- Un tribunale ha ordinato al comune francese di Publier di rimuovere una statua della Vergine Maria. La senatrice Nathalie Goulet ha parlato di "ayatollah del laicismo".
- Una scuola tedesca in Turchia ha appena vietato le celebrazioni natalizie: l'istituto Istanbul Lisesi, finanziato dal governo tedesco, ha deciso che le tradizioni e i canti di Natale non saranno più consentiti. In Germania, un grande magazzino Woolworth ha abolito le decorazioni natalizie dicendo ai clienti che l'emporio "è ora musulmano".
- L'Europa sta già mutilando le sue tradizioni "per non offendere i musulmani". Noi siamo diventati il nostro peggior nemico.
- I musulmani reclamano anche "la moschea di Cordoba". Le autorità della città della Spagna meridionale di recente hanno assestato un colpo alla rivendicazione del diritto di proprietà della cattedrale da parte della Chiesa Cattolica. Ora gli islamisti la rivogliono indietro.
- L'esito finale del laicismo autodistruttivo dell'Europa potrebbe essere davvero un Califfato.
"Tutto è cristiano", scriveva Jean-Paul Sartre dopo la guerra.
Duemila anni di Cristianesimo hanno lasciato nella cultura, nella lingua
e nel paesaggio francese una traccia profonda. Ma non secondo il
ministro dell'Educazione francese, Najat Vallaud-Belkacem.
Ella ha appena annunciato che invece di dire "Buon Natale", i
funzionari statali dovrebbero augurare "Buone Feste", un deliberato
intento di cancellare dal discorso e dallo spazio pubblico ogni
riferimento alla cultura cristiana in cui la Francia è radicata.
Jean-François Chemain lo ha chiamato
"sradicamento di ogni segno cristiano dal paesaggio pubblico". Un anno
fa si infiammò la polemica nella cittadina francese di Ploërmel, dove un
tribunale decise che la statua di Papa Giovanni Paolo II, eretta in una
piazza, andava rimossa perché violava la legge sulla "laicità".
Poi, un tribunale ordinò al comune francese di Publier di rimuovere una statua della Vergine Maria. La senatrice Nathalie Goulet ha parlato di "ayatollah del laicismo".
I quotidiani della "sinistra" francese, indignati per il divieto del burkini in Costa Azzurra imposto dalla "destra", appoggiano questa politica anticristiana.
Il Consiglio di Stato
ha appena stabilito che "l'installazione temporanea di presepi in un
luogo pubblico è legale se ha un valore culturale, artistico o di festa,
ma non se esprime il riconoscimento di un culto o di una preferenza
religiosa". Quali precauzioni per giustificare una millenaria
tradizione!
Nella città di Scaer,
una casa di riposo è stata oggetto di una simile denuncia laicista per
la presenza di un affresco della Vergine Maria. Poi è stata la volta
della mangiatoia nella stazione ferroviaria di Villefranche-de-Rouergue, in Aveyron. A Boissettes, le campane delle chiese oggi sono mute per decisione del giudice.
Fortunatamente, alcune idee dell'Osservatorio della laicità –
l'organo istituito dal presidente François Hollande per coordinare le
sue politiche neolaiciste – non sono state attuate. L'Osservatorio ha
anche proposto di eliminare alcune feste nazionali cristiane per far posto a quelle islamiche, ebraiche e laiche.
Il presidente Hollande, in occasione delle festività pasquali "ha dimenticato"
di rivolgere gli auguri ai cristiani di Francia. Pochi mesi prima, il
capo dell'Eliseo aveva invece espresso i suoi migliori auguri ai
musulmani di Francia in occasione della festa dell'Aid, che chiude il
Ramadan. "Il saluto di Hollande ai musulmani è di natura opportunistica e
politica. Per il Partito socialista, si tratta di una clientela
elettorale essenziale", ha detto il filosofo francese Gerard Leclerc,
nel quotidiano Le Figaro.
Questa cristianofobia è il cavallo di Troia dell'Islam. Come scrive Charles Consigny sul settimanale Le Point,
"a forza di questa tabula rasa del suo passato, la Francia farà piazza
pulita del suo futuro". Purtroppo, la Francia non è un caso isolato.
Ovunque in Europa, una estenuante e laicista mancanza di determinazione e
l'esistenza di valori confusi condannano il Cristianesimo a favore
dell'Islam.
Un terrorista jihadista, che ha preso di mira un simbolo della
tradizione cristiana, la settimana scorsa ha ucciso dodici persone in un
mercatino natalizio a Berlino. Ma l'Europa sta già mutilando le sue
tradizioni "per non offendere i musulmani". Noi siamo diventati il
nostro peggior nemico.
L'annuale processione a lume di candela di Santa Lucia ("Sankta Lucia"),
una tradizione cristiana svedese che si celebra da centinaia di anni,
"sta scomparendo". Uddevalla, Södertälje, Koping, Umeå e Ystad sono
alcune del crescente numero di città che non ospitano più questa bella
manifestazione culturale. Secondo Jonas Engman, un etnologo del Museo
nordico, l'interesse sempre minore per la processione di Santa Lucia accompagna
una disaffezione più generale verso la cultura della Svezia cristiana.
Uno studio condotto dalla Gallup International rivela che nella
professione della religione cristiana, la Svezia è il paese "meno religioso del mondo occidentale".
Intanto l'Islam, contraddistinto da un nuovo, forte e motivato senso di
determinazione e da una serie di valori propugnati dalla sharia, è
sempre più diffuso.
Una scuola tedesca in Turchia
ha appena vietato le celebrazioni natalizie. L'istituto Istanbul
Lisesi, finanziato dal governo tedesco, ha deciso che le tradizioni e i
canti di Natale non saranno più consentiti. Il Washington Post
ha sintetizzato così la decisione: "Nessun insegnamento delle
tradizioni natalizie, nessun festeggiamento e niente canti di Natale".
Non è un episodio isolato. In Germania, un grande magazzino Woolworth ha abolito le decorazioni natalizie dicendo ai clienti che l'emporio "è ora musulmano".
In Gran Bretagna, David Isaac,
il nuovo capo della Commissione per le Uguaglianze e i Diritti umani
(EHRC), ha detto ai datori di lavoro che non devono sopprimere la
tradizione cristiana per paura di offendere qualcuno. In precedenza, Dame Louise Casey,
"zar" dell'integrazione del governo britannico, aveva già avvertito che
"le tradizioni come la celebrazione del Natale scompariranno se la
gente non difenderà i valori britannici".
In molte città spagnole
come Cenicientos, un comune della Comunità autonoma di Madrid, sono
state rimosse le stazioni cristiane della Via Crucis. Poi, la sindaca di
Madrid, Manuela Carmena, ha deciso di vietare la tradizionale esposizione dei presepi alla Puerta de Alcalá della capitale spagnola.
I musulmani reclamano anche "la moschea di Cordoba".
Le autorità della città della Spagna meridionale di recente hanno
assestato un colpo alla rivendicazione del diritto di proprietà della
cattedrale da parte della Chiesa Cattolica. Costruita sul sito della
chiesa di San Vincenzo, è stata una moschea per più di 400 anni quando
la Spagna islamica faceva parte di un califfato, prima che il regno
cristiano di Castiglia conquistasse la città e la trasformasse di nuovo
in chiesa Ora gli islamisti la rivogliono indietro.
I
musulmani reclamano anche "la moschea di Cordoba". Le autorità della
città della Spagna meridionale di recente hanno assestato un colpo alla
rivendicazione del diritto di proprietà della cattedrale da parte della
Chiesa Cattolica. Costruita sul sito della chiesa di San Vincenzo, è
stata una moschea per più di 400 anni quando la Spagna islamica faceva
parte di un califfato, prima che il regno cristiano di Castiglia
conquistasse la città e la trasformasse di nuovo in chiesa. (Fonte
dell'immagine: James Gordon/Wikimedia Commons)
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Anche il Belgio, la democrazia più islamizzata d'Europa, sta epurando la sua tradizione cristiana. Quest'anno a Holsbeek,
alle porte di Bruxelles, non è stato allestito il tradizionale presepe,
tra le polemiche sorte per "non offendere i musulmani".
Come riportato dal quotidiano La Libre,
i calendari scolastici della comunità francofona del Belgio stanno
utilizzando una nuova terminologia laicizzata: la festa di Ognissanti (Congés de Toussaint) viene chiamata congedo di autunno; le vacanze di Natale (Vacances de Noël) diventano vacanze d'inverno; il Carnevale (Congés de Carnaval) è ora chiamato "congedo di riposo e relax" (Congé de détente) e le vacanze di Pasqua (Vacances de Pâques) sono diventate vacanze di primavera (Vacances de Printemps). E così, nella capitale Bruxelles, è stato anche installato un astratto albero di Natale scristianizzato.
In Olanda, la tradizione cristiana di "Black Pete" è sotto attacco e presto sarà abolita. In Italia, quest'anno i preti cattolici hanno rinunciato al presepe per "non offendere i musulmani".
L'esito finale del laicismo autodistruttivo dell'Europa potrebbe
essere davvero un Califfato, in cui il destino delle sue antiche e belle
chiese ricorda quello delle chiese di Costantinopoli, dove Santa Sofia,
che per migliaia di anni è stata la più grande cattedrale del
Cristianesimo, di recente è stata trasformata in moschea. La chiamata del muezzin ora riecheggia all'interno di questa pietra miliare cristiana, per la prima volta in 85 anni.
I terroristi islamici hanno colpito il Natale a Berlino, ma sono i laici cristiani che lo stanno abolendo in tutta Europa.
Giulio Meotti, redattore culturale del quotidiano Il Foglio, è un giornalista e scrittore italiano.
di Giulio Meotti - 27 dicembre 2016
fonte: https://it.gatestoneinstitute.org/9661/islamisti-natale-europa
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