Intervistato da “Avvenire”, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, ha estratto una scintillante “supercazzola”.
Rispondendo, in particolare, alle critiche mosse al Governo circa un
eccesso di sensibilità elettorale nei confronti dei pensionati, in
rapporto alla situazione catastrofica della condizione giovanile, si è
ampiamente dimostrato all’altezza del suo capataz Matteo Renzi.
“L’idea è quella di unire al taglio del cuneo contributivo ed al
rilancio della previdenza complementare anche una nuova pensione
contributiva di garanzia. Sarà uno zoccolo duro, legato agli anni di
contributi e all’età di uscita, per garantire che anche pensioni basse
siano adeguate e per evitare che i giovani di oggi diventino i poveri di
dopodomani”.
Così parlò questo novello Zarathustra di Montevarchi. Uno dei tanti
saccentelli dell’Esecutivo dei miracoli che, evidentemente con qualche
fondamento, ritiene di rivolgersi ad una platea di cittadini a dir poco
sprovveduti e sicuramente piuttosto smemorati. Tanto smemorati da non
ricordarsi che la citata previdenza complementare, il famoso terzo
pilastro pensionistico, è stata letteralmente massacrata dai sodali di
Nannicini, raddoppiando di fatto l’aliquota fiscale agevolata di cui
essa ha goduto per anni.
E se questo cantastorie renziano sostiene a chiacchiere di operare
affinché i giovani di oggi non diventino, per l’appunto, i poveri di
dopodomani, nei fatti egli ha contribuito non poco a rendere questi
ultimi immediatamente più poveri, aumentando il prelievo sulle pensioni
private dall’11 al 20 per cento. Un vero e proprio saccheggio operato ai
danni delle persone più virtuose e responsabili che ancora grida
vendetta.
Ma il signor Nannicini, già consigliere economico del più grande
venditore di fumo della storia repubblicana, dopo aver sottratto il
malloppo ci spiega che in cima alle sue preoccupazioni c’è proprio il
futuro previdenziale degli odierni lavoratori. Una volta le chiamavano
facce di bronzo; adesso si userebbero espressioni più colorite che
lascio alla fervida immaginazione del lettore.
di Claudio Romiti - 13 ottobre 2016
fonte: http://www.opinione.it
Nessun commento:
Posta un commento