Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo via email all'indirizzo edomed94@gmail.com Saranno immediatamente rimossi. L'autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.


Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

21/06/17

Rifugiato a chi

ClLwVLKWYAQWpFtFa sorridere vedere persone celebrare la “Giornata Mondiale del Rifugiato” indetta dalle Nazioni Unite tramite la sua agenzia UNCHR. La tragedia del secolo si è trasformata in un inno alla gioia. In tv è tutta pubblicità progresso, sui social network è tutto un cambiare foto del profilo come vuole la grande traghettatrice con sede a Ginevra. Dovrebbe essere un pianto e invece si fa l’apologia dello sradicamento. Come se i migranti, i rifugiati, gli sconfitti dell’imperialismo americano, avessero scelto volontariamente di lasciare le propria terra. L’odissea degli ultimi improvvisamente diventa un viaggio in prima classe. 
Si scrive “sensibilizzazione” sebbene Luc Boltanski, sociologo francese e autore peraltro del “nuovo spirito del capitalismo”, chiamava questo scempio “lo spettacolo del dolore”: una sorta di marketing della miseria per raccogliere donazioni, un universalismo astratto per mascherare inerzia e individualismo, una politica della pietà per pulire la coscienza degli Stati occidentali,  uno spettacolo macabro sbattuto sulle prime pagine dei giornali e sui canali televisivi per coprire i veri colpevoli. Il confezionamento di questa celebrazione globale – che durerà fino al 19 settembre e i cui risultati saranno presentati all’Assemblea generale dell’ONU a New York – è organizzata ai minimi dettagli. C’è un intero star system che va da Ben Stiller fino ad Alessandro Gassmann passando per Angelina Jolie e George Clooney, che invita le persone a sostenere col sorriso (e con una donazione) questa campagna “epocale”. Tutti a raccontare le conseguenze della guerra (il già visto) ma le cause (il non detto) non vengono nemmeno menzionate.

41KSvP8-ovL._SX298_BO1,204,203,200_La realtà è che si fa la guerra invocando i “diritti umani” e si chiama in causa il fine umanitario per nascondere le conseguenze disastrose di quella guerra. Non a caso lo sponsor è più o meno sempre lo stesso: le Nazioni Unite. Sono le Nazioni Unite che finanziano l’UNCHR (agenzia per i rifugiati) e che allo stesso tempo benedicono tutte le risoluzioni che legittimano gli interventi militari (o non hanno mai fatto nulla per impedirle): dalla Serbia all’Afghanistan all’Iraq alla Libia passando per la Siria. Il catechismo umanitario è in realtà una chiamata alle armi. Voi che scrivete #WithRefugees dov’eravate quando in nome dell’esportazione della democrazia venivano violati i diritti dei popoli e creati nuovi sfollati in giro per il mondo? 

Engagez Vous il blog di Sebastiano Caputo

20 giugno 2017

Nessun commento:

Posta un commento