IL COMMENTO
Il Colosseo non si accende. Ritardi su ritardi, poi pressato dal nostro giornale, arriva il giorno sui Fori Imperiali
Ieri sera, alle ore 21, il Colosseo si sarebbe dovuto illuminare per
solidarietà ai due marò. L’aveva stabilito una mozione in Campidoglio
approvata dieci giorni fa. A una cert’ora, però, il Comune faceva
trapelare l’indiscrezione che la Farnesina aveva detto no alle luci «per
non alimentare polemiche con Nuova Delhi». Ma non era vero. Il ministro
Mogherini, contattata da Il Tempo, cadeva dalle nuvole. «Ma che storia
è?». Trascorrevano 5 minuti e in redazione richiamava trafelato
l’ufficio stampa del sindaco. «No, il Colosseo non verrà illuminato ma
il Campidoglio sì». Il Campidoglio? E che c’azzecca il Campidoglio? Le
lancette correvamo veloci e pure il Campidoglio non s’accendeva.
Arrivava di lì a poco un’altra, l’ennesima, telefonata. Ancora l’ufficio
stampa del primo cittadino: «No, ehmmm... guardate, adesso accendiamo
il Colosseo». Il Colosseo? Come il Colosseo? E il Campidoglio? Macché,
niente da fare. Non s’accendeva il Colosseo, non s’accendeva il
Campidoglio, lungo tutta via dei Fori Imperiali era buio pesto. Così
abbiamo insistito. Richiamato. Protestato. Ci siamo intestarditi fino
alle ore 22 quando finalmente il Colosseo s’è illuminato a giorno.
Buonanotte sindaco. Quando si sveglia, cortesemente, se ci spiega
perché.
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