Sono anni che come una Cassandra mi sgolo a gridare «Troia brucia,
Troia brucia». Anni che ripeto al vento la verità sul Mostro e sui
complici del Mostro cioè sui collaborazionisti che in buona o cattiva
fede gli spalancano le porte. Che come nell’Apocalisse dell’evangelista
Giovanni si gettano ai suoi piedi e si lasciano imprimere il marchio
della vergogna. Incominciai con La Rabbia e l’Orgoglio . Continuai con
La Forza della Ragione . Proseguii con Oriana Fallaci intervista sé
stessa e con L’Apocalisse . I libri, le idee, per cui in Francia mi
processarono nel 2002 con l’accusa di razzismo-religioso e xenofobia.
Per cui in Svizzera chiesero al nostro ministro della Giustizia la mia
estradizione in manette. Per cui in Italia verrò processata con l’accusa
di vilipendio all’Islam cioè reato di opinione. Libri, idee, per cui la
Sinistra al Caviale e la Destra al Fois Gras ed anche il Centro al
Prosciutto mi hanno denigrata vilipesa messa alla gogna insieme a coloro
che la pensano come me. Cioè insieme al popolo savio e indifeso che nei
loro salotti viene definito dai radical-chic «plebaglia-di-destra». E
sui giornali che nel migliore dei casi mi opponevano farisaicamente la
congiura del silenzio ora appaiono titoli composti coi miei concetti e
le mie parole. Guerra-all’Occidente, Culto-della-Morte,
Suicidio-dell’Europa, Sveglia-Italia-Sveglia.
Il nemico è in casa
Continua la fandonia dell’Islam «moderato», la commedia della
tolleranza, la bugia dell’integrazione, la farsa del pluriculturalismo. E
con questa, il tentativo di farci credere che il nemico è costituito da
un’esigua minoranza e che quella esigua minoranza vive in Paesi
lontani. Be’, il nemico non è affatto un’esigua minoranza. E ce
l’abbiamo in casa. Ed è un nemico che a colpo d’occhio non sembra un
nemico. Senza la barba, vestito all’occidentale, e secondo i suoi
complici in buona o in malafede
perfettamente-inserito-nel-nostro-sistema-sociale. Cioè col permesso di
soggiorno. Con l’automobile. Con la famiglia. E pazienza se la famiglia è
spesso composta da due o tre mogli, pazienza se la moglie o le mogli le
fracassa di botte, pazienza se non di rado uccide la figlia in blue
jeans, pazienza se ogni tanto suo figlio stupra la quindicenne bolognese
che col fidanzato passeggia nel parco. È un nemico che trattiamo da
amico. Che tuttavia ci odia e ci disprezza con intensità. Un nemico che
in nome dell’umanitarismo e dell’asilo politico accogliamo a migliaia
per volta anche se i Centri di accoglienza straripano, scoppiano, e non
si sa più dove metterlo. Un nemico che in nome della «necessità» (ma
quale necessità, la necessità di riempire le strade coi venditori
ambulanti e gli spacciatori di droga?) invitiamo anche attraverso
l’Olimpo Costituzionale. «Venite, cari, venite. Abbiamo tanto bisogno di
voi». Un nemico che le moschee le trasforma in caserme, in campi di
addestramento, in centri di reclutamento per i terroristi, e che
obbedisce ciecamente all’imam. Un nemico che in virtù della libera
circolazione voluta dal trattato di Schengen scorrazza a suo piacimento
per l’Eurabia sicché per andare da Londra a Marsiglia, da Colonia a
Milano o viceversa, non deve esibire alcun documento. Può essere un
terrorista che si sposta per organizzare o materializzare un massacro,
può avere addosso tutto l’esplosivo che vuole: nessuno lo ferma, nessuno
lo tocca.
Il crocifisso sparirà
Un nemico che appena installato nelle nostre città o nelle nostre
campagne si abbandona alle prepotenze ed esige l’alloggio gratuito o
semi-gratuito nonché il voto e la cittadinanza. Tutte cose che ottiene
senza difficoltà. Un nemico che ci impone le proprie regole e i propri
costumi. Che bandisce il maiale dalle mense delle scuole, delle
fabbriche, delle prigioni. Che aggredisce la maestra o la preside perché
una scolara bene educata ha gentilmente offerto al compagno di classe
musulmano la frittella di riso al marsala cioè «col liquore».
E-attenta-a-non-ripeter-l’oltraggio. Un nemico che negli asili vuole
abolire anzi abolisce il Presepe e Babbo Natale. Che il crocifisso lo
toglie dalle aule scolastiche, lo getta giù dalle finestre degli
ospedali, lo definisce «un cadaverino ignudo e messo lì per spaventare i
bambini musulmani». Un nemico che in Inghilterra s’imbottisce le scarpe
di esplosivo onde far saltare in aria il jumbo del volo Parigi-Miami.
Un nemico che ad Amsterdam uccide Theo van Gogh colpevole di girare
documentari sulla schiavitù delle musulmane e che dopo averlo ucciso gli
apre il ventre, ci ficca dentro una lettera con la condanna a morte
della sua migliore amica. Il nemico, infine, per il quale trovi sempre
un magistrato clemente cioè pronto a scarcerarlo. E che i governi
eurobei (ndr: non si tratta d’un errore tipografico, voglio proprio dire
eurobei non europei) non espellono neanche se è clandestino.
Dialogo tra civiltà
Apriti cielo se chiedi qual è l’altra civiltà, cosa c’è di civile in
una civiltà che non conosce neanche il significato della parola libertà.
Che per libertà, hurryya, intende «emancipazione dalla schiavitù». Che
la parola hurryya la coniò soltanto alla fine dell’Ottocento per poter
firmare un trattato commerciale. Che nella democrazia vede Satana e la
combatte con gli esplosivi, le teste tagliate. Che dei Diritti dell’Uomo
da noi tanto strombazzati e verso i musulmani scrupolosamente applicati
non vuole neanche sentirne parlare. Infatti rifiuta di sottoscrivere la
Carta dei Diritti Umani compilata dall’Onu e la sostituisce con la
Carta dei Diritti Umani compilata dalla Conferenza Araba. Apriti cielo
anche se chiedi che cosa c’è di civile in una civiltà che tratta le
donne come le tratta. L’Islam è il Corano, cari miei. Comunque e
dovunque. E il Corano è incompatibile con la Libertà, è incompatibile
con la Democrazia, è incompatibile con i Diritti Umani. È incompatibile
col concetto di civiltà.
Una strage in Italia?
La strage toccherà davvero anche a noi, la prossima volta toccherà
davvero a noi? Oh, sì. Non ne ho il minimo dubbio. Non l’ho mai avuto. E
aggiungo: non ci hanno ancora attaccato in quanto avevano bisogno della
landing-zone, della testa di ponte, del comodo avamposto che si chiama
Italia. Comodo geograficamente perché è il più vicino al Medio Oriente e
all’Africa cioè ai Paesi che forniscono il grosso della truppa. Comodo
strategicamente perché a quella truppa offriamo buonismo e
collaborazionismo, coglioneria e viltà. Ma presto si scateneranno. Molti
italiani non ci credono ancora. Si comportano come i bambini per cui la
parola Morte non ha alcun significato. O come gli scriteriati cui la
morte sembra una disgrazia che riguarda gli altri e basta. Nel caso
peggiore, una disgrazia che li colpirà per ultimi. Peggio: credono che
per scansarla basti fare i furbi cioè leccarle i piedi.
Multiculturalismo, che panzana
L’Eurabia ha costruito la panzana del pacifismo multiculturalista, ha
sostituito il termine «migliore» col termine «diverso-differente», s’è
messa a blaterare che non esistono civiltà migliori. Non esistono
principii e valori migliori, esistono soltanto diversità e differenze di
comportamento. Questo ha criminalizzato anzi criminalizza chi esprime
giudizi, chi indica meriti e demeriti, chi distingue il Bene dal Male e
chiama il Male col proprio nome. Che l’Europa vive nella paura e che il
terrorismo islamico ha un obbiettivo molto preciso: distruggere
l’Occidente ossia cancellare i nostri principii, i nostri valori, le
nostre tradizioni, la nostra civiltà. Ma il mio discorso è caduto nel
vuoto. Perché? Perché nessuno o quasi nessuno l’ha raccolto. Perché
anche per lui i vassalli della Destra stupida e della Sinistra bugiarda,
gli intellettuali e i giornali e le tv insomma i tiranni del
politically correct , hanno messo in atto la Congiura del Silenzio.
Hanno fatto di quel tema un tabù.
Conquista demografica
Nell’Europa soggiogata il tema della fertilità islamica è un tabù che
nessuno osa sfidare. Se ci provi, finisci dritto in tribunale per
razzismo-xenofobia-blasfemia. Ma nessun processo liberticida potrà mai
negare ciò di cui essi stessi si vantano. Ossia il fatto che nell’ultimo
mezzo secolo i musulmani siano cresciuti del 235 per cento (i cristiani
solo del 47 per cento). Che nel 1996 fossero un miliardo e 483 milioni.
Nel 2001, un miliardo e 624 milioni. Nel 2002, un miliardo e 657
milioni. Nessun giudice liberticida potrà mai ignorare i dati, forniti
dall’Onu, che ai musulmani attribuiscono un tasso di crescita oscillante
tra il 4,60 e il 6,40 per cento all’anno (i cristiani, solo 1’1 e 40
per cento). Nessuna legge liberticida potrà mai smentire che proprio
grazie a quella travolgente fertilità negli anni Settanta e Ottanta gli
sciiti abbiano potuto impossessarsi di Beirut, spodestare la maggioranza
cristiano-maronita. Tantomeno potrà negare che nell’Unione Europea i
neonati musulmani siano ogni anno il dieci per cento, che a Bruxelles
raggiungano il trenta per cento, a Marsiglia il sessanta per cento, e
che in varie città italiane la percentuale stia salendo drammaticamente
sicché nel 2015 gli attuali cinquecentomila nipotini di Allah da noi
saranno almeno un milione.
Addio Europa, c’è l’Eurabia
L’Europa non c’è più. C’è l’Eurabia. Che cosa intende per Europa? Una
cosiddetta Unione Europea che nella sua ridicola e truffaldina
Costituzione accantona quindi nega le nostre radici cristiane, la nostra
essenza? L’Unione Europea è solo il club finanziario che dico io. Un
club voluto dagli eterni padroni di questo continente cioè dalla Francia
e dalla Germania. È una bugia per tenere in piedi il fottutissimo euro e
sostenere l’antiamericanismo, l’odio per l’Occidente. È una scusa per
pagare stipendi sfacciati ed esenti da tasse agli europarlamentari che
come i funzionari della Commissione Europea se la spassano a Bruxelles. È
un trucco per ficcare il naso nelle nostre tasche e introdurre cibi
geneticamente modificati nel nostro organismo. Sicché oltre a crescere
ignorando il sapore della Verità le nuove generazioni crescono senza
conoscere il sapore del buon nutrimento. E insieme al cancro dell’anima
si beccano il cancro del corpo.
Integrazione impossibile
La storia delle frittelle al marsala offre uno squarcio significativo
sulla presunta integrazione con cui si cerca di far credere che esiste
un Islam ben distinto dall’Islam del terrorismo. Un Islam mite,
progredito, moderato, quindi pronto a capire la nostra cultura e a
rispettare la nostra libertà. Virgilio infatti ha una sorellina che va
alle elementari e una nonna che fa le frittelle di riso come si usa in
Toscana. Cioè con un cucchiaio di marsala dentro l’impasto. Tempo
addietro la sorellina se le portò a scuola, le offrì ai compagni di
classe, e tra i compagni di classe c’è un bambino musulmano. Al bambino
musulmano piacquero in modo particolare, così quel giorno tornò a casa
strillando tutto contento: «Mamma, me le fai anche te le frittelle di
riso al marsala? Le ho mangiate stamani a scuola e…». Apriti cielo.
L’indomani il padre di detto bambino si presentò alla preside col Corano
in pugno. Le disse che aver offerto le frittelle col liquore a suo
figlio era stato un oltraggio ad Allah, e dopo aver preteso le scuse la
diffidò dal lasciar portare quell’immondo cibo a scuola. Cosa per cui
Virgilio mi rammenta che negli asili non si erige più il Presepe, che
nelle aule si toglie dal muro il crocifisso, che nelle mense
studentesche s’è abolito il maiale. Poi si pone il fatale interrogativo:
«Ma chi deve integrarsi, noi o loro?».
L’islam moderato non esiste
Il declino dell’intelligenza è il declino della Ragione. E tutto ciò
che oggi accade in Europa, in Eurabia, ma soprattutto in Italia è
declino della Ragione. Prima d’essere eticamente sbagliato è
intellettualmente sbagliato. Contro Ragione. Illudersi che esista un
Islam buono e un Islam cattivo ossia non capire che esiste un Islam e
basta, che tutto l’Islam è uno stagno e che di questo passo finiamo con
l’affogar dentro lo stagno, è contro Ragione. Non difendere il proprio
territorio, la propria casa, i propri figli, la propria dignità, la
propria essenza, è contro Ragione. Accettare passivamente le sciocche o
ciniche menzogne che ci vengono somministrate come l’arsenico nella
minestra è contro Ragione. Assuefarsi, rassegnarsi, arrendersi per viltà
o per pigrizia è contro Ragione. Morire di sete e di solitudine in un
deserto sul quale il Sole di Allah brilla al posto del Sol dell’Avvenir è
contro Ragione.
Ecco cos’è il Corano
Perché non si può purgare l’impurgabile, censurare l’incensurabile,
correggere l’incorreggibile. Ed anche dopo aver cercato il pelo
nell’uovo, paragonato l’edizione della Rizzoli con quella dell’Ucoii,
qualsiasi islamista con un po’ di cervello ti dirà che qualsiasi testo
tu scelga la sostanza non cambia. Le Sure sulla jihad intesa come Guerra
Santa rimangono. E così le punizioni corporali. Così la poligamia, la
sottomissione anzi la schiavizzazione della donna. Così l’odio per
l’Occidente, le maledizioni ai cristiani e agli ebrei cioè ai cani
infedeli.
Oriana Fallaci
Commento
Leggete queste righe come fossero un saggio scritto ieri, e avrete una valida analisi dei fatti di attualità degli ultimi giorni. Ma, com'è ovvio, le righe che seguono sono state scritte da Oriana Fallaci non in queste ore, ma all'indomani dell'11 settembre del 2001, dopo l'attacco alle Torri Gemelle. Parole scritte con rabbia e con l'intensità di cui lei era capace, ma anche con coraggio. Un coraggio che dette fastidio a chi preferiva non intendere le sue ragioni. Abbiamo deciso di ripubblicare un estratto dei suoi scritti sul rapporto tra l'Islam e l'Occidente, che si possono leggere in versione integrale nei libri editi da Rizzoli:
da http://www.ilgiornale.it - 26/08/2014
Commento
Leggete queste righe come fossero un saggio scritto ieri, e avrete una valida analisi dei fatti di attualità degli ultimi giorni. Ma, com'è ovvio, le righe che seguono sono state scritte da Oriana Fallaci non in queste ore, ma all'indomani dell'11 settembre del 2001, dopo l'attacco alle Torri Gemelle. Parole scritte con rabbia e con l'intensità di cui lei era capace, ma anche con coraggio. Un coraggio che dette fastidio a chi preferiva non intendere le sue ragioni. Abbiamo deciso di ripubblicare un estratto dei suoi scritti sul rapporto tra l'Islam e l'Occidente, che si possono leggere in versione integrale nei libri editi da Rizzoli:
- La rabbia e l'orgoglio (2001)
- La forza della ragione (2004)
- Oriana Fallaci intervista se stessa (2004)
- La trilogia completa
da http://www.ilgiornale.it - 26/08/2014
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