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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

03/10/14

Orari liberi e piccoli negozi in crisi. In tre anni chiusi 127 mila esercizi

 

 

L'ITALIA IN GINOCCHIO

Confesercenti: deregulation disastrosa, servono norme più equilibrate. E La Cassazione dà ragione a chi non paga l’Iva se i clienti sono falliti


Negozi chiusi 
A causa della liberalizzazione selvaggia e della deregolamentazione degli orari in tre anni sono già stati chiusi 124.000 negozi. La denuncia arriva da Confesercenti che auspica un cambiamento della legge che aumenta le possibilità di apertura senza regole delle serrande dei negozi. L’associazione ha ribadito la forte insoddisfazione nei confronti dell’approvazione del provvedimento che da Montecitorio ora passa all’esame del Senato.
Un sondaggio commissionato da Confesercenti alla Swg ha segnalato che i negozi di cui erano clienti abituali non ci sono più e il 59% del campione dà ragione a chi ritiene che la normativa della «liberalizzazione selvaggia» vada rivista. Le ragioni di Confesercenti che chiede al Senato una modifica del provvedimento sono state illustrate da Massimo Vivoli, vice presidente dell’associazione: «Fra crisi di consumi, mancanza di credito e liberalizzazione l’esito è stato devastante in questa lunga crisi con oltre 124 mila negozi chiusi e l’accelerazione della desertificazione dei centri urbani. Le vie commerciali delle nostre città, in alcuni casi icone turistiche di valore, presentano sempre più file di saracinesche abbassate. Inoltre gli effetti della liberalizzazione senza regole e la crisi hanno prodotto più di 100 mila posti di lavoro perduti solo fra il 2012 e il 2013». Vivoli ha ribadito che «vogliamo evitare il collasso delle oltre 470 mila imprese del commercio con due dipendenti o meno. Continueremo d insistere perché la legge sugli orari, ora al Senato, venga modificata in direzione di un maggiore equilibrio e sosterremo le regioni che hanno richiesto un referendum per la revisione della deregulation».

Intanto un’indagine realizzata da Cna di Roma e Lazio con il Centro Europa Ricerche (CER) su un campione di 500 imprese della regione ha messo in evidenza che nel Lazio per produzione, ordini, fatturato interno ed estero, investimenti i saldi dei cinque indicatorI siano tutti in negativo. Qualche miglioramento si registra nelle previsioni per il II semestre del 2014 anche se il quadro resta ancora negativo.
Infine arriva una notizia che può aiutare gli imprenditori che si trovano in difficoltà nel pagare le tasse. Non è punibile infatti per omesso versamento dell’Iva l’imprenditore che non paga l’imposta a causa della crisi finanziaria prodotta dai mancati pagamenti dell’unico cliente, fallito. Lo ha sancito la Cassazione. Con la sentenza n. 40394 del 30 settembre 2014. Secondo quanto anticipato da ItaliaOggi i giudici hanno annullato con rinvio la condanna pronunciata dalla Corte d’appello di Catania, invitando tutti i giudici d’Italia a decidere, in questi casi, non secondo un principio generale ma secondo le peculiarità del caso.

Filippo Caleri - 2 ottobre 2014
fonte: http://www.iltempo.it

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