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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

27/12/16

Natale al sangue





Domenica 25 dicembre 2016 – Natale di Nostro Signore Gesù Cristo – a casa, in Famiglia

1van-honthorst

Tu scendi dalle stelle, o Re del Cielo
E vieni in una grotta al freddo, al gelo
O Bambino mio divino, io ti vedo qui  a tremar: o Dio beato!
Ah, quanto ti costò l’avermi amato!
A te che sei del mondo il Creatore,
Mancano panni e fuoco, o mio Signore:
Caro eletto  pargoletto,
Quanto, questa povertà  più m’innamora,
Giacchè ti fece amor povero ancora.
Tu lasci del tuo Padre il divin seno
Per venire a penar su questo fieno,
Dolce amore del mio cuore,
Dove amor ti trasportò? – O Gesù mio
Perchè tanto patir? Per amor mio!
Ma se fu tuo volere, il tuo patire, 
Perché vuoi pianger, poi, perchè vagire?
Sposo mio, amato Dio,
Mio Gesù, t’intendo, si; Ah, mio Signore!
Tu piangi non per duol, ma per amore.
Tu piangi per vederti da me ingrato,
Dopo sì grande amor, sì poco amato.
O diletto del mio petto
Se già un tempo fu così. – Or te sol bramo
Caro non pianger più, ch’io t’amo, io t’amo
Tu dormi, o Gesù mio, ma intanto il cuore
Non dorme, no, ma veglia a tutte l’ ore:
Deh! Mio bello e puro agnello
A chi pensi, dimmi tu? – O amor immenso
A morire per te, rispondi, io penso.
Dunque a morire per me tu pensi, o Dio.
E chi altro, fuor di Te, amar poss’io ?
O MARIA, speranza mia:
Se poc’amo il tuo GESU’, non ti sdegnare.
Amalo tu per me, s’io nol so amare.

Ce l’hanno fatta ancora! Hanno sporcato per l’ennesima volta la Mangiatoia di sangue umano. Di Sangue Cristiano. Da Berlino al Mar Nero, fino alla Siria, all’Iraq, ad Israele, al Libano, alla Nigeria, a mezzo mondo, oggi,  e nel triste ricordo di uno ieri non lontano a Parigi, Bruxelles, Londra, Nizza, Tunisi, Madrid, gli States…
Folli delinquenti islamici, che, in massa, sbarcano sulle nostre coste  travestiti da  finti profughi – veri clandestini in cerca di terre da conquistare, in nome di un libro che semina odio, odio e odio. Vengono accolti e rifocillati da un Occidente parrocchiano, sciocco e in cerca di perdono per mille peccatucci da mezzatacca,  da un Occidente politico e organizzato in cooperative e associazioni,  furbo e interessato a soldi e potere, e che, addirittura, si organizza le prenotazioni di terroristi e finti profughi contattando direttamente scafisti e mafie musulmane.
Si ingrassano e si arricchiscono a casa nostra, i maledetti, coi nostri sacrifici di italiani messi in ginocchio, e, appena possono, ci ammazzano come bestie. E bestie non sta per noi, martiri, ma per loro, assassini impastati con male puro, rancori vecchi mille anni e arroganza petrolifera dei tempi nostri.
Arrivano, peraltro, in anni in cui tutti abbiamo qualcosa da farci perdonare, dopo qualche decennio di finto benessere acquisito a rate, mai completamente saldate. L’abbiamo fatta fuori dal vaso, confessiamolo, acquistando di tutto sul bancone del superfluo e dell’ignobile: dalle ville kitsch alle auto fuoriserie color prugna metallizzato, dai robot da cucina che ti vanno anche a far la spesa al mercato alle vacanze cafone a Formentera. Fino alla perduta gioventù, rincorsa con siringate di plastica. Fino ad una impossibile nuova identità, da esporre alla fiera delle vanità. Siamo caduti nella trappola del male. E abbiamo dimenticato la Mangiatoia, il Golgota, il Sepolcro Vuoto e la Luce della Resurrezione, per venderci alle ombre del male, che ha agito, senza colpo ferire, spalmando di miele la larga strada della finta eternità. Quella in cui avremmo potuto o dovuto diventare signori del tempo e dei luoghi.
Mentre loro, i cani assassini che stanno straziando migliaia di Figli di Dio nelle nostre Città, ci sguazzano e ci fanno affari col male. Se, addirittura, non sono un tutt’uno.
Al contrario di noi, ingordi di vacuità televisiva, loro si cibano di spietata violenza, la bevono come fosse pioggia nel deserto; ne allattano i propri figli, spesso messi al mondo solo per essere trasformati in armi di distruzione di massa; ne intridono i libri di scuola, i discorsi pubblici, i sermoni dei luoghi dove pregano quel loro riferimento non umano (chiamarlo dio mi sembra troppo), che chiede loro martiri, ecatombi, genocidi. Mentre Dio, Quello Vero da Dio Vero, Luce da Luce, Quello nato dal Padre prima di tutti i secoli, ci impone di amare gli altri quanto amiamo noi stessi. Ci chiede, addirittura, di porgere l’altra guancia a chi ci percuote. Attenzione: ce lo chiede, NON CE LO IMPONE. Perché Dio ci lascia liberi di scegliere la strada da percorrere. E noi scegliamo. A volte bene, a volte male. Ma scegliamo.
E lo strazio è proprio nel vedere che l’Occidente sta scegliendo di consegnarsi, suicida, ai propri carnefici. Facendo finta di seguire la strada tracciata da Gesù Cristo, Il Quale, invece, pur neonato seppe scappare dalla spada di Erode, per difendere il Dio dei futuri Cristiani. Perché c’è il giorno dell’Angelo, e quello dell’Arcangelo! Il giorno del Coro Celestiale e quello della Spada di fuoco!

Archangels

E noi non possiamo più innalzare Lodi e Canti al Signore, mentre le spade dei nostri carnefici continuano a mozzare le teste dei nostri martiri, le loro bombe continuano ad ammazzare innocenti ai mercati o per strada, i loro killer continuano a uccidere sparando da una finestra o caricando le folle con un TIR appena rubato per l’occasione. No! Questa Mangiatoia la dobbiamo difendere, ad ogni costo. E’ dovere di ogni “soldato di Cristo”, di ogni Cresimato, alzare alta la voce della protesta e combattere con maglio d’acciaio contro ogni nemico della Fede.
Russia e America, forse, hanno trovato i loro Cavalieri. Adesso tocca ai Paesi di questo vecchio Vecchio Continente ritrovare la propria Identità e la propria Radice, che in quella Mangiatoia hanno avuto Origine e Conforto!
#MaipiùSangueCristianoMartire
Ora, sì, Buon Natale. Natale di Fede da difendere. Di Occidente da conservare.

Scrive Spirlì, in onore dei Caduti degli attentati islamici

di Nino Spirlì - 26 dicembre 2016

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