di Antonio Amorosi
pubblicato su LA VERITA’ del 23 settembre 2016
Alle Coop,
l’apparato più segreto d’Italia che sorregge la sinistra italiana, la
rottamazione renziana fa bene in tutti i sensi, economici e giudiziari.
Ricordate il «cartello» costituito
dalle coop nel 2012 per spartirsi l’appalto delle pulizie delle scuole
italiane? E sanzionato dall’Antitrust nel dicembre 2015? Ne arriva uno
nuovo da assegnare a giorni, da 2,7 miliardi di euro per
36 mesi di pulizie, gestione e manutenzione degli uffici pubblici. Uno
degli appalti più costosi della storia della pubblica amministrazione. E
i protagonisti sono sempre le coop. Con qualcuno che prova a salvarle.
Per il «cartello» del 2012 l’Antitrust multò con 110 milioni di euro di
sanzione le coop bolognesi Manutencoop e Cns, più Roma Multiservizi
(sempre del gruppo Manutencoop) e il colosso Kuadra (di recente sotto
sequestro perché controllata del clan camorristico Lo Russo, detti «I
Capitoni» attivi nelle piazze di spaccio di Secondigliano). Per
l’Antitrust le coop crearono un accordo di «cartello» per aggiudicarsi
questa gara comunitaria da 1,6 miliardi di euro dei «servizi di pulizia»
degli istituti scolastici. Le cosiddette «Scuole belle» lanciate da
Matteo Renzi all’inizio del suo governo.
Manutencoop,
con oltre un miliardo di fatturato, più della metà ricavato da commesse
pubbliche e quasi 20000 dipendenti, è il principale player del settore
insieme a Cns, consorzio
cooperativo partecipato proprio da Manutencoop. Consip, la centrale
acquisti della Pubblica amministrazione del ministero dell’economia nel
2012 ha indetto la gara da 1,6 mld dividendola per 13 lotti
territoriali. L’Antitrust, la speciale magistratura che si occupa di
rispetto della concorrenza, nel luglio 2014 apre un’indagine sulle due
coop e scopre scambi di informazioni, incontri, documenti e mail che
anticipano i risultati. Hanno manipolato e bloccato la gara,
concretamente non presentandosi mai in concorrenza sullo stesso lotto,
dividendosi tutto il territorio italiano con uno schema a scacchiera. La
spartizione dei lotti è una «collusione idonea a simulare un confronto
competitivo tra le parti» scrive l’Antitrust. L’ente di controllo le
multa e le invita affinché «si astengano in futuro dal porre in essere
comportamenti analoghi». Incassata la sanzione le coop si spartiscono
comunque i lotti con le altre società e ricorrono anche al Tar contro la
stangata sulle «Scuole belle».
Ma in quel momento alla Consip è già in corso una seconda gara ancora più consistente, da 2,7 miliardi di euro, la Fm4 che si occupa di pulizia, gestione e manutenzione di uffici pubblici. Una delle più costose di sempre e divisa per 18 lotti, indetta dal 19 marzo del 2014.
Consip ne ha aperto le buste nel luglio del 2014 e cosa ha trovato? Uno schema pressoché identico a
quella delle «Scuole belle», e con Manutencoop e Cns ancora vincitrici,
presentandosi col solito schema a scacchiera, sempre su lotti
differenti.
Per le «Scuole belle» Consip ha consegnato, sempre nel luglio 2014, le
carte della gara all’Antitrust. Ed ha invece lasciato aperte le buste
per la seconda gara da 2,7 miliardi di euro. Infatti scoperti i
vincitori, passati otto mesi, e nel caldo dell’indagine per le «Scuole
belle», chiede una prima conferma ai partecipanti, Manutencoop e Cns in
primis, sulle offerte presentate. Se le confermano. Tutti confermano!
Nel dicembre 2015 arrivano le sanzioni Antitrust da 110 milioni e nel gennaio 2016 finiscono su tutti i giornali. Nel marzo 2016, quando lo schema a scacchiera delle coop è stranoto,
Consip per scadenza termini richiede un’altra volta conferma ai
partecipanti per la gara da 2,7 miliardi, in quanto necessita di
ulteriore tempo per decidere.
Improvvisamente Cns si ritira da tutti i lotti vinti e viene sostituita
da altri player del settore, pochissime grandi società che insieme a
Manutencoop acquisiscono gli appalti dei 18 lotti. Lo schema sembra
proprio identico al bando della «Scuole belle» ad eccezione del ritiro
di Cns dopo i solleciti di Consip. Consip persegue correttezza e
trasparenza nelle procedure, ma la presenza del solito schema a
scacchiera non la insospettisce? «Cartello» che avrebbe potuto portare a
Manutencoop e Cns sanzioni ancora peggiori delle precedenti o almeno un
approfondimento sui comportamenti dei partecipanti alla gara. Invece
Cns si ritira e le coop sono salve.
A guidare Consip da metà 2015 c’è
il renziano Ad Luigi Marroni, ex direttore della Asl di Firenze ed ex
assessore alla Salute della Regione Toscana. Alla presidenza della
Consip, invece, c’è Luigi Ferrara, Capo del Dipartimento
dell’amministrazione generale e dei servizi del Ministero dell’economia,
vicino al capo di gabinetto di via XX Settembre Roberto Garofoli. Il
primo considerato parte del «giglio magico» renziano, il secondo in ottimo rapporti con il consesso.
Abbiamo chiesto chiarimenti all’Antitrust. Il portavoce Giovanni
Valentini ci informa che per rispondere dovranno predisporre una lunga e
complessa indagine interna. Lunga anche solo per dire che non ne sanno
nulla. La rottamazione renziana alle Coop fa proprio bene.
http://www.imolaoggi.it/2016/10/05/renzi-appalto-segreto-manutencoop-2-7-miliardi/
http://wwwmyblogsky.blogspot.it
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