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Lo ripeto da settimane: il
disegno, a livello internazionale, è di mettere a tacere le voci davvero
libere e, soprattutto, quelle che promuovono idee contrarie al
mainstream. Ad esempio quelle di chi si oppone all’euro.
L’opera di normalizzazione avanza rapidamente. In Francia nei giorni scorsi hanno chiuso
il blog di un economista del calibro di Jacques Sapir, colpevole di
essere troppo eretico, di smontare da tempo i falsi miti della moneta
unica e di non essere allineato all’establishment, men che meno al
piccolo Napoleone Emmanuel Macron.
Ora vengo a scoprire che You Tube ha chiuso il canale video di Scenarieconomici.it , il sito di Antonio Rinaldi, un altro esponente del fronte no euro.
La colpa? Misteriosa. Nella notifica ricevuta da Rinaldi si parla di
“ripetute e gravi violazioni delle regole della community” ma non si
precisa quali. Come un vero Grande Fratello, You Tube decide di
censurare un canale, vestendo al contempo i panni dell’inquisitore e del
giudice. Già perché a vagliare il ricorso presentato da Rinaldi è stata
la stessa You Tube, respingendolo ovviamente.
Io non posso che esprimere la mia totale, indignata solidarietà ad Antonio Rinaldi, rilevando
con rabbia il silenzio dei giornalisti, che non hanno scritto nulla sul
disegno di legge Gentiloni e nemmeno sulla censura a Rinaldi. In un
caso e nell’altro, siamo stati Claudio Messora (qui l’intervista di Byoblu a Rinaldi) ed io a urlare la nostra indignazione. In perfetta solitudine mediatica.
I miei due post contro il gravissimo disegno di legge del finto
buonista Gentiloni sono stati letti in poche ore da oltre 100 mila
persone. Numeri impressionanti per un blog. Incoraggianti. Ma quel che
sta avvenendo è gravissimo. Chi sarà il prossimo a venire censurato?
La battaglia di Antonio Rinaldi, di Alberto Bagnai, di Claudio
Messora, di Enrica Perrucchietti, di Pino Cabras, degli anticonformisti
de Gli Occhi della Guerra, mia e di altri pensatori liberi, di qualunque orientamento politico, continuerà; cambiando piattaforme e canali all’occorrenza.
Ma mai come ora abbiamo bisogno
di voi. Unite le vostre voci al nostro dissenso! Dimostrate che siamo
tanti, tantissimi e che non vi lascerete intimidire!
Difendete, come noi e con noi, la libertà e la democrazia!
di Marcello Foa - 9 ottobre 2017
fonte: http://blog.ilgiornale.it
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