
L’ex ministro Terzi: non ci sono prove contro i marò
A tenere alta l’attenzione sul caso, ci ha pensato Massimiliano Latorre,
che pochi giorni fa ha postato sui social network il video del loro
arbitrario arresto: «Questo accadeva il 19 febbraio 2012, 4 anni fa,
cioè quando ci portarono in carcere». È la frase che accompagna il video
montato con le foto delle fasi dell’arresto postato su Facebook da
Massimiliano Latorre, il fuciliere tarantino accusato insieme al collega
barese Salvatore Girone di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati al largo della coste del Kerala.
Latorre attualmente è in convalescenza in Italia per motivi di salute
dopo aver ottenuto un permesso dalle Autorità indiane, mentre Girone è
ancora trattenuto in India. Intanto lunedì scorso la Corte permanente di
arbitrato (Cpa) dell’Aja ha reso noto il programma e le modalità
dell’udienza del 30 e 31 marzo dedicata a esaminare la richiesta
dell’Italia sul rientro del marò Salvatore Girone, attualmente detenuto
in India. La seduta del Tribunale arbitrale inizierà alle 9.30 con le
argomentazioni dell’Italia, mentre nel pomeriggio è in
calendario la replica indiana. Lo stesso ordine sarà seguito il giorno
dopo. In base all’articolo 1 del regolamento procedurale, si legge,
«l’India ha risposto per iscritto alla richiesta italiana il 26
febbraio». Lo scorso 11 dicembre il team della difesa italiana aveva
presentato una domanda alla Cpa per “misure provvisorie” concernenti il
rientro di Girone e la sua permanenza in Italia per tutta la durata del
procedimento arbitrale.
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