Sabato 14 di gennaio, un coraggioso e
incazzato giovane all’Università della Basilicata, in quel di Potenza,
ha scagliato il suo Ipad contro l’insignificante burocrate piddino
Roberto Speranza, pomposamente definito “leader della minoranza” interna
all’entità collaborazionista della troika mondialista e del pentagono
Usa. Scagliando l’oggetto tecnologico contro Speranza, questo giovane ha
gridato “Il Pd vende armi all’Isis”.
Il valletto piddì delle élite
guerrafondaie, Roberto Speranza, faceva passerella a Potenza in
occasione della presentazione di un libro del premiato vignettista
Zerocalcare, in torta anche con Repubblica (l’aretino Michele Rech), dal
titolo Kobane calling, vocativo della spietata guerra di aggressione
alla Siria, che va avanti da oltre cinque anni.
Probabilmente il politico
liberaldemocratico professionista pensava, in quell’occasione, di poter
fare con successo e in tutta tranquillità la passerella, funzionale alla
sua “carriera”, ma questa volta si è sbagliato.
Speranza non ha subito, a quanto sembra,
qualche lesione, perché poi ha continuato il suo intervento fino alla
fine. Anzi, l’episodio è servito alla “vittima della violenza” per farsi
un po’ di pubblicità e raccogliere la solidarietà di molti dei suoi
complici subpolitici. Persino quello che dovrebbe essere suo arcinemico
all’interno del piddì, Il Vip Matteo Renzi gli ha espresso pubblicamente
solidarietà e vicinanza (anche se forse, Renzi in privato tirerebbe un
calcio a Speranza … e viceversa!).
Per Roberto Speranza in persona
(l’aggredito con lancio di Ipad, senza riportare lesioni), questa
piccola intemperanza da parte di un giovanotto indignato e idealista, è
un episodio gravissimo che, però, non può fermare la democrazia.
Noi crediamo che lo sia, ma solo perché
coinvolge un burocrate politico, in quanto tale intoccabile, intortato
nell’entità di governo al servizio dei poteri esterni (anche se Speranza
finge di guidare la fantomatica opposizione interna). Ben più grave ci
sembra il brutale e sistematico sterminio della popolazione siriana, in
corso da oltre un lustro, da parte dell’isis e degli altri gruppi di
tagliagole jihadisti, con la complicità turca, saudita, Nato, Usa e …
italiana.
Speranza ha ragione. Di certo, questo
episodio minore non fermerà la democrazia truffaldina che non tiene
conto dei bisogni dei popoli europei, ma, soprattutto, non fermerà il
commercio di armi e i rifornimenti di strumenti di morte ai gruppi della
“guerra santa” wahabita e salafita.
Lo sanno anche i bambini che armi,
mercenari spietati e logistica destinata all’isis e alle altre bande
jihadiste operanti in Siria, sono passati per anni attraverso il confine
turco, con un flusso incessante. In senso inverso arrivavano tagliagole
feriti (stupratori di bambine e torturatori d’innocenti) delle varie
sigle, da curare amorevolmente negli ospedali turchi. Inoltre, non
possiamo dimenticare il flusso di petrolio estratto illegalmente da isis
che raggiungeva la Turchia per essere commercializzato, complice la
famiglia Erdogan (il figlio Bilal Erdogan, in particolare, quello che
faceva il dottorato a Bologna), in buoni rapporti e in affari con lo
stato islamico e gli altri assassini.
Pare che il motivo scatenante
dell’”inqualificabile aggressione” a Speranza sia stata una foto che
mostra Matteo Renzi in compagnia del tiranno turco pro-islamista
Erdogan, pappa e ciccia nella Nato e anche nel rifornire di armi gli
jihadisti che hanno devastato la Siria sterminandone la popolazione.
Ovviamente, Renzi con tutto il piddì
(compreso Speranza) e il governo dietro, non ha fornito armi
direttamente alla soldataglia di al-Baghdadi, ad al-qaeda in Siria, o
addirittura ai filo-sauditi e ai terroristi nello Yemen, ma ha persino
inviato una batteria missilista antiaerea, in veste Nato, a protezione
delle installazioni turche sul confine con la Siria, contro Assad, i
russi e tutti i resistenti.
Renzi ha supportato la Turchia, che ha
fornito armi ai tagliagole in Siria, e vende armamenti all’infame Arabia
saudita di “re” Salman, che sta sterminando la popolazione Yemenita
(con particolare attenzione per gli sciiti locali) per piegare quello
stato martire alla sua volontà. Tutto questo, come sappiamo, con la
complicità dell’entità piddì e di individui come Speranza, che recitano
il ruolo di “oppositori interni”, ma poi votano la fiducia al governo e i
suoi provvedimenti.
Sembra tanto enorme, condannabile,
addirittura criminale, dunque, che un giovane idealista intemperante –
indignato per la partecipazione italiana, seppur indiretta, allo
sterminio della popolazioni mediorientali – abbia lanciato il suo Ipad
contro uno come Roberto Speranza, dato quello che costui rappresenta?
A voi la risposta …
di Eugenio Orso - 15 gennaio 2017
fonte: http://pauperclass.myblog.it
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