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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

18/10/15

La lezione politica di Paolo Siani



La lezione politica di Paolo Siani



Le lezioni nella vita vengono spesso da chi meno te lo aspetti, non perché non ne siano culturalmente ed eticamente capaci, ma semplicemente perché provengono da persone estranee al mondo cui viene impartito l’insegnamento.
E’ quello che avvenuto poche ore fa a Napoli dove il Pd, disperatamente alla ricerca di una personalità della società civile al di sopra di ogni dubbio e sospetto da candidare a sindaco, ha avuto non solo il rifiuto dell’interessato ma anche, come dicevamo, una lezione di politica e, come si diceva una volta, di educazione civica.
Stiamo parlando in una bella persona come Paolo Siani -fratello di Giancarlo, il giovane cronista de Il Mattino barbaramente ucciso dalla camorra trent’anni fa- un professionista apprezzato e uomo impegnato nel sociale con grande signorilità e sobrietà. Paolo Siani ha ringraziato il Pd, motivando il suo rifiuto con il desiderio di voler continuare ad impegnarsi a tempo pieno nella sua professione di medico pediatra e, nello stesso tempo, sul versante della legalità, con le iniziative per tenere vivo il ricordo delle vittime innocenti della criminalità. Poi è arrivata, con umiltà ma con estrema chiarezza, l’inaspettata lezione di politica: «Sono consapevole di non avere le caratteristiche per un incarico così importante, per governare la complicatissima macchina amministrativa della città… Non basta essere una persona perbene per essere anche un buon sindaco».
In un mondo di apparenze e di egotismo, malato di protagonismi e velleitarismi, predominato dal vacuo e dall’effimero, Paolo Siani è forse una splendida eccezione, una rara avis,  ma, nel contempo, rappresenta anche una speranza, e che cioè ci sia tuttora diritto di cittadinanza per quanti, anche se minoranza, hanno ancora il senso della misura e delle proporzioni.
La lezione di Siani, sia chiaro, non vale solo per il Pd napoletano, ma per la politica nel suo insieme, sempre com’è alla ricerca di una bella faccia, di una persona onesta e affermata, di un nome spendibile per catturare consensi e vincere l’elezione di turno. E purtroppo poi vengono i guai, non solo perché una volta vinte le elezioni non sempre il bel nome è capace anche di governare una città, ma se lo è, si ritrova comunque con una classe politica scandente e raccogliticcia.
Questo avviene ovunque, a Napoli così come a Roma. Tutti ad affannarsi per trovare il nome buono da candidare a sindaco, ma nessuna attenzione non solo ai programmi e più ancora alla qualità della  squadra di assessori e consiglieri comunali da affiancare al primo cittadino.
La lezione di Siani, però, vale anche per la società civile,  la quale spesso più che buoni politici partorisce mostri e mostriciattoli,  se non pericolosi e improvvidi neofiti della politica, improvvisatori istituzionali con tanto di curriculum professionale, catapultati senza rete, direttamente dai loro studi ovattati o dalle loro aziende di successo, a gestire la cosa pubblica.
La lezione di Siani, infine, vale anche per i semplici elettori, troppo spesso abbagliati dall’esteriorità, che si lasciano infinocchiare dalla favella fluida e generosa, anche nelle promesse. Forse, se si ponesse maggiore attenzione alla semplicità piuttosto che alla vanagloria, alla sostanza più che alla parvenza, alla concretezza più che alle lusinghe fantasiose, alla fine un po’ di classe politica di maggior spessore si riuscirebbe pure a tirarla fuori.
Così, purtroppo, non è e c’è da credere che difficilmente sarà diverso in futuro, anzi.
Proprio per questo, in ogni caso, teniamoci e coltiviamo come un seme prezioso la lezione di Paolo Siani, con l’auspicio che dia dei frutti, magari anche modesti, e di non doverla solo incorniciare come una cosa bella da ricordare.

di Pasquale Petrillo - 17/10/2015
fonte: ulisseonline.it

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