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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

06/03/20

Una medaglia per l’esercito dei nonni in lotta contro il Coronavirus






La “leva dei nonni” è stata richiamata a dare una mano coi nipoti. Non sarebbe ora che lo Stato riconoscesse il loro ruolo sociale?


Egregio direttore, in questa situazione di crisi epidemica, tutti, esperti e meno esperti, si stanno preoccupando della salute degli anziani in quanto i più esposti a seri pericoli ove dovessero cadere vittime del malefico Covid 19; le raccomandazioni sono tassative: niente baci, carezze e strette di mano, rispetto dell’area di contatto droplet, evitare di uscire, ecc.
C’è però una categoria di anziani che queste prescrizioni non può permettersi di rispettare: sono i nonni!
Almeno il 50 per cento delle famiglie con figli in età scolastica ha “richiamato” la leva dei nonni (un esercito di almeno 6 milioni) per un babysitteraggio straordinario, per coprire il tempo della prolungata carenza scolastica e per assistere specie i più piccoli nei rapporti telematici con le loro scuole, cimentandosi con mezzi non sempre conosciuti e con nuove definizioni e concetti che mai furono presenti nel linguaggio scolastico d’antan….
Questi le regole d’ingaggio, poi c’è lo spazio aperto del gioco e della convivenza, della complicità e della gioia del rapporto che costituiscono il soldo più prezioso che il nonno riceve in queste situazioni.
E di questo i nonni non si lamentano, anzi molti vi hanno ritrovato un entusiasmo che li ha ringiovaniti.
Rimane però un retropensiero: è pur vero che il frutto della nonnitudine è un dono ai tuoi cari, ma è anche un grande vantaggio per la società. Particolarmente in questi momenti: senza nonni molti figli non potrebbero andare a lavorare creando ulteriori e gravi difficoltà a una situazione economica in progressivo maggior travaglio.
A fronte di ciò lo Stato tace; ai nonni basterebbero dei cenni di ufficiale riconoscimento del valore della loro funzione: un esempio potrebbe essere quello di riconoscere i medesimi vantaggi fiscali già in vigore per i figli per le somme erogate a favore dei nipoti a titolo di spese scolastiche e sanitarie, per spese di alloggi di studi fuori sede, ecc. Oppure riconoscere ufficialmente il ruolo di rappresentanza del nonno, su delega del genitore, negli organismi scolastici, e altro ancora. Questo senza oneri finanziari per lo Stato, ma splendide medaglie civili sul petto dei nonni. Magari oggi ci sono altre cose di cui si deve parlare, ma domani? Magari sì.

Pierluigi Ramorino, presidente associazione Nonni 2.0

Foto Ansa

fonte: www.tempi.it

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