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I media americani descrivono un clima da Stato di polizia; sembra
quasi che l’America di Trump si sia improvvisamente trasformata nel Cile
di Pinochet: operazioni al limite del rastrellamento, descrizione di
arresti di massa, clima di terrore indotto.
La ICE (Immigration Customs Enforcement),
l’Agenzia Federale che opera contro l’immigrazione clandestina, è ormai
una sorta di nuova Gestapo. Il giro di vite promesso da Donald Trump
contro l’immigrazione clandestina ha portato a centinaia di arresti la
scorsa settimana e provvedimenti di espulsione immediata. I democratici e
le organizzazioni civili continuano le loro mobilitazioni contro quelle
che definiscono vere “deportazioni”.
La Cnn non manca di sottolineare come ormai “la paura attraversa le comunità di immigrati”. Nbc non è da meno e dice che in tutto il Paese “le famiglie di immigrati vivono ormai nella paura a causa dell’Immigration Order di Trump” e, per far capire che aria tira, intervista Cristina Jimenez direttore esecutivo di United We Dream (importante
organizzazione pro-immigrati) che dichiara che gli agenti dell’ICE
ormai “vanno nelle case delle persone ad arrestarle”.
United We Dream è un’associazione fondata da giovani attivisti
immigrati “per collegare gli sforzi organizzativi degli immigrati in
tutto il Paese e mettere insieme il loro potere collettivo al
cambiamento”; così recita la nota descrittiva della Open Society di George Soros,
del cui network non a caso, United We Dream fa parte (sul ruolo di
Soros nell’alimentare i processi globali di immigrazione clandestina abbiamo parlato in questo articolo).
L’identikit dell’immigrato arrestato
Ma chi sono gli immigrati sottoposti ad arresto e provvedimenti di espulsione? Secondo i numeri resi pubblici dall’ICE, la scorsa settimana sono state arrestate 680 persone durante l’attività di “controllo mirato” verso gli immigrati illegali in tutto il paese; di questi il
75% sono soggetti già condannati per reati vari che comprendono anche:
omicidio, violenza sessuale, pedofilia, droga, traffico armi,
aggressione.
Nello specifico: in Georgia e in Sud e Nord Carolina sono stati arrestati 200 immigrati irregolari di cui 127 con condanne penali e
nonostante questo a piede libero; 29 di loro con decreto di espulsione
mai applicato e 17 latitanti; tra questi un cittadino messicano accusato
nel suo paese di omicidio, un pedofilo condannato tre volte, espulso ma rientrato illegalmente e alcuni componenti di gang criminali.
Nel Midwest (Illinois, Indiana, Wisconsin, Kentucky, Kansas e del Missouri), sono stati arrestati 235 cittadini stranieri di cui 163 con condanne penali. Tra questi un iracheno colpevole di stupro ai danni di un disabile e due pedofili messicani di cui uno condannato per reati all’interno della famiglia.
Nella zona di Los Angeles su 161 cittadini stranieri arrestati, il 94% aveva condanne penali.
Tra questi un honduregno rilasciato inspiegabilmente nonostante la
condanna per droga e violenza, un australiano condannato per pedofilia.
A New York gli arrestati sono stati 41 e anche qui 38 con condanne penali. Tra questi un pericolosissimo esponente di MS-13 la gang criminale salvadoregna attiva in molte città americane ed europee; un giamaicano e un messicano colpevoli di violenza sessuale su due bambini.
A San Antonio (Texas) 51 cittadini stranieri arrestati di cui 23 con condanne penali; tra questi un salvadoregno condannato per violenza sessuale su un bambino ed un messicano già espulso per violenze aggravate.
I restanti sono o immigrati clandestini con gravi irregolarità o
soggetti già sottoposti a decreto di espulsione da Obama ma mai
applicato.
La differenza tra Obama e Trump?
Sul Chicago Trbune Alen
Takhsh, avvocato impegnato nella difesa degli immigrati, ammette che ad
oggi “Obama ha deportato più persone di qualsiasi altro Presidente
Usa”. Ma allora perché media, attivisti liberal e intellettuali si
stanno scatenando contro Trump mentre sono stati in silenzio con Obama?
La risposta sembra semplice: perché Trump “ha creato un clima di terrore
con una retorica che spaventa a morte le persone”.
Quindi, come spesso avviene nei processi di manipolazione mediatica, il problema è la forma e non la sostanza. Trump non
sta perseguitando poveri immigrati entrati illegalmente per cercare un
lavoro o migliorare le proprie condizioni di vita; sta colpendo quel
sottobosco di criminalità fatto di assassini, stupratori, spacciatori,
pedofili, membri di gang e delinquenti vari che usa la condizione di
clandestinità per sfuggire alla legge. Insomma sta facendo quello che dovrebbe fare chi ha a cuore la sicurezza del proprio Paese; vero cari leader europei?
17 febbraio 2017
@GiampaoloRossi puoi seguirlo anche su Il Blog dell’Anarca
.fonte: Gli occhi della guerra/Il Giornale
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