dei diritti umani subita in questi tre anni da Latorre e Girone, non
fosse nella posizione in questa occasione di smentire la narrazione
colpevolista portata avanti fin dall'inizio nei confronti dell'opinione
pubblica tanto dai governi indiani che da quelli italiani.
Stando così le cose, sarebbe allora valsa la pena accogliere la proposta presentata dal Gruppo Alleanza Liberali e Democratici Europei (ALDE - Gruppo di cui guarda caso non fanno parte parlamentari italiani) che combinando i punti A. e B. della proposta del Gruppo Popolare in un unico punto suggeriva di limitarsi a scrivere in premessa:
“A. considerando che il 15 febbraio 2012, in una zona che dovrebbe far parte delle acque internazionali, due pescatori locali sono stati uccisi e due sottufficiali di marina italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, in servizio sulla petroliera italiana Enrica Lexie, sono stati arrestati;”
Stando così le cose, sarebbe allora valsa la pena accogliere la proposta presentata dal Gruppo Alleanza Liberali e Democratici Europei (ALDE - Gruppo di cui guarda caso non fanno parte parlamentari italiani) che combinando i punti A. e B. della proposta del Gruppo Popolare in un unico punto suggeriva di limitarsi a scrivere in premessa:
“A. considerando che il 15 febbraio 2012, in una zona che dovrebbe far parte delle acque internazionali, due pescatori locali sono stati uccisi e due sottufficiali di marina italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, in servizio sulla petroliera italiana Enrica Lexie, sono stati arrestati;”
Un testo meno ambiguo, che si limitava a registrare fatti sicuramente
occorsi sorvolando sulla dinamica dell'accaduto ancora non accertato da
alcun tribunale. Una soluzione semplice e logica ….. E invece niente.
Il governo italiano ha scelto di trattare Latorre e Girone da colpevoli fin dai giorni immediatamente successivi all'incidente e ritiene di non poter certo fare retromarcia ora. Perché, se con le prove della loro innocenza finalmente esposte e rivendicate anche nelle sedi internazionali si costringerebbe il governo indiano a far rientrare Latorre e Girone in tutta fretta e con tante scuse, quante teste dovrebbero in contemporanea saltare a Roma tra politici, militari e burocrati vari se si ammettesse ora dopo tre anni che questi signori ci hanno raccontato una serie infinita di menzogne?
Il governo italiano ha scelto di trattare Latorre e Girone da colpevoli fin dai giorni immediatamente successivi all'incidente e ritiene di non poter certo fare retromarcia ora. Perché, se con le prove della loro innocenza finalmente esposte e rivendicate anche nelle sedi internazionali si costringerebbe il governo indiano a far rientrare Latorre e Girone in tutta fretta e con tante scuse, quante teste dovrebbero in contemporanea saltare a Roma tra politici, militari e burocrati vari se si ammettesse ora dopo tre anni che questi signori ci hanno raccontato una serie infinita di menzogne?
Ecco allora arrivare in forza gli accusatori di turno di Latorre e
Girone. Il Gruppo Socialisti & Democratici presenta una proposta di
Risoluzione che nelle premesse recita:
“A. considerando che la notte del 15 febbraio 2012 la nave mercantile italiana Enrica Lexie, in rotta da Singapore a Gibuti, si è imbattuta nel peschereccio St. Antony al largo delle coste del Kerala (India);
B. considerando che a bordo dell'Enrica Lexie vi erano sei fucilieri navali (marò) incaricati di proteggere la nave da eventuali attacchi di pirati; che, nel timore di un attacco pirata, sono stati sparati dei colpi d'avvertimento all'indirizzo dell'imbarcazione in avvicinamento e due pescatori indiani, Ajesh Pinky e Selestian Valentine, sono rimasti tragicamente uccisi;”
“A. considerando che la notte del 15 febbraio 2012 la nave mercantile italiana Enrica Lexie, in rotta da Singapore a Gibuti, si è imbattuta nel peschereccio St. Antony al largo delle coste del Kerala (India);
B. considerando che a bordo dell'Enrica Lexie vi erano sei fucilieri navali (marò) incaricati di proteggere la nave da eventuali attacchi di pirati; che, nel timore di un attacco pirata, sono stati sparati dei colpi d'avvertimento all'indirizzo dell'imbarcazione in avvicinamento e due pescatori indiani, Ajesh Pinky e Selestian Valentine, sono rimasti tragicamente uccisi;”
Per questi signori la verità non va più accertata nei tribunali, ci
pensano direttamente loro nelle aule parlamentari a dare già per
acquisita una verità che tale non è, ma che è per loro politicamente
conveniente. Chi sono questi signori? Ecco qualche nome dei politici più
noti (ovviamente parlando del Gruppo Socialisti & Democratici si
parla di politici che in Italia fanno parte del PD) inclusi tra
presentatori del documento: Goffredo Maria Bettini, Simona Bonafè,
Mercedes Bresso, Paolo De Castro, Kashetu Kyenge, Alessandra Moretti,
Pier Antonio Panzeri, Pina Picierno, Gianni Pittella, Flavio Zanonato
…...., e ve ne sono ovviamente molti altri.
E' vero, sono nomi di secondo piano all'interno del PD nazionale, che probabilmente poco si sono interessati ed altrettanto poco sanno di tutta la vicenda dei marò. Ma sono nomi di sicuro riferimento e garanzia per l'attuale Alto Rappresentante dell'Unione per gli Affari Esteri (Federica Mogherini) e per il premier italiano (Matteo Renzi), nonché per la loro strategia da tempo rivelatasi fallimentare che sceglie di ignorare volutamente l'innocenza dei marò. Alcune fonti giornalistiche indiane parlano anche di un ruolo molto attivo da parte dell'ambasciata indiana presso l'Unione Europea durante il cammino parlamentare della Risoluzione, ma è d'altronde ben noto quanto i governi italiani abbiano sempre scelto di piegarsi ai desiderata indiani in questa vicenda.
E' vero, sono nomi di secondo piano all'interno del PD nazionale, che probabilmente poco si sono interessati ed altrettanto poco sanno di tutta la vicenda dei marò. Ma sono nomi di sicuro riferimento e garanzia per l'attuale Alto Rappresentante dell'Unione per gli Affari Esteri (Federica Mogherini) e per il premier italiano (Matteo Renzi), nonché per la loro strategia da tempo rivelatasi fallimentare che sceglie di ignorare volutamente l'innocenza dei marò. Alcune fonti giornalistiche indiane parlano anche di un ruolo molto attivo da parte dell'ambasciata indiana presso l'Unione Europea durante il cammino parlamentare della Risoluzione, ma è d'altronde ben noto quanto i governi italiani abbiano sempre scelto di piegarsi ai desiderata indiani in questa vicenda.
Il risultato finale è che una risoluzione dagli intenti ampiamente
meritori finisce per trasformarsi in una nuova occasione per rafforzare
la narrazione tossica e colpevolista contro i due fucilieri di marina.
Il testo finale della Risoluzione approvato dal Parlamento Europeo è
infatti quasi una fotocopia del testo presentato dal Gruppo Socialisti
& Democratici. Vengono accantonati tanto l'originale testo del PPE e
soprattutto quello dell'ALDE (unitamente ad altre proposte presentate
da alcuni Gruppi minori). Alla fine nessun Gruppo politico si oppone
alla reiterazione delle menzogne che infangano i due marò rendendosi
così complice delle scellerate dichiarazioni contenute nel documento
finale. La Risoluzione viene approvata per acclamazione.
Ancora una volta, per responsabilità tutta italiana, in una importante
sede istituzionale questa volta internazionale, si permette che gli
innocenti Latorre e Girone vengano additati come i responsabili di un
crimine da loro mai commesso, malgrado le innumerevoli prove che li
scagionano ed in assenza di un qualsiasi processo.
La presunzione d'innocenza fino a sentenza definitiva sembra essere un diritto fondamentale riconosciuto ad ogni cittadino europeo, fatta eccezione per Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.
La presunzione d'innocenza fino a sentenza definitiva sembra essere un diritto fondamentale riconosciuto ad ogni cittadino europeo, fatta eccezione per Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.
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