Stato assente e criminali impuniti: la difesa armata è un diritto
Stato assente e criminali impuniti: la difesa armata è un diritto
C'è
da augurarsi che, a seguito della sparatoria di Ercolano, non si levino
le solite lamentele per una Italia ridotta a Far West o per l'abuso in
eccesso di legittima difesa (anche dei beni, come recita il Codice, non
solo della persona).
Che la solfa del politicamente corretto, dei delinquenti tali
solo per il loro «disagio sociale» - e dunque per colpa nostra -, non
si associ all'augurio di una delle mogli dei rapinatori che, riferendosi
al gioielliere, ha rivendicato, anche lei nel coro: «Ha sbagliato e
deve pagare». Una prospettiva rorida di buonismo ben rappresentata nel
flash dell' Huffington Post di Lucia Annunziata, dove ci si riferisce,
dando conto dei fatti di Ercolano, a «presunti banditi» e «presunti
rapinatori» e questo anche se nelle tasche di uno di questi sono stati
trovati i 5mila euri (non presunti) rapinati al gioielliere.
Piuttosto,
ci sarebbe da interrogarsi sulle ragioni che incoraggiano sempre più
l'autodifesa, che inducono persone come il gioielliere di Ercolano a
vivere con un'arma a portata di mano. E, di converso, che favoriscono il
proliferare di quella che viene liquidata come micro criminalità,
eppure ben più nociva, ben più pregiudizievole al cittadino che non la
macro criminalità organizzata.
Rispondere a questa domanda non è
difficile. Per ammissione degli stessi procuratori generali furto e
rapina sono reati in pratica depenalizzati: il 96% di quelli denunciati
resta impunito. Un forte incentivo per intraprendere certe carriere.
Questa
sgradevole realtà si riflette inevitabilmente sul ricorso
all'autodifesa: ci si sente inermi, indifesi dal crimine grande o
piccolo che sia. Nessuno invoca uno Stato di polizia, questo no, anche
se negli Stati di polizia che furono la criminalità era ridotta
all'osso. Quel che si chiede è un maggior e più capillare controllo
dell'ambiente urbano, una maggiore presenza dello Stato, della autorità
dello Stato rappresentata da uniformi, mostrine e distintivi. Mancando
quello giudiziario, il solo deterrente alle attività criminose, al
braveggiare dei violenti. Sapere che quella zona di Ercolano è
abitualmente presidiata da agenti dell'ordine in ronda avrebbe
fortemente sconsigliato i due rapinatori a fare il colpo finito poi nel
sangue. E rassicurato il gioielliere, inducendolo, magari, a non uscir
armato.
Intanto, proprio nel giorno in cui il ministro degli
Interni glorificava i suoi successi nel contenere il femminicidio, una
giovane madre moriva accoltellata nel Catanese. Il giorno medesimo
avrebbe dovuto presentarsi in Tribunale per sostenere l'accusa di
stalking rivolta al compagno (ora arrestato con l'accusa di omicidio).
Sarebbe stato troppo pretendere dal ministro Alfano, che pure ha a cuore
la sicurezza giungendo a muoversi con 48 auto di scorta, che in quelle
circostanze la donna fosse protetta, al riparo da presumibili atti
ostili del convivente?
fonte: http://www.ilgiornale.it
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