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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

26/10/15

Marò: Di Stefano, ecco come l’India ha manipolato le rotte




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Oggi su molti media nazionali si parla della mia analisi di uno dei documenti indiani depositati al Tribunale di Amburgo a sostegno della pretesa “colpevolezza italiana”. Documento che ha titolo “La scena del crimine” e sottotitolo “Posizione del St. Antony e della MV Enrica Lexie al momento degli spari”, e quindi “fotografa” questa posizione reciproca al momento del fatto.
Breve excursus: poiché l’autore di questa analisi del disegno “La scena del crimine” sono io, ancora ferito dagli insulti all’Italia depositati per iscritto il 4 agosto scorso dal rappresentante della Republic of India al Tribunale di Amburgo (l’Italia cerca di suscitare compassione), intendo rimandare qualcosa al mittente. Che cosa lo lascio alla fantasia dei lettori.
Ma torniamo a noi. Nell’ordinamento italiano un pubblico ufficiale che formasse un atto di valenza giudiziaria formalmente corretto ma che rappresenta fatti diversi dalla realtà viene incriminato per “Falso ideologico” (art. 479 C.P., reato procedibile d’ufficio con pene da 3 a 10 anni). Naturalmente il pubblico ufficiale chiamato in causa potrà difendersi sostenendo di non aver voluto “occultare la realtà dei fatti” ma di essere semplicemente imbecille, nel qual caso viene condannato per “negligenza e imperizia” con pene molto più lievi, e cacciato dal Tribunale.
Ne “La scena del crimine” la rotta (direzione) della Enrica Lexie viene rappresentata per 350°, mentre dai dati trasmessi in automatico dal sistema di allarme SSAS attivato al momento dell’incidente risulta di 331°. Ecco l’immagine. 



Ora in mare gli angoli si misurano in gradi, primi, secondi, e centesimi di secondo. Un “errore” di circa 20° certo non è ammissibile, tanto più che senza “l’errore” i colpi arriverebbero a sinistra del peschereccio St. Antony, mentre invece sono sul lato destro. Ma con “l’errore” provvidenzialmente arrivano sul lato destro, e la falsa rappresentazione della realtà contribuisce (insieme alle altre baggianate che esamineremo una a una), a convincere i giudici di Amburgo che l’Italia cerca compassione per due omicidi che e quindi è meglio lasciarli nella “custodia giudiziaria” indiana.
Nell’immagine visualizziamo “l’errore” (in bianco) rispetto alla rotta vera della Lexie (in giallo)

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Naturalmente già nel 2013 avevo pubblicato un lavoro (Analisi delle Posizioni, depositato in Procura di Roma) dove si concludeva, con tanto di ricostruzione in 3D, che stante la direzione della Lexie e quella del St. Antony i colpi potevano arrivare solo sul lato sinistro del peschereccio, dove invece non c’è niente.
Ma a quanto sembra qualcuno in India pensa di poterci imporre oltre gli insulti anche i falsi.
Invece non è così, non impongono niente, e da oggi esaminiamo i famosi “Allegati” uno a uno, spiegandoli brevemente per concetti alla portata di tutti e linkando al documento per chi vuole verificare e approfondire.

Luigi Di Stefano - 26 ottobre 2015
fonte: http://www.ilprimatonazionale.it

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