Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via email all'indirizzo edomed94@gmail.com Saranno immediatamente rimossi. L'autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.


Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

22/01/16

IMMIGRAZIONE - Migranti, la Turchia alza il tiro: "Non bastano 3 miliardi di euro"


Davutoglu a Berlino dalla Merkel: "Quella degli immigrati non è una crisi turca". Ma la Turchia è il primo Paese a favorire l'invasione in Europa


La Turchia adesso alza il tito. I tre miliardi di euro stanziati a novembre dall'Unione Europea per aiutarla a fermare il flusso di immigrati verso il Continente non le bastano. 




Nel giorno dell'incontro con la cancelliera Angela Merkel a Berlino, il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha messo in chiaro che quella degli immigrati "non è una crisi turca". E, per questo, dovrà essere l'Europa a doversene fare carico. Peccato che la linea di Recep Tayyip Erdoğan sia proprio quella di lasciar passare tutti gli stranieri che si affacciano in Turchia per raggiungere il Vecchio Continente.

"La Turchia è il Paese più colpito dall'arrivo di migranti", ha tuonato Davutoglu spiegando che la Turchia non sta "esportando una crisi, ma una crisi è stata esportata in Turchia. Ora è diventata una crisi europea". "La Turchia - ha continuato - ospita 2,5 milioni di rifugiati dalla Siria e altri 300mila dall'Iraq. La Turchia ha speso circa 10 miliardi di dollari per i rifugiati. Ci sono molte cose da fare, insieme alla Ue e alla comunità internazionale. Ma nessuno può aspettarsi che la Turchia si prenda tutto il carico da sola". Tanto che, a proposito dell'assistenza finanziaria disposta dall'Unione europea, il premier turco ha messo in chiar che 3 miliardi di euro "servono solo a dimostrare la volontà politica di condividere il carico". "Nessuno sa quando durerà - ha concluso - non stiamo elemosinando soldi all'Unione europea. Ma se c'è una seria volontà di affrontare insieme la questione, dobbiamo sederci e parlare di ogni dettaglio della crisi".

In Europa sono molti i politici pronti ad aprire i portafogli per foraggiare la Turchia. "Noi europei - spiega il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, in un'intervista rilasciata al settimanale Der Spiegel - dobbiamo dare al più presto miliardi a Turchia, Libia o Giordania e dobbiamo investire in altri Paesi della regione, ciascuno per quanto può". Solo lo scorso anno sono arrivati in Europa oltre un milione di immigrati. Più di 700 sono morti nella traversata del Mar Egeo dalla coste della Turchia alla Grecia. Oggi ne sono morti altri 42 davanti all'isola greca di Kalolimnos. Una mattanza che trova colpe anche ad Ankara. Il doppio gioco di Erdogan non limita, infatti, ai soli rapporti con i miliziani dello Stato islamico. Il confine siriano non è presidiato né in entrata né in uscita. E, mentre a Bruxelles perdono tempo a decidere se abolire o meno Schengen, dalla Turchia il flusso di immigrati non si arresta.

- Ven, 22/01/2016  
fonte: http://www.ilgiornale.it/ 

 

Nessun commento:

Posta un commento