Andare in pensione anticipata accendendo un mutuo ventennale
ed incassando mensilmente una cifra inferiore a quella preventivata non è
una soluzione miracolistica, ma è una piccola toppa sul buco di
ingiustizia provocato dalle Legge Fornero. Viene, però, presentata come
una panacea di tutti i mali del sistema pensionistico insieme ai dati
che annunciano un aumento di occupati talmente intenso da sembrare
dimostrare che il problema della disoccupazione sia stato finalmente
risolto nel nostro Paese. Di esempi di questo tipo se ne possono fare a
dozzine. Beppe Grillo ed i suoi fedeli sostengono che sono la prova
provata dall’asservimento totale dell’informazione italiana al governo
di Matteo Renzi. Ma per chi non deve cavalcare la protesta e si limita
ad osservare la realtà con occhi smaliziati, si tratta di uno degli
aspetti della campagna elettorale per il referendum sulla riforma
costituzionale. Quello che vede l’Esecutivo impegnato a far circolare
nel Paese una marea di buone ma false notizie nella convinzione che
l’ottimismo di maniera sparso a piene mani convinca gli elettori a
votare “Sì” al referendum per conservare a Palazzo Chigi l’artefice di
tanto benessere, di tanta abbondanza e di tante soluzioni illuminate
degli annosi problemi italiani.
Grillo non ha affatto torto quando denuncia la connivenza della
grande informazione nella realizzazione di questo gigantesco processo
illusionistico. Ma la questione più interessante non è di scoprire
l’acqua calda del giornalismo asservito, ma di capire se questa panna
montata di buone notizie serva o meno allo scopo di convincere gli
italiani che con il “Sì” al referendum si salva il governo dei miracoli e
ci si garantisce un altro scampolo di vita beata.
Se si vivesse ai tempi dell’inizio della crisi è probabile che la
panna montata otterrebbe lo scopo prefisso. La crisi, però, va avanti da
troppi anni. Ed in tutto questo tempo anche gli italiani più ottimisti o
creduloni avvertono lo stridore provocato dal confronto tra la fabbrica
delle illusioni e la realtà in cui vive la società nazionale.
Creare un clima artificioso di speranze irrealizzabili è facile
avendo al proprio servizio la stragrande maggioranza di una informazione
conformista ed ottusa. Ma è anche molto rischioso. Quando il castello
dell’ottimismo artificioso crolla, nulla rimane più in piedi. Solo la
rabbia di chi non perdona chi lo ha brutalmente imbrogliato.
di Arturo Diaconale - 14 settembre 2016
fonte: http://www.opinione.it
Nessun commento:
Posta un commento