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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

17/04/14

I piani renziani su Finmeccanica





I piani renziani su Finmeccanica




Gli auspici di Burlando, le intenzioni di un nuovo membro del cda in quota Renzi e le ricostruzioni giornalistiche delineano un cambiamento di strategia sul settore dei trasporti da parte del governo per il gruppo partecipato dal Tesoro
Proseguire o fermare la vendita delle controllate nei trasporti del gruppo Finmeccanica che produce il 91% dei ricavi nell’aerospazio civile e militare?
Questa è la domanda principale sul nuovo capo azienda di Finmeccanica, Mauro Moretti, nominato dal governo Renzi al posto di Alessandro Pansa.
CHE COSA PENSA IL PD
Per conoscere la risposta occorre capire le intenzioni del Pd. Qualche informazione si può rintracciare dalla direzione del Pd del 13 febbraio, quando il Pd decretò la defenestrazione di Enrico Letta da Palazzo Chigi issando il neo segretario Matteo Renzi alla presidenza del Consiglio. Ecco quanto scrisse Formiche.net dopo aver seguito la direzione del Pd: “Un intervento trascurato dai media è stato quello del governatore della Liguria, Claudio Burlando, già ministro dei Trasporti. Burlando, ora renziano doc, non ha parlato di riforme istituzionali e di legge elettorale per giustificare la defenestrazione di Letta. No, ha parlato di questioni e dossier di cui nei talk show non si discute e sui quotidiani di carta meritano qualche box nelle pagine di economia. Ha parlato tra l’altro – come esempio della stasi da superare – di come trovare sinergie tra Eni, Enel e Ansaldo Energia, per dare una prospettiva alla società che è passata dal controllo di Finmeccanica a quello della Cdp in attesa di un futuro ancora indefinito: Finmeccanica aveva una intesa con i coreani di Doosan, la Cdp non esclude di portarla in Borsa o comunque di cercare altri partner. Non solo: Burlando ha anche accennato a un altro dossier a lui caro, il futuro di un’altra società pubblica, Ansaldo Breda, che Finmeccanica intende dismettere”.
L’ARTICOLO DI REPUBBLICA
“Non ci sarà più l’addio al settore trasporti, così come previsto dal Piano industriale dell’amministratore delegato uscente Alessandro Pansa, ma il possibile rilancio di un polo nazionale del settore”, scrive oggi il quotidiano la Repubblica in un articolo di Massimo Minella e Luca Pagni. Dunque, niente uscita dal business ferroviario, con la cessione di Ansaldo Breda e Ansaldo Sts, ma il loro recupero industriale attraverso un partner internazionale. Guardando, con tutta probabilità alla Cina: “Tornerebbe in auge – aggiunge Repubblica – la proposta avanzata nel febbraio scorso dai due colossi dei trasporti cinesi, China Cnr e Insigma, a quanto pare disponibili a salvaguardare gli stabilimenti”.
LE PAROLE DEL RENZIANO LANDI
Fabrizio Landi, uno dei nuovi membri del cda del gruppo Finmeccanica nonché uno dei consiglieri più ascoltati del presidente del Consiglio, ha le idee chiare e le ha esternate: “Chiederò a Moretti di rivedere la questione della vendita di Ansaldo Breda alla luce di una verifica approfondita che nessuno meglio di lui può fare”, ha detto al quotidiano locale Corriere Fiorentino. Fiorentino come Renzi, Landi ha lavorato a lungo per la divisione biomedicale di Ansaldo a Genova.
LE ASPETTATIVE DELLA TOSCANA
Toscana, del resto, è il cuore di tutta la vicenda, ricorda Repubblica. Ansaldo Breda, specializzata nella fabbricazioni di treni e locomotori e fornitore del Frecciarossa, da anni con i conti in perdita, ha la sua sede a Pistoia. Ed è la principale fonte di sostentamento economica della città: “Tanto è vero che contro la vendita si è schierato il Pd, partito che in questi anni ha sempre sostenuto Moretti. Un fronte che ha un esponente di peso nel governo, come il ministro della Difesa Roberta Pinotti”, scrivono Luca Pagni e Massimo Minella.
GUIDI E PADOAN IN RETROMARCIA?
Eppure nel piano dell’ad uscente di Finmeccanica, Alessandro Pansa, e dei manager della prima linea presentato alla comunità finanziaria un mese fa la strada maestra era tracciata ed era stata approvata dai ministri dello Sviluppo, Federica Guidi, e dell’Economia, Pier Carlo Padoan, i quali, lo stesso giorno, hanno firmato un comunicato congiunto. Nella nota i due ministri hanno “condiviso” la strategia di concentrazione nei settori aerospazio, difesa e sicurezza affermando che “il deconsolidamento delle attività nei trasporti deciso da Finmeccanica rappresenta un elemento essenziale per il successo di tale piano”.
Guidi e Padoan hanno cambiato idea?

 Michele Arnese - 17 aprile 2014

fonte: http://www.formiche.net

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