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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

03/12/15

Giubileo: arrivano i 'rinforzi', ma dormono in auto


Il sindacato di polizia: 'Basta trattarci come mandrie' - La sicurezza - malgrado i proclami del governo - continua a fare acqua, Vaticano sempre a rischio

Giubileo: arrivano i 'rinforzi', ma dormono in auto

I numeri contano, eccome se contano. Soprattutto per la sicurezza del Giubileo, che potrà contare inizialmente su 400 poliziotti trasferiti e un centinaio di aggregati, molti dei quali giunti da fuori Roma. Ebbene 250 agenti non hanno ancora un alloggio. Non hanno soluzioni, solo due strade: una più scomoda, l’altra onerosa. Dormire in macchina o mettere la mano nel portafoglio per affittarsi almeno una stanza. E’ l’ultimo cavillo del sistema Italia, incapace di assicurare almeno un alloggio ai poliziotti provenienti dal resto della Penisola per garantire la sicurezza dell’Anno Santo.  
Il morale dei poliziotti è a pezzi. Checché se ne dica, il Viminale e i vertici della Polizia, è l’accusa mossa dal Sap per voce di Fabio Conestà,  erano a conoscenza delle lacune da tamponare. Malgrado l’impegno dell’ufficio tecnico logistico della Questura capitolina, lo Stato non è però riuscito a soddisfare le circa 450 richieste pervenute dai poliziotti trasferiti. Non è un obbligo, sia chiaro. Ma è altrettanto paradossale non mettere a disposizione di chi rischia la vita ogni giorno, lontano dall’affetto dei loro cari, almeno un materasso e una coperta per recuperare le energie dopo una pesante giornata di lavoro. Sì, perché con l’avvento del Giubileo della Misericordia non sarà certamente una passeggiata mantenere alta la concentrazione, come se non bastassero le difficoltà di una città complessa qual è Roma.   
E per i “beneficianti” non è certamente tutto rose e fiori. Gli aggregati, infatti, vivono il disagio di raggiungere il posto di lavoro con i mezzi pubblici. Nessun mezzo a disposizione, impiegando, in alcuni casi, qualche ora per arrivare in commissariato. 
Un disagio vissuto, ad esempio, dai poliziotti aggregati al commissariato Trevi - Campo Marzio. L’alloggio è situato presso (una rarità) l’Hotel Ergife, in zona Aurelia, praticamente dall’altra parte della città. Le mense più vicine si trovano al Reparto Volanti o alla stazione Termini, di cui spesso è impossibile usufruire a causa dei turni di servizio, con il rischio di perdere circa tre ore per mettere qualcosa sotto i denti. 
La soluzione sarebbe mangiare in albergo ai seguenti orari: 11:00 - 15:00, 17:00 - 20:00, dove d’altra parte il piatto unico è di soli 10 euro. 
Allora gli agenti hanno sin qui pranzato e cenato con dei panini, è la precisazione, assicurati dal commissariato Trevi - Campo Marzio, nemmeno dal ministero dell’Interno. 
Dal Centro al Vaticano. Se i rinforzi non sono sufficienti per colmare le criticità, già denunciate dal Giornale d’Italia, persiste la mancanza di sottufficiali durante il turno notturno, coperto da una decina di poliziotti e coordinati da un assistente capo. 
“E’ ora di smetterla di trattare i poliziotti come delle mandrie senza garantire i servizi”, lamenta Conestà, segretario provinciale del Sap, al Giornale d’Italia.
“Il vuoto sugli alloggi è la raffigurazione dell’affetto del Viminale verso i suoi dipendenti - continua il sindacalista - L’amministrazione era a conoscenza dei servizi da garantire ai poliziotti non residenti nella Capitale e nell’hinterland romano”. Dalla denuncia alla proposta: “Come mai non hanno messo a disposizione una struttura e i mezzi necessari come avvenuto per l’Expo di Milano?”.
Quanto al Vaticano, Conestà è furioso perché una soluzione, a suo dire, ci sarebbe: “All’occorrenza i sottufficiali escano dagli uffici dell’Ispettorato e coordinino la sicurezza di Piazza San Pietro anche durante il turno notturno!”.

I numeri contano, eccome se contano. Soprattutto per la sicurezza del Giubileo, che potrà contare inizialmente su 400 poliziotti trasferiti e un centinaio di aggregati, molti dei quali giunti da fuori Roma. Ebbene 250 agenti non hanno ancora un alloggio. Non hanno soluzioni, solo due strade: una più scomoda, l’altra onerosa. Dormire in macchina o mettere la mano nel portafoglio per affittarsi almeno una stanza. E’ l’ultimo cavillo del sistema Italia, incapace di assicurare almeno un alloggio ai poliziotti provenienti dal resto della Penisola per garantire la sicurezza dell’Anno Santo.  
Il morale dei poliziotti è a pezzi. Checché se ne dica, il Viminale e i vertici della Polizia, è l’accusa mossa dal Sap per voce di Fabio Conestà,  erano a conoscenza delle lacune da tamponare. Malgrado l’impegno dell’ufficio tecnico logistico della Questura capitolina, lo Stato non è però riuscito a soddisfare le circa 450 richieste pervenute dai poliziotti trasferiti. Non è un obbligo, sia chiaro. Ma è altrettanto paradossale non mettere a disposizione di chi rischia la vita ogni giorno, lontano dall’affetto dei loro cari, almeno un materasso e una coperta per recuperare le energie dopo una pesante giornata di lavoro. Sì, perché con l’avvento del Giubileo della Misericordia non sarà certamente una passeggiata mantenere alta la concentrazione, come se non bastassero le difficoltà di una città complessa qual è Roma.   
E per i “beneficianti” non è certamente tutto rose e fiori. Gli aggregati, infatti, vivono il disagio di raggiungere il posto di lavoro con i mezzi pubblici. Nessun mezzo a disposizione, impiegando, in alcuni casi, qualche ora per arrivare in commissariato. 
Un disagio vissuto, ad esempio, dai poliziotti aggregati al commissariato Trevi - Campo Marzio. L’alloggio è situato presso (una rarità) l’Hotel Ergife, in zona Aurelia, praticamente dall’altra parte della città. Le mense più vicine si trovano al Reparto Volanti o alla stazione Termini, di cui spesso è impossibile usufruire a causa dei turni di servizio, con il rischio di perdere circa tre ore per mettere qualcosa sotto i denti. 
La soluzione sarebbe mangiare in albergo ai seguenti orari: 11:00 - 15:00, 17:00 - 20:00, dove d’altra parte il piatto unico è di soli 10 euro. 
Allora gli agenti hanno sin qui pranzato e cenato con dei panini, è la precisazione, assicurati dal commissariato Trevi - Campo Marzio, nemmeno dal ministero dell’Interno. 
Dal Centro al Vaticano. Se i rinforzi non sono sufficienti per colmare le criticità, già denunciate dal Giornale d’Italia, persiste la mancanza di sottufficiali durante il turno notturno, coperto da una decina di poliziotti e coordinati da un assistente capo. 
“E’ ora di smetterla di trattare i poliziotti come delle mandrie senza garantire i servizi”, lamenta Conestà, segretario provinciale del Sap, al Giornale d’Italia.
“Il vuoto sugli alloggi è la raffigurazione dell’affetto del Viminale verso i suoi dipendenti - continua il sindacalista - L’amministrazione era a conoscenza dei servizi da garantire ai poliziotti non residenti nella Capitale e nell’hinterland romano”. Dalla denuncia alla proposta: “Come mai non hanno messo a disposizione una struttura e i mezzi necessari come avvenuto per l’Expo di Milano?”.
Quanto al Vaticano, Conestà è furioso perché una soluzione, a suo dire, ci sarebbe: “All’occorrenza i sottufficiali escano dagli uffici dell’Ispettorato e coordinino la sicurezza di Piazza San Pietro anche durante il turno notturno!”.
gsarra@ilgiornaleditalia.org

Giuseppe Sarra - 3 DICEMBRE 2015
fonte: http://www.ilgiornaleditalia.org

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