
Tutto questo, giornalisticamente, non ha senso. L’insulto c’è stato,
eccome se c’è stato, pesantissimo. E sebbene poi lo stesso Macron abbia
parzialmente corretto il tiro, giudicando il governo italiano “cinico e
irresponsabile”, il caso è grave.
A provare imbarazzo non deve essere la stampa italiana, che semmai
dovrebbe indignarsi. Dovrebbero essere i francesi perché a essere
insostenibile non è la posizione italiana ma la loro. Di quella Francia
che i porti li ha chiusi addirittura un anno fa; che respinge
brutalmente gli immigrati al confine di Ventimiglia, senza compassione
nemmeno per bambini e donne incinte, e si permette persino di
sconfinare con i suoi gendarmi in territorio italiano.
L’ipocrisia di Macron e del suo partito è flagrante. E il loro
macroscopico doppiopesismo dà la cifra di questa Unione Europea, mai
solidale nel momento del bisogno e che vede nell’Italia un Paese da
sfruttare, da umiliare, da comprare.
Quel Paese, però, grazie a Salvini e al governo Lega- 5 Stelle, ora
dice no e rialza la testa con orgoglio. Pretende rispetto, non accetta
lezioni da Parigi. E non tornerà indietro.
Diciamolo: era ora!
di Marcello Foa - 12 giugno 2018
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