La lista è interminabile. Ci sono tutti: enti, istituti,
associazioni di ogni genere per progetti di ogni genere. Non c’è
problema. Tanto a pagare ci pensa Palazzo Chigi. Ieri, infatti, è stata
aggiornata la lunga sfilza di beneficiari di contributi e sussidi che
ogni anno vengono dispensati dalla presidenza del governo. Sono, fino ad
oggi, 311 che da inizio anno hanno potuto contare sui contributi di
Palazzo Chigi. Per una somma, secondo i conti de La Notizia, che viaggia
– tenetevi forte – sui 445 milioni di euro.
PURE I REDUCI
Partiamo, però, da un assunto. La ratio dei fondi non è affatto errata: spesso sono sussidi di cui godono enti e associazioni culturali per la realizzazione, ad esempio, di mostre o spettacoli culturali. Nulla di più lodevole, dunque. Stupisce, però, che spuntano, disseminate qua e là nella lista, tante e tante associazioni combattentistiche, le stesse che già godono di fondi pubblici messi in palio dai ministeri dell’Interno (1,8 milioni di euro nell’ultimo anno) e della Difesa (1,6 milioni). Dalla “Associazione nazionale Combattenti e Reduci” a varie sezioni dell’Anpi (come Brescia e Bologna); dall’Ancfargl, una sigla che sembra uno scioglilingua e che invece sta per “Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione”, fino all’associazione nata per i “reduci garibaldini”.
Partiamo, però, da un assunto. La ratio dei fondi non è affatto errata: spesso sono sussidi di cui godono enti e associazioni culturali per la realizzazione, ad esempio, di mostre o spettacoli culturali. Nulla di più lodevole, dunque. Stupisce, però, che spuntano, disseminate qua e là nella lista, tante e tante associazioni combattentistiche, le stesse che già godono di fondi pubblici messi in palio dai ministeri dell’Interno (1,8 milioni di euro nell’ultimo anno) e della Difesa (1,6 milioni). Dalla “Associazione nazionale Combattenti e Reduci” a varie sezioni dell’Anpi (come Brescia e Bologna); dall’Ancfargl, una sigla che sembra uno scioglilingua e che invece sta per “Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione”, fino all’associazione nata per i “reduci garibaldini”.
DI TUTTO, DI PIÙ
Insomma, Palazzo Chigi pensa proprio a tutti. E così non poteva mancare nemmeno la marea di comuni che chiedono fondi anche per finire strade e viuzze comunali. Un esempio? Traversella, piccolo paesino arroccato della Valchiusella in provincia di Torino che conta circa 350 abitanti, ha ricevuto da Palazzo Chigi 756 mila euro per un non meglio specificato “miglioramento della fruibilità turistico –ricettiva”. Esattamente la stessa cifra di cui ha goduto anche Rassa, in provincia di Vercelli. Un borgo splendido. Ma una cifra niente male per un paesino di soli 66 abitanti. E poi, su e giù per l’Italia, ecco spuntare la risistemazione di strade, fogne, palestre e addirittura il banchinamento di una scogliera. Senza dimenticare il parcheggio da 300 mila euro a Malfa (900 abitanti in provincia di Messina). Ma non basta. Perchè tra i tanti beneficiari anche, l’associazione che riunisce i singoli comuni, l’Anci e, più specificatamente, la sezione del Veneto e quella della Lombardia: 60 mila euro in due.
Insomma, Palazzo Chigi pensa proprio a tutti. E così non poteva mancare nemmeno la marea di comuni che chiedono fondi anche per finire strade e viuzze comunali. Un esempio? Traversella, piccolo paesino arroccato della Valchiusella in provincia di Torino che conta circa 350 abitanti, ha ricevuto da Palazzo Chigi 756 mila euro per un non meglio specificato “miglioramento della fruibilità turistico –ricettiva”. Esattamente la stessa cifra di cui ha goduto anche Rassa, in provincia di Vercelli. Un borgo splendido. Ma una cifra niente male per un paesino di soli 66 abitanti. E poi, su e giù per l’Italia, ecco spuntare la risistemazione di strade, fogne, palestre e addirittura il banchinamento di una scogliera. Senza dimenticare il parcheggio da 300 mila euro a Malfa (900 abitanti in provincia di Messina). Ma non basta. Perchè tra i tanti beneficiari anche, l’associazione che riunisce i singoli comuni, l’Anci e, più specificatamente, la sezione del Veneto e quella della Lombardia: 60 mila euro in due.
VERDI E VERDONI
Ma le sorprese non finiscono mica qui. Ce n’è per tutti: dal quarto raduno nazionale di Assoarma, l’associazione che comprende tutte le “ 35 realtà associative militari”, fino al piccolo aiutino (da 772 mila euro) alla diocesi di Biella per la riparazione del sagrato della chiesa. Senza dimenticare – ci mancherebbe – il numero speciale della rivista mensile Patria indipendente. Un evento imperdibile, tanto da finanziarlo con 15 mila euro. Ma il vero guadagno si è fatto con l’anniversario dei 200 anni dalla morte di Giuseppe Verdi. Per carità: tra mostre e spettacoli, il nostro Paese gli ha garantito un più che giusto tributo. Stupisce, però, che a distanza di due anni, per dire, ancora ci troviamo a pagare la mostra “Verdi ovvero l’alfabeto del sentimento umano”, sebbene si sia conclusa a novembre 2013. Che dire, ancora, del contributo da 50 mila euro per l’importantissimo centro studi “Verdi, agricoltore innovatore”. Tanto non c’è problema: paga Palazzo Chigi. Ancora oggi.
Ma le sorprese non finiscono mica qui. Ce n’è per tutti: dal quarto raduno nazionale di Assoarma, l’associazione che comprende tutte le “ 35 realtà associative militari”, fino al piccolo aiutino (da 772 mila euro) alla diocesi di Biella per la riparazione del sagrato della chiesa. Senza dimenticare – ci mancherebbe – il numero speciale della rivista mensile Patria indipendente. Un evento imperdibile, tanto da finanziarlo con 15 mila euro. Ma il vero guadagno si è fatto con l’anniversario dei 200 anni dalla morte di Giuseppe Verdi. Per carità: tra mostre e spettacoli, il nostro Paese gli ha garantito un più che giusto tributo. Stupisce, però, che a distanza di due anni, per dire, ancora ci troviamo a pagare la mostra “Verdi ovvero l’alfabeto del sentimento umano”, sebbene si sia conclusa a novembre 2013. Che dire, ancora, del contributo da 50 mila euro per l’importantissimo centro studi “Verdi, agricoltore innovatore”. Tanto non c’è problema: paga Palazzo Chigi. Ancora oggi.
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