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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

20/02/15

Roma-Feyenoord, Bruzzone: “Italia ha paura di mostrare i denti. Poliziotti ridotti ad ombre, come reagire”


Una furia. Mai avevamo sentito Roberta Bruzzone così alterata. La sua è una difesa nei confronti delle Forze dell’Ordine “terrorizzate dalle conseguenze di fare bene il proprio lavoro”. La nota criminologa invoca la certezza della pena e “soprattutto la sua rapidità” nell’intervista a IntelligoNews, nella quale auspica che dopo gli incidenti di ieri a Roma si inizi a dare qualche segnale forte…
roberta-bruzzone

Come definisce il tipo di criminalità visto ieri a Roma e chi deve pagare per quanto accaduto?
«Un gruppetto di squilibrati di infima categoria che ha ferito Roma nei suoi luoghi più preziosi. Si immagini cosa può fare un gruppo di soggetti anche malamente organizzati. Chi sbaglia deve cominciare a pagare senza se e senza ma…».

Ancora una volta nel mirino finisce la certezza della pena?
«La certezza della pena e soprattutto la sua rapidità. È come se un genitore dicesse a un figlio che deve pagare per l’oggetto che ha rotto, ma la punizione arriverà dopo sei anni. Se l’oggetto lo hai rotto oggi ti punisco subito, altrimenti che tipo di deterrente è?».

La città non è stata difesa in modo adeguato?
«Dobbiamo alzare la guardia cari signori, è ora di finirla. L’Italia non deve essere il Paese in cui ognuno può fare ciò che gli pare, bisogna cominciare a dare qualche segnale forte. 

Il problema è anche legato ai tagli che hanno subito le Forze dell’Ordine?
«Dobbiamo capire cosa vogliamo fare da grandi. La coperta è corta, ma se vogliamo sicurezza dobbiamo investire altrimenti poi non possiamo lamentarci. Le nozze con i fichi secchi non si possono fare, chiaro? Quello che ci hanno fatto credere non va bene, occorre una revisione del Paese che sia scevra da logiche populistiche».

Ieri sera Renzi ha detto che è il Feyenoord a dover chiedere scusa…
«Non è un problema di scuse da parte dell’Olanda, questo è un gruppo di imbecilli che sono riusciti a fare ciò che volevano in totale autonomia e libertà. Il problema è che l’Italia deve essere in grado di prendere subito a calci in culo gente di questo tipo! Abbia pazienza…».

Qual è allora il vero problema di questo Paese?
«L’avere paura di mostrare i denti. L’Italia non è in grado di reagire nella giusta misura davanti a situazioni di questo genere e anche più gravi. Noi ci facciamo letteralmente fare a pezzi dai primi imbecilli che vengono. Che speranze abbiamo se venissero quattro soggetti anche malamente addestrati? Questo è il punto».

Inizia intanto la pratica dello scaricarsi a vicenda le responsabilità. Chi ha sbagliato: il Campidoglio, la Prefettura, il Viminale?
«C’è una responsabilità diffusa perché ci sono delle direttive che non consentono agli ottimi operatori di Polizia che abbiamo, e ci tengo a ribadire questo concetto, di fare il loro mestiere perché ormai sono tutti terrorizzati dalla conseguenze di fare bene il proprio lavoro.
Siamo arrivati a questo punto. Alla fine dei giochi per un arresto fatto in maniera energica i poliziotti rischiano di andare davanti ai giudici. Se vogliamo difendere i delinquenti basta essere chiari e poi non lamentarsi quando accadono fatti come quelli di ieri. Abbiamo ridotto gli operatori di Polizia ad ombre di quello che erano».

Non è sufficiente il Daspo…
«Ma quale Daspo! Questo è il Paese dove la peggiore feccia d’Europa viene nella consapevolezza di poter fare quello che le pare perché alle brutte, anche se arrestata, dopo un paio di giorni potrebbe essere già fuori».

Questa volta non si può neanche tirare in ballo il fattore sorpresa visto quanto accaduto circa dodici ore prima a Campo de’ Fiori…
«Ancora stiamo a giocare con la prevedibilità? Si sa benissimo che un gruppo di tifoserie di questo tipo può portare guai, ma cosa aspettiamo la domanda in carta bollata?».

 
 Andrea De Angelis - 20 febbraio 2015
fonte: http://www.intelligonews.it

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