(AGENPARL) – Roma, 26 nov 2015
– Lettera aperta al prefetto Morcone dopo la trasmissione Ballarò
di Gianni Tonelli, Segretario Generale Sap, Sindacato Autonomo di
Polizia.
Prefetto Morcone,
voglio dirglielo senza troppi
giri di parole: lei dovrebbe vergonarsi, chiedere scusa e soprattutto
dimettersi dopo le assurde accuse che ha rivolto ai poliziotti e a me
l’altra sera, in diretta tv a Ballarò, dopo che il programma condotto da
Massimo Giannini aveva mandato in onda un servizio relativo alle
condizioni della Polizia di Stato con le denunce in prima persona degli
agenti e una mia considerazione finale
Lei deve vergognarsi perchè ha
pensato che i poliziotti avessero recitato in malafede una parte,
offrendo una descrizione artefatta della verità. Lei che neppure conosce
la Polizia, visto il suo percorso professionale, deve chiedere scusa
alle donne e agli uomini in divisa perché col suo fare capzioso e
strumentale cerca di nascondere quella verità che il Sap sta veicolando
da mesi e che ormai tutti i principali media e trasmissioni delle reti
tv pubbliche e private, di qualsiasi orientamento, stanno proiettando e
diffondendo.
Lo sa che abbiamo giubbotti
antiproiettile scaduti e comunque inidonei per affrontare un terrorista?
Lo sa che non abbiamo munizionamenti adeguati, che non abbiamo mezzi,
che dobbiamo comprarci le divise e lavorare in ambienti luridi? Lo sa
che non veniamo formati adeguatamente e che non siamo addestrati a
sparare a bersagli in movimento? La realtà che denunciamo e che viene
rappresentata è incontrovertibile.
Per questo, non
eccellentissimo prefetto Morcone, lei dovrebbe chiedere scusa anche a
chi ha realizzato il servizio trasmesso da Ballarò, un giornalista
professionista che al massimo è stato animato da un eccesso di dovizia e
scrupolo, mentre lei lo ha offeso ipotizzando che potesse essere
l’autore di un ‘tarocco’. Dovrebbe chiedere scusa alla trasmissione
tutta e al suo conduttore, quasi che il programma si fosse addirittura
prestato per un’operazione con chissà quali finalità politiche, quasi
avessero tenuto “intelligenze” con il Sap per far passare un falso
messaggio. Si vergogni!
Quel servizio, purtroppo, è un
distillato oggettivo della precaria condizione in cui operano i
poliziotti su strada, professionisti della sicurezza spesso impreparati
per carenza di formazione e soprattutto non sostenuti da chi, come lei,
assume atteggiamenti “negazionisti”, gettandoci allo sbaraglio. Esca
ogni tanto dal suo dorato ufficio e venga a vedere le condizioni in cui
lavoriamo!
Lei, Morcone, pretende di
darmi una patente politica? Proprio lei che nel marzo 2011 ha tentato
l’avventura politica a Napoli con una lista ben caratterizzata ed è
stato, per altro, sonoramente bocciato!!! Lei mi ha accusato di essere
vicino ad un partito politico perché sono andato a visitare il Cara di
Mineo per far vedere le condizioni vergognose in cui operano i miei
colleghi. Tutti i rappresentanti delle forze politiche erano stati
invitati, ma solo Matteo Salvini aveva deciso di venire. E’ una colpa?
Lei dov’era???
A mio sommesso avviso il suo
comportamento è indegno della funzione che riveste. Aggiungo che lei,
addirittura. rappresenta un vero e proprio “pericolo” per i poliziotti
perchè con coscienza e volontà nasconde le nostre problematiche e la
verità oggettiva sui problemi di chi veste una divisa.
Che cosa dovremmo fare?
Smettere di denunciare le situazioni? La denuncia pubblica e anche
eclatante, di fronte al muro di gomma ministeriale che lei ben
rappresenta, è uno dei pochi modi efficaci per ottenere risultati e
soluzioni. La storia, anche e soprattutto quella del Sap, sta lì a
dimostrarlo.
Stia sereno, Morcone. Lei è in
buona compagnia. Numerosi sono i servi di palazzo, che si annidano
anche in talune rappresentanze del personale, i quali cercano di
nascondere dietro una trapunta dorata la vergognosa condizione della
Polizia di Stato (e delle Forze dell’Ordine tutte).
L’italia e gli italiani hanno
diritto ad un apparato della sicurezza efficiente, motivato e
gratificato. Cosa che oggi, grazie a persone come lei, appare davvero –
mi scuso per l’espressione quasi tautologica – un miraggio utopistico.
L’Italia e gli italiani non possono permetterselo.
fonte: http://www.agenparl.com
Come si può commendare un articolo che riproduce la verità dei fatti?
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