Mercoledì 2 novembre 2016 – Commemorazione dei Defunti – a casa, a Taurianova
(Il Santo Padre Benedetto XVI e il Santo Vangelo)
E così, mentre, a Norcia, il cuore del Cattolicesimo si sbriciola e sprofonda nella più nera ed infernale delle disperazioni;
mentre a testimoniare la nostra Fede incrollabile in Gesù Cristo
restano, in ginocchio su una piazza annientata dal terremoto, cinque
coraggiosissime monache ed un santo frate; mentre le più alte
testimonianze della bimillenaria arte cristiana giacciono ferite a morte
sotto cumuli di macerie di tutto il Centro Italia, Francesco
non Francesco, il più controverso dei papi degli ultimi cento anni,
rende omaggio al peggiore dei traditori della Fede. Quel Lutero, che beffeggiò Chiesa e popolo di Dio per espandere il proprio ego smisurato anche fra le sacre Pagine di Vangelo.
(Bergoglio)
Francesco non Francesco. Scelto dai cardinali nel silenzio dello Spirito Santo. Papa luterano. Papa maomettano. Papa lontano anni luce dal mistico Predecessore, quel Benedetto XVI che, lui sì, rispettoso e devoto a San Benedetto, Patrono d’Europa, Gli dedicò il proprio pontificato.
Francesco non Francesco. Papa gigione,
disagevolmente in tonaca bianca, che mina, e chissà perché, due millenni
di Cristianesimo e altrettanti di Cattolicesimo, giocando a sparigliare
le certezze e, soprattutto, a ridicolizzare i dogmi.
Francesco non Francesco. Papa globe-trotter, dalla facile sparata microfonata, fra le poltroncine del comodo aereo papale.
Prima sui gay e i divorziati (che pensavano, stupidamente, di essere
stati finalmente accolti dalla sua Chiesa reinterpretata); poi sui
clandestini – delinquenti e non – e i maomettani (che, invece SONO
accolti, eccome, anche se dietro lauto compenso); oggi, sui protestanti,
che risulterebbero essere nel giusto, considerato il panegirico su Lutero pronunciato dal papampero
durante un’omelia in Svezia. Domani, chissà, magari sul maligno. Tanto,
fra ciò che dice lui quando svirgola e ciò che il suo plotoncino di
cardinali gli consente di attuare nel concreto, c’è il triangolo delle
Bermude.
(Gita fuori porta)
Francesco non Francesco. Che si presenta al mondo come il papa della porta accanto,
ma, in realtà, la sua porta criselefantina resta la più chiusa della
Terra. E del Santo di Assisi non ha – sembra superfluo dirlo – alcuna
virtù!
(A porte chiuse)
Un bluff? Chissà!
Un dubbio mi resta: è più papa lui – un po’ gaucho, un po’
don Camillo, – o Papa Ratzinger, oggi più che mai simbolo di un’Europa
che ha necessità di risorgere e recuperare quella centralità nella
pratica della Fede Cristiana? Io, per non sbagliare, scelgo il Papa
Benedetto. Amen.
#frameeme
di Nino Spirlì - 2 novembre 2016
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