Ancora un rinvio, il 58° quello
annunciato ieri dalla Corte Suprema indiana che deve ancora decidere se per i
due Fucilieri di Marina in
ostaggio di Delhi da tre anni debba essere applicata la legge antiterrorismo (Sua
Act) o quella ordinaria.
Un aspetto di non secondaria
importanza considerando che la
Sua Act prevede anche la sanzione della pena di morte,
contrariamente a quanto fu assicurato dal Governo Monti nel marzo 2013 e dall’attuale
Premier che ha sempre ostentato sicurezza
nella gestione di una vicenda che
invece sembra gli sia sfuggita di mano, analogamente a quanto avvenuto all’Alto
Rappresentante per la
politica Estera e la Sicurezza europea, Federica Mogherini.
L’Italia continua ad essere
umiliata dalla protervia indiana senza che nessuno a livello istituzionale alzi
la voce. Due
nostri militari continuano ad essere tenuti in ostaggio e confermano come le
Istituzioni non siano in grado di garantire loro ed agli altri colleghi in
missione all’estero la più importante delle garanzie, quella dell’immunità
funzionale. Tutti rassicurano ma nulla ottengono a partire dal Presidente della
Repubblica Mattarella e dal Premier Renzi che dichiarano in ogni occasione di seguire
costantemente la vicenda.
Con quale efficacia, però, è difficile constatarlo.
Piuttosto, visti i risultati, si ha motivo di pensare che le iniziative portate
avanti siano solo di facciata, assolutamente inconcludenti.
Gli ordini dell’Esecutivo sono quelli di tacere, i media
italiani “obbediscono” supinamente forse perché preoccupati del finanziamento
pubblico dell’editoria. La notizia di ieri che il giudice della Corte Suprema
indiana, Anil R. Dave, aveva deciso di posticipare a luglio l’udienza che riguardava
i due Fucilieri di Marina italiani, è stata resa nota con flash di qualche
secondo dai telegiornali nazionali ed oggi solo pochi quotidiani hanno dato
spazio alla notizia.
Noi però non ci arrendiamo, non
abbassiamo l’attenzione né ci lasciamo intimorire da raccomandazioni che giorno
dopo giorno dimostrano di essere immotivate e derivate solo dallo scopo di
tenere in ombra il problema.
Denunciamo, quindi, la telenovela
in cui sono protagonisti due militari italiani, una farsa che si ripete da tre
anni sulla pelle di due nostri Fucilieri di Marina e delle loro famiglie. Tre
Governi si sono succeduti e ciascuno ha sempre assicurato il massimo impegno ma
non ha mai ottenuto nulla di concreto. Un Esecutivo, l’attuale, che ha continuato
ad illudere con le affermazioni del Premier che dopo l’incontro con Modi
durante un “coffee break” in occasione dell’ultimo G20 assicurava gli italiani
e le Forze Armate su una rapida conclusione della vicenda.
Oggi, invece, l’ennesima beffa
indiana e l’Italia, supinamente, si accinge ad ospitare all’EXPO di Milano uno
spazio sulla produzione indiana, scelta che sicuramente sarà giustificata con la
motivazione di difendere gli interessi economici italiani, la stessa che fu
ufficializzata il 22 marzo 2013 quando si decise di rimandare i due Marò in
India.
Una spiegazione che però non trova
riscontro nella realtà delle cose considerato che recentemente il Premier
indiano MODI in visita in Europa ha stretto contatti economici con Francia e
Germania ignorando l’Italia che, invece, dimentica, ancora una volta, che la
credibilità di un Paese è ben altra cosa rispetto alle eventuali commesse di
forniture di beni o servizi.
Forse chi scrive sbaglia nelle sue
valutazioni, ma un fatto è certo: la sovranità italiana ormai non esiste più e
tutti sono pronti a considerare l’Italia come un Paese pronto ad accettare
qualsiasi prevaricazione e quindi da usare piuttosto che rispettare.
La sudditanza italiana nei
confronti di tutti è ormai palese. Dell’Europa
per il problema dei migranti, degli USA per la vicenda dell’uccisione del
Cooperante italiano Lo Porto ed dell’India per la vicenda di Massimiliano Latorre
e Salvatore Girone colpevoli solo di aver detto “obbedisco” il 22 marzo 2013.
Fernando Termentini,29 aprile 2014
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