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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

06/10/16

Riforma Cistituzionale "Pasticcio costituzionale che non si può votare"


 


Prima di esprimere qualunque valutazione in merito, sottopongo alla pazienza del lettore il testo di modifica dell’articolo 70 della Costituzione, così come è stato elaborato dai cervelloni al timone del Paese.
L’articolo 70 della Costituzione è sostituito dal seguente: “Articolo 70 – La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui all’articolo 71, per le leggi che determinano l’ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, per quella che determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l’ufficio di senatore di cui all’articolo 65, primo comma, e per le leggi di cui agli articoli 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo comma. Le stesse leggi, ciascuna con oggetto proprio, possono essere abrogate, modificate o derogate solo in forma espressa e da leggi approvate a norma del presente comma. Le altre leggi sono approvate dalla Camera dei deputati. Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva. Qualora il Senato della Repubblica non disponga di procedere all’esame o sia inutilmente decorso il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in via definitiva, la legge può essere promulgata. L’esame del Senato della Repubblica per le leggi che danno attuazione all’articolo 117, quarto comma, è disposto nel termine di dieci giorni dalla data di trasmissione. Per i medesimi disegni di legge, la Camera dei deputati può non conformarsi alle modificazioni proposte dal Senato della Repubblica a maggioranza assoluta dei suoi componenti, solo pronunciandosi nella votazione finale a maggioranza assoluta dei propri componenti. I disegni di legge di cui all’articolo 81, quarto comma, approvati dalla Camera dei deputati, sono esaminati dal Senato della Repubblica, che può deliberare proposte di modificazione entro quindici giorni dalla data della trasmissione. I Presidenti delle Camere decidono, d’intesa tra loro, le eventuali questioni di competenza, sollevate secondo le norme dei rispettivi regolamenti. Il Senato della Repubblica può, secondo quanto previsto dal proprio regolamento, svolgere attività conoscitive, nonché formulare osservazioni su atti o documenti all’esame della Camera dei deputati”.
Ora, mi chiedo e chiedo a quanti abbiano avuto lo stomaco di leggere e digerire un simile polpettone normativo: si può realisticamente andare a votare per un così incomprensibile geroglifico costituzionale? Io penso proprio di no. Se le evidenti aspettative legate ad una semplificazione del sistema politico e istituzionale hanno partorito questa montagna di bizantinismi in salsa renziana stiamo messi veramente male, signori miei. In tale, prolisso esercizio di gattopardismo costituzionale emerge in modo molto evidente l’errore politico di un personaggio il quale, per voler tutto cambiare senza cambiare nulla, rischia addirittura di peggiorare le cose.
Di fronte a questo scempio del buon senso l’elettore medio, a cui era stato promesso il regno della chiarezza politica, si domanderà per quale disgraziato motivo il mago di Firenze non abbia semplicemente chiesto loro di abolire del tutto il Senato della Repubblica, evitando di mettere in piedi il summenzionato pasticciaccio brutto. In quel caso sarebbe stato molto difficile per il fronte del “No” giustificare l’opposizione ad un provvedimento che avrebbe facilitato non poco la decisione politica del Governo di turno. Ma per adottare una linea tanto coraggiosa ci vogliono statisti con gli attributi e non una schiera di azzeccagarbugli dalla parlantina facile.

di Claudio Romiti - 06 ottobre 2016
fonte: http://www.opinione.it

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