ANSA – Ci vorranno almeno altri due anni e mezzo per sapere come
finira’ la vicenda dei due marò. I tempi dell’arbitrato internazionale,
cui è ricorsa l’Italia dopo oltre tre anni di nulla di fatto nel
tentativo di un accordo con l’India, sono infatti lunghi e non
termineranno prima dell’agosto del 2018. L’indicazione che ha innescato
nuove polemiche – Forza Italia parla di “tempi folli” – emerge dal
calendario fissato dal Tribunale arbitrale nella prima riunione
procedurale, svoltasi l’altro ieri e le cui decisioni sono state
pubblicate oggi.
Il caso dei due fucilieri sparisce intanto dal testo di una
risoluzione sui ‘cittadini europei prigionieri in India’ che sarà
presentata domani all’europarlamento. La loro vicenda, che insieme a
quella di altri 6 soldati britannici e 14 estoni, era prevista nel testo
del documento è stata stralciata alla vigilia.
Per evitare che inquinasse i già tesi rapporti con Delhi, e’ la
versione ‘soft’, mentre un’altra lettura fornita da altre fonti
parlamentari parla della contrarietà degli altri Paesi interessati –
lettoni in prima linea – a veder accomunare i casi dei loro militari
accusati di reati meno gravi con quello dei due fucilieri italiani, su
cui pesa un accusa penalmente più rilevante, quella di omicidio.
Il
testo – il cui titolo è passato da ‘Risoluzione sui cittadini Ue
prigionieri in India, in particolare italiani, estoni e britannici’ a
‘Risoluzione sui marinai estoni e britannici prigionieri in India’ – è
firmato da PPE, S&D, ALDE, Conservatori e EFDD. Pur sottoscritto dai
principali gruppi dell’emiciclo, la risoluzione potrebbe essere
comunque ritirata domani prima del voto perché considerata troppo
blando.
Anche se i marò sono stati cancellati dalla risoluzione comune del
Parlamento Ue, la Lega Nord “discuterà” del caso domani nella plenaria,
ha promesso l’eurodeputato del Carroccio Mario Borghezio. Tornando al
lavoro del tribunale arbitrale piu’ a stretto giro si dovrebbe invece
sapere se Salvatore Girone, il fuciliere ancora a New Delhi dopo il
rientro in Italia di Massimiliano Latorre per problemi di salute, potrà
lasciare l’India e attendere la fine della procedura in Italia.
Il
Tribunale ha infatti confermato che esaminerà – come anticipato
dall’ANSA nei giorni scorsi – la richiesta italiana di farlo rientrare
in Patria il 30 e 31 marzo prossimi. In quella sede si dovrà decidere se
il marò, ancora in libertà vigilata in India, potrà tornare e rimanere
nel suo Paese per tutta la durata della procedura arbitrale. Su questo
punto il Tribunale dovrebbe decidere in un paio di settimane.
Il governo italiano aveva chiesto il 12 dicembre scorso al Tribunale
“di riconoscere e proteggere alcuni diritti fondamentali (del Fuciliere
di Marina) anche prima della soluzione definitiva della controversia”.
Controversia che vede l’Italia e l’India contendersi la giurisdizione
del caso che vede Girone e Latorre accusati da Delhi di aver ucciso due
pescatori indiani il 15 febbraio 2012 in un’operazione antipirateria a
bordo dell’Enrica Lexie al largo del Kerala.
Tornando
alla procedura arbitrale, secondo quanto stabilito lunedì dal
Tribunale, l’Italia dovrà presentare una Memoria scritta – con la
propria esposizione dei fatti e la propria richiesta al Tribunale – il
16 settembre 2016, mentre l’India presenterà la sua il 31 marzo 2017.
Di seguito è prevista una replica italiana il 28 luglio 2017 e,
ancora, una controreplica indiana l’1 dicembre 2017. A quel punto, nel
caso Delhi abbia presentato obiezioni di giurisdizione o ammissibilità,
il governo italiano avrà ancora la possibilità di contro-replicare il 2
febbraio 2018. Il Tribunale, secondo le regole stabilite, avrà quindi
sei mesi di tempo per decidere, arrivando così all’estate del 2018, ma
si riserva di poter allungare i tempi per la presentazione delle
rispettive dichiarazioni “in accordo con le Parti”.
“Trentadue
mesi per concludere la procedura arbitrale sono una follia”, tuona
Elvira Savino, deputata pugliese di Forza Italia, sottolineando che
“questo lunghissimo lasso di tempo non farà che aumentare la
preoccupazione dei due nostri fucilieri di Marina e delle loro famiglie
che aspettano da anni giustizia”.
“Lunghi o corti che siano – ha tagliato corto il ministro degli
Esteri Paolo Gentiloni – sono i tempi della giustizia arbitrale. Noi ci
auguriamo che questo periodo possa vedere Latorre e Girone in Italia. Su
questo ci sarà una prima riposta del tribunale arbitrale a marzo”.
Foto: Ansa, Lapresse, Difesa.it e Reuters
fonte: http://www.analisidifesa.it
E'pura follia,soprattutto a seguito delle documentazioni alterate dall'india,e dalla realtà dei fatti .
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