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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

25/10/14

I fratelli-coltelli del Pd «sfiduciano» Marino


 

CAMPIDOGLIO SOTTO ACCUSA

Il partito fa trapelare un sondaggio negativo sul primo cittadino. Ma lui li spiazza: «Amen. Un motivo in più per continuare». 

Tutti i mali di Roma, dai rifiuti alle multe


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Un sondaggio Swg commissionato dal Pd Roma e pubblicato in esclusiva sul giornale "amico" la Repubblica boccia senza appello il sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino: l’80% dei romani lo vorrebbe a casa. Guarda caso, nello stesso sondaggio il Pd cresce di otto punti. L’equazione è presto fatta: il partito va bene, il "tonfo" è tutto del primo cittadino e della sua giunta, che va addirittura peggio di lui. Tutto questo avviene il giorno dopo un vertice di maggioranza in cui gli esponenti del partito e gli eletti in Aula Giulio Cesare erano tornati a fare pressing su quel rimpasto di giunta richiesto invano da mesi. E Marino, come da mesi accade, era tornato a rispondere "picche". Sullo sfondo, sottile certo ma non secondario, la nomina che il sindaco tarda a fare del suo vice nel nuovo ente della Città metropolitana.
Gli ingredienti per un "biscotto" confezionato dal sondaggio insomma ci sono tutti. Non che le cose a Roma vadano a gonfie vele. Traffico, aumento delle tasse, pedonalizzazioni, rifiuti, abusivismo, immigrati e, in ultimo, la spinta in avanti sulle nozze gay. Di materiale insomma ce n’è in abbondanza. Per chi fa l’opposizione però che infatti ieri è letteralmente "esplosa" di gioia. Ma il partito, che non solo è maggioranza a Roma ma è il partito del sindaco, che interesse ha a rendere pubblico un sondaggio che di fatto lo massacra? Il silenzio di "scuderia" evidentemente ordinato ieri - abbiamo chiesto, invano, a diversi esponenti capitolini di scrivere un’intervento, persino a favore di Marino - è un’agghiacciante conferma di una strategia politica ad alto rischio. Il duello tra partito e sindaco si risolverà a questo punto con la "non sopravvivenza" di uno dei due.


L’unico a parlare, cercando timidamente di gettare un’ancora a Marino è stato il presidente della Regione, Nicola Zingaretti: «Dal sondaggio sul sindaco di Roma Ignazio Marino, che sarebbe gradito solo da 2 romani su 10, emerge un giudizio, non so se vero, ma comunque non generoso perché Ignazio è il sindaco che più di tutti si sta facendo carico di governare una situazione drammatica che ha ereditato, anche con scelte molto coraggiose che pochi altri avrebbero avuto il coraggio di assumersi».
Di altro avviso la deputata e la presidente del Pd Lazio, Lorenza Bonaccorsi che "scopre" forse qualche carta di troppo: «Credo sia innegabile che la Giunta Marino abbia delle difficoltà. Proprio per questo, in questi mesi, abbiamo esortato il sindaco a correre di più, a cambiare passo. Arrivati a questo punto, questa è un'indicazione non più rinviabile. Viene bocciato un atteggiamento di Marino che non ci è mai piaciuto, ovvero quello di aver tenuto lontano il Partito democratico. Il sindaco deve essere preoccupato per questi dati, ora deve cercare un dialogo, sinergia e comunanza d’intenti con il Pd romano e laziale».
Rincara la dose l’opposizione: «Faccio appello al Pd e a tutte le forze del centrosinistra affinché con senso di responsabilità e amore per la città di Roma, si convincano dell'urgenza di sfiduciare e mandare a casa Marino», dice il capogruppo Fi, Quarzo; ironica la Belviso (Ad): «Otto romani su dieci bocciano Marino. Gli altri due sono parenti», mentre per l’ex sindaco Alemanno si tratta di un sondaggio «pesante e impressionante. Mi ha colpito - aggiunge - che il 40% mi consideri un miglior sindaco rispetto Marino». Per Ciocchetti e Cozzoli (Fi) il sondaggio conferma «tanto Marino per nulla», di «staccare al spina» parla invece il coordinatore romano Ncd, Gianni Sammarco, mentre Onorato (Lista Marchini) suggerisce al Pd di mandare a casa Marino o di smetterla di litigare.
Un gran rumore insomma. E il diretto interessato? Lapidario, come sempre. Il sondaggio? «Un ottimo documento che aiuta molto a capire alcuni dati - ha risposto spiazzando tutti - è evidente che non ci sia bisogno di un sondaggio per capire che ci sono difficoltà ad esempio sui trasporti. Questo tema continua a rimanere irrisolto, non penso possa essere risolto dalla Regione che ha un deficit finanziario di dimensioni spaventose ma deve essere affrontato e risolto. Stiamo facendo in 18 mesi lo stesso percorso che città come San Francisco hanno fatto in 18 anni. C’è da chiedersi perché non sia stato fatto nel 1968 o nel 1978».
Il sindaco va avanti per la sua strada. Al Pd la scelta se cambiarla o meno.


Susanna Novelli- 25/10/2014 
fonte: http://www.iltempo.it

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