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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

24/10/14

Ignazio Marino, sondaggio choc: 4 romani su 5 non si fidano di lui. Secondo il 75%, è uguale o peggio di Alemanno


MARINO

Catastrofici. Solo così si possono definire i risultati del sondaggio Swg commissionato dal Pd romano sull'indice di gradimento del sindaco di Roma Ignazio Marino.
Uno tsunami - scrive Giovanna Vitale su La Repubblica - non avrebbe potuto fare di più. A un anno e mezzo dal trionfale cappotto contro Alemanno (finì 64 a 36 e 15 municipi a zero), il gradimento del sindaco Marino ha subito un crollo verticale: solo il 20% dei romani si fida ancora di lui, l'80% poco o per nulla. Significa che quattro su cinque preferirebbero qualcun altro sulla tolda del Campidoglio. Tant'è che se oggi si tornasse alle urne, lo rivoterebbe solo il 23% degli elettori, il 75% scriverebbe un altro nome sulla scheda. Peggio fa la giunta, promossa solo dal 16% dei cittadini, mentre l'84 si dichiara insoddisfatto. È la foto di una debacle. Scattata dalla Swg per conto del Pd romano. Il sondaggio choc, realizzato all'incirca un mese fa su un campione di duemila intervistati, è stato commissionato dal principale azionista della maggioranza capitolina, interessato a misurare - anche in termini di consenso - l'efficacia dell'azione amministrativa. Certo non aspettandosi un risultato tanto disastroso. Riassumibile in un dato: alla domanda su che cosa funziona bene a Roma, il 54% ha risposto: 'Nulla'.
Per la stragrande maggioranza chiamata a descrivere la città con tre aggettivi (senza indicazioni prestabilite) - prosegue il quotidiano - Roma è sporca (62%), caotica (49), degradata (35): il termine 'bella' -- che dovrebbe essere il più usato -- compare solo al quinto posto. Un giudizio che si riflette, subito dopo, sulla "Roma che vorrei": "Pulita" auspica il 60% dei sondati, "vivibile, accogliente, curata" il 31%, "efficiente" il 29. Tant'è che quando si chiede di individuare, in ciascun municipio, le emergenze da risolvere, il 61% indica "il decoro urbano", il 59 "la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti", il 53 "i problemi legati al trasporto pubblico". Servizio, quest'ultimo, che per quattro romani su cinque è quello che funziona peggio (79%), seguito ex aequo dalla gestione del traffico (70) e dei rifiuti (69), più distanziate la sicurezza (52) e la polizia municipale (45), che registrano comunque un gradimento piuttosto basso.
È tuttavia il confronto con il predecessore a far suonare il campanello d'allarme. Alla domanda: "Secondo lei come vanno le cose rispetto a quando c'era come sindaco Alemanno?", solo il 23% risponde che è meglio con Marino ("molto" per il 4%; "un po'" per il 19); il 35% risponde che non è cambiato nulla; per il 40% va addirittura peggio ("un po'" per il 15%, "molto peggio" per il 25).
"Penso che sia un ottimo documento che aiuta molto a capire alcuni dati", ha commentato Marino a margine della giunta sul sondaggio Swg commissionato dal Pd capitolino e pubblicato nelle pagine romane di Repubblica che lo danno a picco nel consenso. A chi gli chiede se a suo parere si tratta di uno sgambetto da parte di qualcuno del Pd Marino risponde: "Assolutamente no, mi sembra che i dati sul disappunto sul trasporto pubblico e decoro urbano siano assolutamente in linea con i problemi che noi vediamo e abbiamo davanti agli occhi".


"È evidente e non c'è neanche bisogno di un sondaggio per capire che ci sono difficoltà nei trasporti e dal mio punto di vista è un argomento su cui sto lavorando dal mese di marzo con il Governo su tre punti centrali quello degli extra costi di Roma Capitale che permettono di intervenire su un altro punto che il sondaggio mette in evidenza, il decoro urbano", continua Marino. "Avremo i 110 milioni di euro in più per intervenire dall'inizio del 2015 sul decoro urbano, abbiamo lavorato sull'allentamento del patto di stabilità che ci permette di migliorare in alcuni settori dei lavori pubblici, al di là delle grandi opere come lo stadio o il ponte dei congressi".
"Certo - ha aggiunto - poi ci sono delle analisi più approfondite che andrebbero fatte come la diversa strategia dopo 50 anni della gestione dello smaltimento dei rifiuti. Noi stiamo facendo in 18 mesi lo stesso percorso che città come San Francisco hanno fatto in 18 anni. C'è da chiedersi perché non sia stato fatto nel 1968 o nel 1978".


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