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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

30/01/17

ATTENTATO ALLA MOSCHEA IN CANADA: "EQUILIBRATA? SI', FINO AD UN CERTO PUNTO"






In questi giorni, qualcuno ha avuto la grazia di scrivermi che sono una persona abbastanza equilibrata nei miei pensieri, ma oggi non mi sento affatto pervasa da tale equilibrio, apprendendo ciò che è accaduto nel Quebec, in Canada.
Il fatto è noto, credo, i tromboni lo hanno annunciato ovunque nel mondo: un attentato è stato fatto in una moschea e ci sono stati diversi morti.
Condanno tutti gli atti di violenza, soprattutto quando degli innocenti perdono la vita, ma non posso fare a meno di equiparare quanto successo in Canada con i massacri di cristiani che stanno avvenendo in parecchie parti nel mondo, massacri contro i quali raramente l'ondata di indignazione è stata così pubblicizzata, tanto da raggiungere addirittura livelli planetari con le condoglianze espresse personalmente dai "chiamiamoli grandi leader".
Voglio essere ancora più chiara: i nostri amici islamici hanno, per una volta, assaggiato la medicina che stanno impartendo a noi a grandi dosi secondo il dettato del Corano.
Peste ci sia stato un giornalista, uno solo, che l'abbia anche solamente accennato.
Il politicamente corretto impera ancora sovrano.
E non solo.
In mezzo a questo buonismo d'accatto, fra l'ipocrita e melensa lamentela per tale orrendo crimine, si è rialzato ancora di più il livore per un certo Donald Trump, che si è permesso, ahi, misero, di bloccare le frontiere americane per quanto riguarda l'immigrazione islamica.
Non si conoscono ancora le future mosse del legittimo inquilino della Casa Bianca ma, anche se recassero danno a noi, in Italia, o agli europei, non riesco a non concordare con lui. E mi spingo oltre, vorrei che l'immigrazione da tutti gli Stati islamici fosse bloccata sine die, con la sola eccezione dei cristiani perseguitati, fino all'improbabile momento in cui l'Islam subisse un drastico cambiamento nelle sue politiche coraniche di conversione. Più o meno tre o quattrocento anni, presumo. E' un lungo periodo di tempo ma che volete farci se, quando qualche raro studioso musulmano chiede la revisione e la reinterpretazione in chiave più moderna del Corano, rinunciando alle sue parole più feroci e barbare nei confronti di altre religioni, viene fatto fuori o costretto a fuggire! E' già avvenuto ed i pochissimi storici e filosofi musulmani che hanno commesso questo peccato capitale hanno già pagato il prezzo di tale eresia.
Mi rendo conto che, prima o poi, verrà attivata nei miei confronti l'antica pratica di "messa all'indice" ma, finchè avrò fiato e dita per esprimermi, continuerò a esprimere il mio pensiero, forse da ignorante, forse da rozza barbona, non so, ma sicuramente da inadatta a far parte della comunità civile attuale: che i nostri illustri rappresentanti, a livelli mondiali, salvo alcune lodevoli eccezioni, non si rendano conto del futuro al quale stiamo andando incontro permettendo al cancro islamico di espandersi ovunque, concedendo ogni sorta di accomodamenti e di permessi e di priorità, mi sembra impossibile.
Nella storia, c'è stato un lungo periodo durante il quale le nostre coste, le nostre navi e le nostre genti vivevano nel terrore delle incursioni saracene, tanto è vero che fu coniata anche l'espressione "Mamma, li turchi". Le scorrerie erano sanguinose, i pirati facevano incetta di schiavi, di bottini sostanziosi e distruggevano senza pietà ciò che non potevano rubare.
Tempi moderni, usanze moderne. Or non è più tempo di scorrerie di tal fatta, almeno dalle nostre parti, non esistono più i capitani di ventura, nè i combattimenti all'arma bianca. Oggi ci siamo modernizzati, oggi c'è l'infiltrazione programmata , l'invasione lenta e metodica. Ma lo scopo è sempre lo stesso e prego il Signore che apra le menti dei tanti illuminati intellettuali che ancora, secondo il mio modesto parere, non hanno ben individuato il nocciolo del problema.
Ma, e qui voglio spezzare una lancia a favore dei suddetti, codesti poveri sciagurati come possono comprendere questo nocciolo quando categorie intere di varie associazioni non fanno che urlare e scendere in piazza a favore dei poveri profughi o rifugiati o migranti o come diamine volete chiamarli. Specialmente quando si arriva al punto che masse di gay sprovveduti si riversano sulle strade al grido di "non toccate l'Islam" et similia? I gay, categoria, come ben noto, molto apprezzata dallo stesso Islam per misurare l'altezza dei palazzi dal tetto fino a terra.
Se, in più, vogliamo dare un'occhiatina anche alla parte femminile, come mai le gloriose femministe non si sono agitate quando è emerso che le antiche tradizioni di vari Paesi musulmani, molto antiche, prevedevano un oggetto che noi chiamiamo comunemente "mordacchia" e che loro chiamano con il poetico nome di balilah o come diancine si chiama, fatto indossare alle loro donne affinchè non affliggano oltremisura i loro padroni? Sembra che ancor oggi diverse donne siano orgogliose portatrici di questo meraviglioso prodotto della civiltà e cultura islamiche di grande fede salafita.
Tutto ciò che ho scritto, comunque, miei impavidi lettori, sono quisquilie e pinzillacchere in confronto all'enorme peccato mortale di un Trump che mette il blocco per quattro mesi - per meglio riorganizzare il programma di difesa al terrorismo - all'ingresso di arabi , turisti o immigrati che siano.
Ma che ci volete fare, così va il mondo, grande e tondo.
Non il mio, però.

30 gennaio 2017

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