Domenica 25 dicembre 2016 – Natale di Nostro Signore Gesù Cristo – a casa, in Famiglia
Tu scendi dalle stelle, o Re del Cielo
E vieni in una grotta al freddo, al gelo
O Bambino mio divino, io ti vedo qui a tremar: o Dio beato!
Ah, quanto ti costò l’avermi amato!
A te che sei del mondo il Creatore,
Mancano panni e fuoco, o mio Signore:
Caro eletto pargoletto,
Quanto, questa povertà più m’innamora,
Giacchè ti fece amor povero ancora.
Tu lasci del tuo Padre il divin seno
Per venire a penar su questo fieno,
Dolce amore del mio cuore,
Dove amor ti trasportò? – O Gesù mio
Perchè tanto patir? Per amor mio!
Ma se fu tuo volere, il tuo patire,
Perché vuoi pianger, poi, perchè vagire?
Sposo mio, amato Dio,
Mio Gesù, t’intendo, si; Ah, mio Signore!
Tu piangi non per duol, ma per amore.
Tu piangi per vederti da me ingrato,
Dopo sì grande amor, sì poco amato.
O diletto del mio petto
Se già un tempo fu così. – Or te sol bramo
Caro non pianger più, ch’io t’amo, io t’amo
Tu dormi, o Gesù mio, ma intanto il cuore
Non dorme, no, ma veglia a tutte l’ ore:
Deh! Mio bello e puro agnello
A chi pensi, dimmi tu? – O amor immenso
A morire per te, rispondi, io penso.
Dunque a morire per me tu pensi, o Dio.
E chi altro, fuor di Te, amar poss’io ?
O MARIA, speranza mia:
Se poc’amo il tuo GESU’, non ti sdegnare.
Amalo tu per me, s’io nol so amare.
Ce l’hanno fatta ancora! Hanno sporcato per l’ennesima volta la Mangiatoia di sangue umano. Di Sangue Cristiano. Da
Berlino al Mar Nero, fino alla Siria, all’Iraq, ad Israele, al Libano,
alla Nigeria, a mezzo mondo, oggi, e nel triste ricordo di uno ieri non
lontano a Parigi, Bruxelles, Londra, Nizza, Tunisi, Madrid, gli States…
Folli delinquenti islamici, che, in massa, sbarcano sulle nostre
coste travestiti da finti profughi – veri clandestini in cerca di
terre da conquistare, in nome di un libro che semina odio, odio e odio. Vengono
accolti e rifocillati da un Occidente parrocchiano, sciocco e in cerca
di perdono per mille peccatucci da mezzatacca, da un Occidente politico
e organizzato in cooperative e associazioni, furbo e interessato a
soldi e potere, e che, addirittura, si organizza le prenotazioni di
terroristi e finti profughi contattando direttamente scafisti e mafie
musulmane.
Si ingrassano e si arricchiscono a casa nostra, i maledetti, coi nostri sacrifici di italiani messi in ginocchio,
e, appena possono, ci ammazzano come bestie. E bestie non sta per noi,
martiri, ma per loro, assassini impastati con male puro, rancori vecchi
mille anni e arroganza petrolifera dei tempi nostri.
Arrivano, peraltro, in anni in cui tutti abbiamo qualcosa da farci perdonare, dopo
qualche decennio di finto benessere acquisito a rate, mai completamente
saldate. L’abbiamo fatta fuori dal vaso, confessiamolo, acquistando di
tutto sul bancone del superfluo e dell’ignobile: dalle ville kitsch alle
auto fuoriserie color prugna metallizzato, dai robot da cucina che ti
vanno anche a far la spesa al mercato alle vacanze cafone a Formentera.
Fino alla perduta gioventù, rincorsa con siringate di plastica. Fino ad
una impossibile nuova identità, da esporre alla fiera delle vanità.
Siamo caduti nella trappola del male. E abbiamo dimenticato la
Mangiatoia, il Golgota, il Sepolcro Vuoto e la Luce della Resurrezione,
per venderci alle ombre del male, che ha agito, senza colpo ferire,
spalmando di miele la larga strada della finta eternità. Quella in cui
avremmo potuto o dovuto diventare signori del tempo e dei luoghi.
Mentre loro, i cani assassini che stanno straziando migliaia
di Figli di Dio nelle nostre Città, ci sguazzano e ci fanno affari col
male. Se, addirittura, non sono un tutt’uno.
Al contrario di noi, ingordi di vacuità televisiva, loro si cibano di spietata violenza, la bevono
come fosse pioggia nel deserto; ne allattano i propri figli, spesso
messi al mondo solo per essere trasformati in armi di distruzione di
massa; ne intridono i libri di scuola, i discorsi pubblici, i sermoni
dei luoghi dove pregano quel loro riferimento non umano (chiamarlo dio
mi sembra troppo), che chiede loro martiri, ecatombi, genocidi. Mentre
Dio, Quello Vero da Dio Vero, Luce da Luce, Quello nato dal Padre prima
di tutti i secoli, ci impone di amare gli altri quanto amiamo noi
stessi. Ci chiede, addirittura, di porgere l’altra guancia a
chi ci percuote. Attenzione: ce lo chiede, NON CE LO IMPONE. Perché Dio
ci lascia liberi di scegliere la strada da percorrere. E noi scegliamo. A volte bene, a volte male. Ma scegliamo.
E lo strazio è proprio nel vedere che l’Occidente sta scegliendo di consegnarsi, suicida, ai propri carnefici.
Facendo finta di seguire la strada tracciata da Gesù Cristo, Il Quale,
invece, pur neonato seppe scappare dalla spada di Erode, per difendere
il Dio dei futuri Cristiani. Perché c’è il giorno dell’Angelo, e quello
dell’Arcangelo! Il giorno del Coro Celestiale e quello della Spada di
fuoco!
E noi non possiamo più innalzare Lodi e Canti al Signore,
mentre le spade dei nostri carnefici continuano a mozzare le teste dei
nostri martiri, le loro bombe continuano ad ammazzare innocenti
ai mercati o per strada, i loro killer continuano a uccidere sparando
da una finestra o caricando le folle con un TIR appena rubato per
l’occasione. No! Questa Mangiatoia la dobbiamo difendere, ad ogni costo.
E’ dovere di ogni “soldato di Cristo”, di ogni Cresimato, alzare alta
la voce della protesta e combattere con maglio d’acciaio contro ogni
nemico della Fede.
Russia e America, forse, hanno trovato i loro Cavalieri.
Adesso tocca ai Paesi di questo vecchio Vecchio Continente ritrovare la
propria Identità e la propria Radice, che in quella Mangiatoia hanno
avuto Origine e Conforto!
#MaipiùSangueCristianoMartire
Ora, sì, Buon Natale. Natale di Fede da difendere. Di Occidente da conservare.
Scrive Spirlì, in onore dei Caduti degli attentati islamici
di Nino Spirlì - 26 dicembre 2016
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