Roma, 2 giugno 2014 – C’è un sentimento di italianità che non ha confini e fa battere i cuori a Roma e a Nuova Delhi. I valori dell’Unità nazionale e della Repubblica sono il filo rosso che unisce le celebrazioni ufficiali all’Altare della Patria con l’impegno dei tanti militari italiani dislocati dal Libano all’Afghanistan nelle numerose missioni di pace. Anche in India questa giornata è vissuta con partecipazione e rinnovata speranza: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, scegliendo di indossare le insegne del San Marco, si riconoscono in pieno nella scelta dell’Italia di operare nel mondo per la concordia tra i popoli. Nel messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sempre attento alla vicenda dei marò in India, c’è un chiaro invito rivolto alla politica e alle istituzioni affinché si passi dalle parole ai fatti. Questo auspicio del Quirinale speriamo che oltre ad essere di impulso per le riforme istituzionali sia anche un pungolo perché si giunga prima possibile alla conclusione della querelle di Massimiliano e Salvatore.
La manifestazione del 14 giugno prossimo a Roma, intitolata «Tutti insieme, nessuno indietro», promossa insieme a Il Tempo, va in questa direzione: dopo mesi di attesa è giunta l’ora che i nostri marò possano tornare in Italia «con onore», ponendo fine ad una querelle che è vissuta come una ferita da migliaia e migliaia di italiani, oltre che da noi famigliari, privati degli affetti più cari. In conclusione, speriamo – insieme ai tanti sostenitori della battaglia di libertà per Max e Salvatore – che quella che si celebra oggi nella Capitale e in tutta Italia sia l’ultima Festa della Repubblica con due militari italiani trattenuti illegalmente all’estero.
di Paola Moschetti, compagna di Massimiliano Latorre
Fonte Il Tempo - 2 giugno 2014
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