Italia per decisione di chi? Al Cairo anche vertice delle 'kabile' con 150 esponenti delle tribù libiche
Mentre l’Europa fa calcisticamente melina, e l’Onu deve riflettere,
qualcuno prepara l’intervento militare in Libia. Una coalizione di Stati
arabi ora coinvolti nello Yemen. Defence News da fonti della Lega
Araba: ‘Alla Francia è stato chiesto sostegno logistico, all’Italia la
copertura navale
Il rilancio della notizia è di Askanews, la fonte è americana. «Bu
Dhabi. An unpublicized meeting by Arab chiefs of staff will take place
in Cairo to coordinate plans for a Libyan intervention, an Arab League
source revealed. France and Italy may also play a role..». Dunque, i
capi di Stato maggiore di sette Paesi arabi si riuniranno al Cairo per
discutere l’eventuale intervento in Libia. Fonte della Lega araba a
‘Defense News’. Nella missione avrebbero un ruolo anche Francia e
Italia: ‘Alla Francia è stato chiesto sostegno logistico e forze
speciali, all’Italia chiesta la copertura navale’
La notizia, se confermata, apre scenari imprevedibili. Un dato certo: lunedì prossimo al Cairo si riuniranno i leader militari di sette dei 10 Paesi arabi che hanno aderito all’offensiva militare nello Yemen: oltre all’Egitto ci saranno Giordania, Sudan e quattro membri del Consiglio di cooperazione del Golfo, ossia Bahrein, Kuwait, Arabia saudita ed Emirati Arabi Uniti (EAU). Grande assente sarà il Qatar, che sostiene l’amministrazione libica dei ‘Fratelli Musulmani’ a Tripoli. L’iniziativa è dell’ Egitto che ha contemporaneamente annunciato una riunione con i leader tribali libici entro maggio.
Nessuna sovrapposizione con i tentativi Onu di mediazione tra le parti. Il vertice delle ‘kabile’ che riunirà oltre 150 esponenti delle tribù libiche servirà a coordinare le operazioni e a garantire un passaggio sicuro alle truppe arabe. La Libia sarà presente al Cairo con il generale Khalifa Haftar, capo di Stato maggiore dell’esercito del parlamento libico di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale. Il generale libico avrebbe ottenuto l’acquisto di armi per le sue forze armate, tra cui cinque elicotteri d’attacco Mi-35 Hind consegnati in aprile dagli Emirati, in attesa di altre forniture.
Di maggior peso per noi l’affermazione non verificabile secondo cui sarebbero in corso ‘colloqui con la Francia e l’Italia, «to confirm their participation in the Arab operations»; confermare la loro partecipazione decisa da chi, in casa nostra? Tutto da verificare anche se lo scenario risulta molto attendibile. Con l’operazione in corso nello Yemen, l’intervento in Libia diventa plausibile, sostiene Jean-Marc Rickli, del Dipartimento di Studi per la Difesa, King College di Londra, salvo riuscire a farsi percepire come ‘liberatori’ e non una seconda intromissione dopo quella del 2011.
Secondo analisti locali, la possibile azione militare araba in Libia sarebbe guidata dall’Egitto come sta facendo l’Arabia Saudita nello Yemen, per dare sostegno militare per l’esercito nazionale libico del governo di Tobruk. ‘La minaccia dello Stato Islamico sull’ Egitto e sulla attuale leadrship negli Stati arabi sta diventando troppo grave’, è l’analisi di più scuole di analisi geopolitica. Emergenza sicurezza (non solo locale), che su quella sponda mediterranea prevale ovviamente sulla crisi umanitaria per le centinaia di migliaia di migrati che là si raccolgono guardando al rifugio Europa.
fonte: http://www.remocontro.it di Ennio Remondino - 15 maggio 2015
La notizia, se confermata, apre scenari imprevedibili. Un dato certo: lunedì prossimo al Cairo si riuniranno i leader militari di sette dei 10 Paesi arabi che hanno aderito all’offensiva militare nello Yemen: oltre all’Egitto ci saranno Giordania, Sudan e quattro membri del Consiglio di cooperazione del Golfo, ossia Bahrein, Kuwait, Arabia saudita ed Emirati Arabi Uniti (EAU). Grande assente sarà il Qatar, che sostiene l’amministrazione libica dei ‘Fratelli Musulmani’ a Tripoli. L’iniziativa è dell’ Egitto che ha contemporaneamente annunciato una riunione con i leader tribali libici entro maggio.
Nessuna sovrapposizione con i tentativi Onu di mediazione tra le parti. Il vertice delle ‘kabile’ che riunirà oltre 150 esponenti delle tribù libiche servirà a coordinare le operazioni e a garantire un passaggio sicuro alle truppe arabe. La Libia sarà presente al Cairo con il generale Khalifa Haftar, capo di Stato maggiore dell’esercito del parlamento libico di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale. Il generale libico avrebbe ottenuto l’acquisto di armi per le sue forze armate, tra cui cinque elicotteri d’attacco Mi-35 Hind consegnati in aprile dagli Emirati, in attesa di altre forniture.
Di maggior peso per noi l’affermazione non verificabile secondo cui sarebbero in corso ‘colloqui con la Francia e l’Italia, «to confirm their participation in the Arab operations»; confermare la loro partecipazione decisa da chi, in casa nostra? Tutto da verificare anche se lo scenario risulta molto attendibile. Con l’operazione in corso nello Yemen, l’intervento in Libia diventa plausibile, sostiene Jean-Marc Rickli, del Dipartimento di Studi per la Difesa, King College di Londra, salvo riuscire a farsi percepire come ‘liberatori’ e non una seconda intromissione dopo quella del 2011.
Secondo analisti locali, la possibile azione militare araba in Libia sarebbe guidata dall’Egitto come sta facendo l’Arabia Saudita nello Yemen, per dare sostegno militare per l’esercito nazionale libico del governo di Tobruk. ‘La minaccia dello Stato Islamico sull’ Egitto e sulla attuale leadrship negli Stati arabi sta diventando troppo grave’, è l’analisi di più scuole di analisi geopolitica. Emergenza sicurezza (non solo locale), che su quella sponda mediterranea prevale ovviamente sulla crisi umanitaria per le centinaia di migliaia di migrati che là si raccolgono guardando al rifugio Europa.
fonte: http://www.remocontro.it di Ennio Remondino - 15 maggio 2015
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