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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

24/05/14

«I Leoni non voteranno». Protesta del San Marco









VERSO LE EUROPEE

L’ammiraglio Nardini: «L’Ue scorda i marò. Ma ci chiede di partecipare alle missioni»

«Non andrò a votare, domani, per le Elezioni Europee. Un segno di protesta contro l’Unione che non sta facendo nulla per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, da 27 mesi ingiustamente reclusi in India»: parola dell’ammiraglio Guglielmo Nardini, presidente del Gruppo Nazionale Leone di San Marco-Marina Militare. E con lui si asterranno dal voto i marinai in pensione del Gruppo.
Ammiraglio Nardini, perché questa protesta così dura?
«Non ci sono ancora evidenze concrete dell’internazionalizzazione del caso dei nostri marò né dell’arbitrato internazionale unilaterale. L’Unione Europea continua a latitare sul caso e l’Italia continua a profondere le sue migliori energie nelle missioni internazionali, esponendo i suoi figli al rischio di venire coinvolti in vicende simili a quella che stanno vivendo Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e le loro famiglie: non possiamo assolutamente accettare che si continui a temporeggiare e a sperare nella buona volontà e nella solidarietà degli altri».
Cosa chiedete?
«Vogliamo capire quali azioni reali e concrete sono state o saranno intraprese per riportare in Patria i nostri marò. È ormai più di un mese che si sente parlare di internazionalizzazione del caso dei fucilieri di marina. Quanto ancora dobbiamo attendere per pretendere il rientro dei nostri fratelli ingiustamente detenuti in India? Non sono bastati ventisette mesi di trattative per capire che ormai la vicenda è diventata intrattabile? Quindi, subito arbitrato internazionale obbligatorio, come affermato da esperti di diritto di grande rilievo, come la professoressa Angela Del Vecchio, docente alla Luiss di Roma, che, speravamo, fosse stata coinvolta nel team di studio per la risoluzione della vicenda da parte del governo. E bisogna fare presto perché questa situazione mette in pericolo tutti i militari italiani impegnati in missioni all’estero».

Lei si riferisce all’immunità funzionale?
«Sì, l’immunità funzionale è quella cosa per la quale i militari in missione internazionale non rispondono in prima persona di quello che fanno. Rappresentano lo Stato e lo Stato risponde del loro comportamento. Certo, poi le singole persone possono essere giudicate dallo Stato, ma dal loro Stato, non da altri».
Un esempio?
«Ce ne sono moltissimi. Alcuni anni fa, durante una missione in Africa, un battaglione di sikh indiani che faceva parte di una forza di pace fu accusato, perché quei militari si divertivano proprio con le ragazze che dovevano difendere. Sono stati rimandati in patria. Un altro esempio potrebbe essere quello noto del Cermis. I piloti del Prowler che tranciò il cavo della funivia, furono giudicati negli Stati Uniti».
I marò perciò rappresentano il nostro Paese?
«Massimiliano Latorre e Salvatore Girone rappresentano l’Italia, sono due professionisti altamente preparati e qualificati che hanno dedicato vent’anni della loro vita alle missioni. Non è da ieri che fanno questo mestiere. Sono come la bandiera italiana, che va difesa, fino alle estreme conseguenze. Così oggi stiamo permettendo ad uno Stato straniero di giudicare la nostra Nazione, una cosa assolutamente inaccettabile».

Antonio Angeli- 24 maggio 2014
fonte: http://www.iltempo.it/politica

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