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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

27/09/14

Un milione e mezzo al mese per i rom


 

SALASSO CAPITALE

8 mila persone, 18 campi nomadi, 11 cooperative sociali. Quest’anno il Campidoglio ha già speso 13 milioni. Nel 2013 sono stati 24.

«I Parioli non si toccano. L’idea di Marino è folle»


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Mancano ancora tre mesi alla fine del 2014, e il Dipartimento Servizi Sociali del Comune di Roma ha già speso 12,7 milioni di euro per la gestione delle quasi 8000 persone di etnia rom presenti sul territorio cittadino. Parliamo di più di 4 milioni di euro a trimestre, per un accumulo di spese che di questo passo andranno inevitabilmente a sforare i 14 milioni di euro contemplati dal Bilancio di previsione, approvato prima dell’estate. Costi che continuano a crescere, e che non tengono conto di altre variabili non riferibili ai Servizi Sociali, che ad esempio nel 2013 ha fatto lievitare la cifre complessiva fino a quota 24 milioni. Otto campi "ufficiali" attrezzati, altri 10 tollerati. E poi opere di bonifica dopo gli sgomberi, ma anche di gestione delle persone che vengono trasferiti da una parte all’altra della città senza alcuna ipotesi gestionale oltre quella della perenne emergenza.
Tra le voci di spesa più ingenti, c’è sicuramente quella relativa al compenso per le 11 cooperative coinvolte nella gestione dei campi. Parliamo di Alberto Bastiani, Arcisolidarietà, San Saturnino, Tailorsan, Isola Verde, Domus Caritatis, InOpera, Bottega Solidale, Opera Nomadi, Ati Eriches e Casa della Solidarietà. Solo per queste organizzazioni, ad oggi, è stato accantonato un fondo pari a 2,9 milioni di euro: dovrebbero occuparsi di assistenza ma anche di progetti di integrazione lavorativa e culturale, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Più o meno la stessa cifra, poi, è stata messa da parte per pagare la gestione viva dei villaggi, ben 3,2 milioni di euro, soldi che passano comunque per le tasche delle cooperative affinché queste provvedano alle spese per i loro progetti.


Ai cittadini romani, poi, farà anche piacere sapere che il loro Comune sta ancora sostenendo costi piuttosto alti per l’assistenza delle famiglie rom che risiedevano nei campi Casilino 700 e Casilino 900: ben 448mila euro in 9 mesi, nonostante l’operazione sia avvenuta nel 2009, ormai 5 anni fa. Ma, in generale, lo sgombero di un campo rappresenta un costo addirittura doppio per l’Amministrazione. Ci sono infatti le spese dell’atto di bonifica in sé, ma poi queste persone vanno gestite: bisogna accoglierle in altri campi o in altre strutture, gli va fatto spazio, hanno bisogno di servizi e quant’altro, o in alcuni casi vanno anche fittati dei locali ex novo. Così, in generale, quest’anno la gestione post-sgomberi è costata quasi 200mila euro.
Un capitolo a parte lo merita l’impianto di via Visso, definito "Best House Rom". Qui nel corso dei mesi sono finiti i rom spostati temporaneamente dal campo de La Cesarina e quelli sgomberati da via del Baiardo. Si tratta di una struttura che somiglia più a un lager, con filo spinato e coprifuoco notturno: 320 persone stipate in 1800 metri quadri (e 24 bagni) a costi allucinanti per il Comune. Già, perché quest’anno sono già stati spesi 2,3 milioni di euro e si viaggia sui 6.000 euro al giorno.
Ci sono poi altri tipi di servizi per cui il Campidoglio ha sostenuto costi importanti. Si pensi, ad esempio, al trasporto scolastico, per il momento fermo a 112mila euro, ma anche la manutenzione dei depuratori, costata poco più di 200mila euro. Oltre ai soldi dati cash alle cooperative, poi, altro denaro è stato destinato a progetti particolare: quello relativo all’accoglienza e all’inclusione sociale, per i quali sono stati pagati 390mila euro, ma anche un servizio di sportello sociale, aperto solo in alcuni campi (ma a cosa serve se è pieno di personale delle cooperative?) costato in totale 72mila euro. Inoltre, quasi 200mila euro di fornitura pasti, mentre la raccolta dei rifiuti è costata fin qui alla municipalizzata Ama poco meno di 1 milione di euro.


Ovviamente, va detto, i campi rom sono tutto tranne che un posto di villeggiatura. Dunque, succede siano soggetti anche alla violenza del maltempo. Così in questo anno un po’ sfortunato dal punto di vista meteorologico, il Comune di Roma è stato costretto anche a versare 274mila euro per l’"emergenza alluvioni", che si vanno a sommare ai 323mila euro di manutenzione ordinaria.
Infine, capita che i "villaggi per la solidarietà" vengano realizzati su terreni non di proprietà del Comune. Che in alcuni casi li acquista, come avvenne (a caro prezzo) con il campo di Castel Romano, ma in altri paga un affitto. Iscritto nel conto dei Servizi Sociali, c’è l’importo che il Campidoglio versa nelle casse della Congregazione Evangelizzazione dei Popoli, una delle nove congregazioni della Curia Romana, pari (ad oggi) a 66mila euro.

Vincenzo Bisbiglia - 27 settembre 2014
fonte: http://www.iltempo.it

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