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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

28/10/14

In 10 mesi picchiati 4mila poliziotti



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Ogni giorno pestati tredici uomini in divisa, sei volte su dieci da stranieri

Una volante della polizia accerchiata e assaltata a calci e pugni da una banda di sudamericani, che domenica scorsa nel Piacentino ha quasi strangolato due poliziotti. Erano decine. Eppure uno solo è stato denunciato. E aggressioni continue nei penitenziari, in strada e persino sulle autostrade, come è accaduto sull’A1 Roma Napoli a metà settembre, quando 52 tifosi baresi scalmanati si sono scagliati contro gli agenti ferendone uno.
Nulla è cambiato. Sono passati quasi cinque anni, era il 9 gennaio 2010, quando un immigrato che doveva essere rimpatriato a Lagos, in Nigeria, staccò con un morso il lobo dell’orecchio a un poliziotto di scorta all’aeroporto di Fiumicino. È lo stesso tempo che ci separa dal ricordo dei lanci di bottiglie pieni di cemento e urina scagliati contro la polizia da una sessantina di immigrati arrampicati su una gru a Milano. Ma la musica è sempre la stessa. Per i poliziotti vittime del tiro al bersaglio, che sia fuori dallo stadio, dietro le sbarre di un Cie, o sulle coste dove approdano i disperati in fuga da una guerra o dalla fame, è ancora tempo di subire. E se tentano di difendersi apriti cielo.
Numeri da paura: 4mila dall’inizio dell’anno i poliziotti feriti in servizio. Ma la tendenza – una stima al ribasso – è di 6mila entro dicembre. Impressionanti i numeri sulle aggressioni: una media di 13 uomini picchiati ogni giorno negli ultimi 10 mesi. «E il dato lascia ancora più sgomenti se si considera che i 4mila poliziotti aggrediti sono gli uomini del solo servizio operativo: un terzo dei 95mila agenti della Polizia» spiega Gianni Tonelli, segretario generale Sap.


La cronaca degli ultimi giorni è agghiacciante. Anche per gli espedienti usati per colpire. Ad Ancona, ieri, un ecuadoregno di 21 anni si è finto svenuto, poi ha aperto gli occhi e ha assalito come una furia i poliziotti intervenuti per soccorrerlo. A Monza il giorno prima un marocchino 34enne ha tentato di strangolare e di sottrarre la pistola ad un sostituto commissario che aveva dovuto sparagli alle gambe per fermarlo.
«Gli agenti sono l’anello debole della catena – continua Tonelli -, attaccati nel 60% dei casi da immigrati ben al corrente della debolezza delle forze dell’ordine. La classe politica dell’anti polizia poi fa il resto. Le aggressioni subite dagli agenti in servizio non sono casuali, ma situazioni che da anni registrano una costante crescita – e le denunce parlano chiaro – con gli stranieri sempre più spesso protagonisti. Con che spirito un poliziotto si prepara, alle 11 di sera, al servizio notturno di volante, sapendo che l’indomani mattina potrebbe non tornare a casa dalla sua famiglia? Sapendo, soprattutto, che un complesso sistema di leggi, norme e codici non tutela Abele, ma piuttosto Caino?. Neanche possono difendersi che scatta la gogna mediatica – aggiunge Tonelli -. Per questo doteremo gli agenti di spy pen per registrare gli interventi, e le aggressioni, tutelandosi da accuse che già più volte hanno creato casi mediatici.

francesco - 26 ottobre 2014
fonte: http://www.notixweb.com 




 

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