Oggi, martedì 17 gennaio 2017 – Sant’Antonio Abate – Compleanno delle mie Sorelle – a casa, a Taurianova
E che significherà mai, oggi, essere Italiano?
A star dietro alle istituzioni prese in ostaggio dai fighetti renziani, fintapelliccia, al gusto di petrolio, addosso e immancabile A/R FCO – JFK perennemente prenotato; a certa politica venduta, anzi, intrecciata ai poteri occulti (leggi massomafia) e ai loro sporchi e spietati interessi; alle associazioni pappone e falsobuone,
le quali si ingrassano con lo sfruttamento dei clandestini che andiamo a
imbarcare sulle navi della marina italiana fino al bagnasciuga di
Tripoli e Misurata; al papampero sbrodolone che pippa mate ad ogni angolo di transenna e scrive omelie come fossero temini delle elementari; al menestrello onnipresente Saviano,
tutto ufficio stampa e niente arrosto letterario, che catechizza dagli
studi televisivi #desinistra e durante le organizzatissime tournée
mercato di ogni libretto scritto nelle pause fra una scortatissima
traversata transoceanica e l’altra; essere itaGliano, oggi, significherebbe
avere la pelle più scura della tomaia delle scarpe del frac; essere
nato a sud delle spiagge della Cirenaica; pregare a culo all’aria un
meteorite incastonato in un similcubo di Rubik coperto con una
gualdrappa nera come l’anima di chi l’ha cucita; bestemmiare Cristo e la
Santa Vergine e seminare terroristi per le piazze e le metropolitane di
tutto l’Occidente, come un tempo seminavamo radicchio rosso o
broccoletti siciliani in giro per i campi.
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Essere itaGliano significherebbe rinunciare alla propria Identità ultramillenaria, fatta di Fede, Arte, Tradizioni, Cucina, Ricamo e Sartoria d’alta classe, Industria e Ricerca, Scienza e Progresso; maledire il Padre e la Madre, che non si rassegnano a consegnarsi ai beduini della porta accanto; consegnare la propria casa ai clandestini, che la occupino sfondando l’uscio o entrando dalle finestre; coprire la propria donna come una poltrona durante i traslochi; consegnare i propri figli al primo armiere che li imbottisce di tritolo per garantire loro una scopata con una trentina di vergini nel cielo; sgozzare bestie per strada o sul balcone dell’appartamento, mandando a fare in culo una legge civilissima che vieta i maltrattamenti anche agli animali destinati al nutrimento umano; piegarsi ai desiderata della fu ministra di nascita congolese, che pretende ancora di tapparci la bocca, blaterando di xenofobia e razzismo anche se mangiamo banane per acquistare potassio.
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Essere itaGliano significherebbe scancellare secoli di Letteratura, di Cinema, di Canzoni,
per non “offendere” la suscettibilità di oltre cinquecentomila
clandestini fuorilegge che vegetano, ciondolano, dormono, cagano e
pisciano, deridono, spesso rubanostupranoammazzano sulle nostre strade, nelle nostre piazze, nei nostri parchi, di cui, purtroppo, non possiamo più godere in tranquillità!!!
E, invece, no!
Essere Italiano, oggi più di ieri, significa svegliarsi
presto per andare a lavorare e mantenere se stesso e la propria
Famiglia; lottare con banche e finanziarie, che vorrebbero portarti via casa e sangue; tenere
salda la Dignità, la Libertà, l’Indipendenza, la Democrazia; conservare
il Libero Arbitrio; incazzarsi con chi tenta di zittirci e ridurci in
schiavi lobotomizzati!
Essere Italiano, oggi più di ieri, è poter scegliere se dire
nero o negro, rom o zingaro, maomettano o beduino, puttana Eva o cazzo
di Buddha; se tifare Oriana o Hillary; se osannare Trump e Putin o
Merkel e OLP.
Essere Italiano, oggi più di ieri, è ricordare la Memoria
delle Fosse e delle Foibe; dei lager e dei gulag; degli Armeni e e dei
Rwandesi; dei Martiri di El Alamein e di Kindu.
Essere Italiano, oggi più di ieri, è decidere se entrare in
Chiesa, Cattolica, Ortodossa, Anglicana, Luterana o Calvinista che sia;
nella Sala del Regno; in Sinagoga; nel Tempio buddista o indù; nei
luoghi di raduno dei maomettani; oppure se stare alla larga da ogni
luogo considerato sacro e fottersene del trascendente e delle sue leggi.
Italiano, oggi, è, fortunatamente e ancora, Uffizi, Brera,
Fori Imperiali, Musei Capitolini, Bronzi di Riace, Bernini, Canova,
Michelangelo, Leonardo, Bramante, Raffaello, Giotto e Cimabue, Cellini,
Donatello e Tiziano, Mantegna e Canaletto… Roma, Pompei, Kaulon, Locri,
Ravenna, Firenze e Ravenna, Ferrara e Bologna, Napoli e Palermo, Catania
e Bari, i Nuraghi e i Trulli…
Essere Italiano, oggi come ieri, è Tricolore, Juve Inter
Milan Roma Lazio Napoli Samp Reggina Bari Palermo Cagliari Verona
Bologna Toro Fiorentina… E’ amatriciana, carbonara, bolognese, polenta e
osei, linguine al pesto, pastachjina, orecchiette con cime di rapa,
strascinate, sartù di riso, stigghjiola e specialità di strada di
Vuccirìa e Ballarò, cacio sardo e carta da musica…
Italiano è, oggi come ieri e domani, Chi alleva e coltiva animali e prodotti di prima classe;
Chi produce e mangia Prosciutto San Daniele e Parma, Parmigiano e
Grana, Fontina e Caciocavallo, Speck e Capocollo di maiale, tartufo
bianco e nero…
Italiano è Moda, Macchine, Gioielli, Profumi…
Italiano è Stile, Eleganza, Classe.
Italiano è Forza e Coraggio!
La spugna gettata all’angolo è roba che appartiene ad altri.
#bastaricordarselo #manteniamoCulturaeIdentità #difendiamoilPaese
Fra me e me.
di Nino Spirl' - 17 gennaio 2017
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