(Marcello Veneziani – Il Tempo) – Avete presente Andrea Orlando,
quel bambolotto gonfiabile, anzi gonfiato da Renzi, che lo pose al
ministero della Giustizia e lì lo dimenticò, lasciandolo al governo
Gentiloni? Lo avrete senz’altro presente come faccia perché sta uscendo
sempre in tv col suo fare stranito da sarchiapone appena sbarcato sulla
terra.
Ora che il partito si è ridotto a spezzatino, il politico spezzino
annuncia di candidarsi alla guida del Pd e non tanto per correre ma per
“vincere”.
Ha il curriculum adatto: il Nulla. Una carriera
tutta interna al Pci e poi al Pd, nessun titolo di studio salvo una
mezza maturità scientifica, nessun lavoro compiuto nei suoi 48 anni di
vita, nessuna professione, mestiere o vocazione, nessuna impresa
significativa.
Meritocrazia? Ma mi faccia il piacere, queste cose
oscene lasciamole ai conservatori, ai reazionari, teniamole fuori dal
Governo e dal Partito. Il caso della Fedeli Ministra della Pubblica
Istruzione e della Privata Ignoranza, docet. Però, dicono, lui era il
cocco di Napolitano.
Il Prode Orlando è il Candidato Perfetto nell’era
del grillismo e del renzismo a guidare un Partito che marcia veloce
verso il Nulla. E con un candidato leader come lui è sulla buona strada.
Già, chi ben comincia è già a metà dell’opera.
Con la slealtà aggiuntiva, però, di candidarsi
contro chi gli ha soffiato esistenza nella sua boccuccia, gli ha dato
visibilità, addirittura gli ha attribuito il dicastero della Giustizia,
pur senza essere non dico magistrato o avvocato, ma almeno cancelliere o
uditore. Ma lui vorrebbe ricucire la sinistra…
Orlando dice addirittura che prenderà il 70% dei consensi:
è il più grave atto d’accusa alla base del Pd, la più grande offesa, un
partito ridotto a votare lui. Ancor peggio le motivazioni di chi lo
sostiene: Zingaretti ad esempio è con lui perché dice che il partito ha
bisogno di collegialità: come dire, Orlando è solo un paravento, una
controfigura, anzi il nome di fantasia dato a un gruppo, come quelli di
facebook: poi il Pd lo governiamo noi…
Dopo il film sulla scissione, verranno i cartoni animati.
Da quando è stata messa in discussione la leadership di Renzi,
prima è venuto fuori il trio Miseria, Speranza e Carità, poi una scia
di cadaveri riemersi e di candidati da diporto. Ora, per chiudere il
cerchio e toccare il fondo, dall’interno del cesaro-renzismo s’intravede
un Bruto che solleva il pugnale. Tu quoque…
Ecco l’Orlando che si è incapricciato a candidarsi; anzi, che dico, è
una necessità della storia, glielo chiede l’Umanità. L’Orlando Fumoso.
25 febbraio 2017 - https://infosannio.wordpress.com
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