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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

10/02/17

Tra Rai e dintorni, è uno schifo!



 


Che la Rai “fosse uno schifo” non doveva affermarlo Paola Ferrari, storica giornalista sportiva che dalla televisione di Stato ha avuto grandi vantaggi.
Ormai gli italiani se ne sono accorti, se è vero come è vero che nel confronto serale con Mediaset o La7 la percentuale di audience è di gran lunga a favore delle tivù private, specie con riferimento ai talk-show di politica. Ma la Rai ha fatto schifo e continua a fare schifo per il diffondersi della corruzione, con particolare riferimento agli spettacoli, fra i quali spicca lo scandalo riguardante il Festival di Sanremo denunciato da due imprenditori arrestati che elargivano mazzette e che sostengono di aver elargito allo scenografo Riccardo Bocchini compensi per ottenere assegnazioni di appalti di forniture, tra cui luci, impianti audio e telecamere. Benissimo ha fatto il direttore Diaconale, Consigliere di amministrazione della Rai, a chiedere non solo chiarimenti ma anche informazioni su tanti casi. Ma purtroppo, caro Arturo, penso che la tua sia una battaglia persa in partenza, visto che da qualche giorno il Senato ha nominato Mario Morcellini commissario dell’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), personaggio legato a doppio filo con il Partito Democratico. Gli italiani, dopo il referendum costituzionale, non sono più disposti a sopportare soprusi e privilegi (tra l’altro pagati a caro prezzo) e pertanto saranno molto vicini a te, caro Arturo, e a tutti coloro che vorranno unirsi a quella che è una sacrosanta battaglia; così come sono disposti a sostenere addirittura l’uomo forte del quale molti parlano per far sì che la politica cambi radicalmente con il sacrosanto riferimento all’onestà.

Io sostengo che non un solo uomo forte è necessario, ma molti uomini e donne (e non mancano nel nostro glorioso Paese) che invece di guardare ai loro interessi abbiano a cuore l’interesse della collettività, in esecuzione dei veri principi democratici sanciti dalla nostra Costituzione ancora in vigore. A tal proposito, gli Italiani si sono accorti da tempo, e lo hanno dimostrato il 4 di dicembre scorso, che la democrazia in Italia è stata (dal 2011) ignorata dall’allora capo di Stato, re Giorgio Napolitano, che con la sua strategia ci ha consegnato prima il disastroso Governo presieduto dal tecnocrate Mario Monti e successivamente quello presieduto da Enrico Letta, per continuare poi con il fantasioso Esecutivo presieduto dal pifferaio fiorentino il quale, comunque, sconfitto al referendum, ha avuto l’onestà intellettuale di dimettersi lasciando il testimone a Paolo Gentiloni, nominato da Sergio Mattarella, con quest’ultimo che non si è neanche posto il problema dell’indispensabile consultazione popolare, giustificando il suo comportamento con l’attesa della pronuncia della Corte costituzionale sull’Italicum. Finalmente il mese scorso la Corte si è pronunciata dichiarando parzialmente illegittima la riforma elettorale renziana. I nostri parlamentari, con l’avallo sempre del capo dello Stato - appoggiato anche da re Giorgio che, pur se in pensione, trova sempre l’occasione di intervenire - si inventano un rinvio per guadagnare il tempo necessario al successo della loro strategia mirata al tanto deprecato vitalizio. In favore di questa strategia si è schierata finanche Forza Italia, che vorrebbe andare al voto quanto prima, ma con il suo leader a capo dell’intero centrodestra una volta riabilitato dalla Corte europea.

Ma secondo la maggioranza dei cittadini fa schifo non solo la Rai ma tutte le istituzioni, che invece di occuparsi del bene comune pensano di investire 20 miliardi di euro per salvare il Monte dei Paschi di Siena e altre banche, abbandonando al loro destino i terremotati e i tanti poveri che sono costretti a sbarcare il lunario godendo solo della generosità del popolo italiano, mentre gli immigrati clandestini sono ospitati in hotel di lusso. Una vergogna colossale aggravata dalla scarsa considerazione dell’Unione europea che pretende altri tre miliardi, pur conoscendo lo stato di bisogno della gente, minacciando la procedura di infrazione, per evitare la quale gli italiani già tartassati dalla pressione fiscale saranno chiamati a fare ulteriori sacrifici. Parlare di vergogna o di schifo non è la stessa cosa? Fate voi!

di Titta Sgromo - 10 febbraio 2017

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