Mercoledì 4 gennaio 2017 – Santa Angela da Foligno – a casa, in Calabria
“Sei la voce di Colui che grida nel deserto”, mi dice la mia anziana insegnante, incontrata per caso davanti alla porta del “giornalaio”. “Però, stai attento, figghjiu, ché quelli non scherzano: non vedi come ci stanno ammazzando? E qui siamo pieni di questi Caini…” Allunga la mano un po’ incerta verso il mio viso e mi accarezza come una mamma. Come se non fossero passati quei quasi cinquant’anni, da quando mi interrogava alla lavagna… Commosso, la bacio di slancio sulle guance. E Le auguro lunga vita. Perché mi ha regalato un paragone, che non merito, con Il Battista. Il Santo che amo sopra tutti. Il Messaggero. “L’Altro” del giorno del Magnificat. Di quell’incontro di due Donne chiamate a segnare la Storia dell’Umanità. Prima e dopo del Loro divino abbraccio parentale.
No, non credo di essere LA voce di chi grida nel deserto, ma UNA
delle tante voci che cercano di rompere questo silenzio soffocante come
un gel che si insinui nella gola. Sono uno dei TANTI NOI, che
non vogliamo arrenderci a questa vigliaccata del tentato
imbastardimento, se non sostituzione, della nostra Civiltà. Occidentale e
Cristiana.
Sono uno, misero umano e carico di errori, dell’esercito di
Gesù, pronto a combattere fino a sporcarmi, pur di mantenere immacolato
l’Altare. Il Messaggio. Il Comandamento messo in pericolo dalla stupidità, dalla menzogna, dall’avidità, dal tradimento, dalla miscredenza. Dagli infedeli.
Migliaia di giuda fra noi, travestiti da buoni discepoli, sì!, stanno
svendendo la nostra VITA agli invasori senza nome e senza carte. E centinaia di
migliaia di pirati, finti profughi e consapevoli di cosa fare fin
dall’arrivo, arroganti e con schiave finte sante e finte mamme al
seguito, grassi come quaglie e forti come querce centenarie, invitati
da malfattori col nostro sangue loro complici e nostri nemici, sbarcano
sulle nostre spiagge, nei nostri porti, senza farsi riconoscere, con un solo intento: ammazzare la nostra Storia, crocifiggere ancora il nostro Dio,
sventrare le nostre madri, sorelle e figlie. Odiandoci senza che ci
siamo mai macchiati di alcuna colpa nei confronti loro o delle sette
generazioni antecedenti alla loro. Odiandoci e basta.
Odiano il nostro pane. Che pretendono. La nostra carne. Che sputano. La nostra Libertà. Che incatenano.
Pisciano e cacano lungo le nostre strade. Ci strappano le
case. Distruggono le nostre Opere d’Arte. Annichiliscono le nostre lotte
sociali. Seminano droga, prostituzione, violenza, terrore e morte
ovunque.
Sono i CLANDESTINI scansafatiche e senzadio e i TERRORISTI
ISLAMICI a piede libero, imposti alla povera gente dall’Unione Europea. Dai
burocrati corrotti e dai massomafiogovernanti venduti, ciechi e sordi
alle nostre tragedie per lurido interesse personale e di porca casta.
Plotoni, falangi di nullafacenti, che mentono sui veri motivi delle loro
fughe, sbarcano con, in tasca, gli smartphone e i numeri di telefono
dei complici già attivi in Italia, dopo essere stati caricati dalle navi
della nostra Marina a due onde dalla battigia africana.
Cacciamoli via dalle nostre vite, ‘sti bugiardi!
Dimentichiamo le inutili ed inefficaci buone maniere e sbarriamo le
porte delle nostre case. Disobbediamo alle assurde pretese di
integrazione (nostra a loro)! Evitiamo i loro banchi al
mercato. Non entriamo nei loro bazar fuorilegge. Non li imitiamo a
tavola. Non sostituiamo coi loro colori e i loro vestiti il nostro
vestire. Nettiamoci la mente dalle contaminazioni, come le chiamano
loro. Non vergogniamoci di Ciò che siamo. Anzi! Difendiamo la
nostra Identità e rigettiamo il tentativo di meticciarla. Oggi, o mai
più!
E’ cronaca continua, e in questi giorni sempre più violenta, di quotidiani atti di violenza commessi da clandestini senza identità a danno di “volontari e cooperanti” dei centri d’accoglienza. Dall’estremo
Nord della piangente Serracchiani fino alla deludente Sicilia del
dichiarato Crocetta, è tutta una rivolta, una presa in ostaggio, un
pestaggio. Per non parlare dei mille e mille orrendi reati
commessi, senza pietà, da migliaia di “risorse boldriniane” in giro per
le strade, dal Comune più piccolo in cima alle Alpi fino alla Metropoli
più popolosa nella valle più ampia, su tutto il territorio nazionale.
Inattesi e flebili segnali di risveglio, sembra, arrivano finalmente dal “Palazzo”: in queste ultime ore si comincia a parlare di rimpatri di massa. Beh, Dio lo voglia! Anche
se, ormai deluso da tutto e tutti, temo si possa trattare dell’ennesima
bufala istituzionale in vista delle prossime elezioni politiche,
nell’attesa che a rompere gli indugi sia proprio il Popolo Italiano
esasperato…
Fra me e me.
di Nino Spirlì - 4 gennaio 2017
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