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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)

11/02/15

Ignazio Marino: l’Attila de’ noantri


 


Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, si è sintonitizzato sugli stessi interessi dell’ex presidente della Regione Lazio, Piero Marazzo, che nel 2009 ha provato a svendere il patrimonio delle Ater. In questi giorni la giunta capitolina ha presentato la seguente delibera: n. 88 proposta (Dec. G.C. del 9 ottobre 2013 n. 59) dal titolo altisonante: “Alienazione del patrimonio immobiliare di proprietà di Roma Capitale. Indirizzi criteri e modalità. Revoca della deliberazione assembleare n. 432012”. Colpisce come gli interessi immobiliari che si vogliono tutelare siano gli stessi, “vendere” le case di pregio nel centro di Roma a due soldi e continuare a mantenere il patrimonio abitativo della periferia. Un Robin Hood all’incontrario regala ai ricchi e carica le perdite alla collettività. Bisogna riconoscere che questa volta il metodo non è così grezzo come quello di Marazzo, ma è estremamente raffinato per coprire la svendita.
La proposta prevede al di là degli sconti del 30 per cento ai residenti se regolari nei pagamenti, un prezzo medio del patrimonio abitativo messo in vendita sulle stime dell’Agenzia del Territorio. Detta così sembra una proposta seria, ma l’inganno avviene sul concetto di valore medio, avendo immesso nell’elenco di dismissioni una marea di negozi commerciali siti in periferia, i quali ovviamente fanno crollare il prezzo medio su cui si venderanno gli alloggi di pregio. Inoltre questa amministrazione strabica si dimentica della priorità di tanti cittadini che hanno già pagato a Risorse per Roma un anticipo per la compravendita del proprio alloggio e da anni non hanno avuto risposte dall’amministrazione comunale. Se le vera motivazione del primo cittadino fosse quella di fare cassa si sarebbe indicato questa prima strada già deliberata e stranamente ferma, il ché mi fa pensare che l’interesse vero è svendere il patrimonio di pregio agli amici degli amici.
Il sindaco di Roma se vuole fare gli interessi della città dovrebbe far valutare ogni singolo immobile di pregio dall’Agenzia del Territorio, per definire il prezzo sia di vendita che di affitto, e personalmente ritengo che gli appartamenti di pregio non si dovrebbero vendere, ma affittarli a prezzo di mercato, offrendo agli inquilini residenti altro alloggio; mentre sarebbe più conveniente mettere in vendita il patrimonio abitativo della periferia; favorirebbe i ceti deboli, i quali acquistando il loro immobile si farebbero carico della manutenzione, pagherebbero l’Imu e diminuirebbe la quantità di cittadini che nonostante il basso fitto non lo pagano. Le iniziative di questo sindaco sembrano quelle di Attila, il barbaro che ove passava lasciava solo distruzione.
Se gli si permette di alienare il patrimonio di pregio si impoverisce la ricchezza della nostra città, lasciando al Comune le proprietà delle periferie degradate, con una amministrazione che non ha le risorse economiche per riqualificarle. Speriamo che le forze di opposizione sappiano fare di questa battaglia la madre di tutte le battaglie. Certo, sperare nel compromesso ex Pdl o nella demagogia dei Cinque Stelle non è facile, ma la lista Marchini con i consiglieri di altre formazioni sia di maggioranza che di opposizione che hanno a cuore questa città potrebbero fare la differenza, ma solo se si riesce a non far rimanere questa battaglia dentro le aule del Campidoglio. Alla lista Marchini il compito come quello del Papa Leone I di fermare Attila e svegliare le coscienze dentro il Campidoglio e nella cittadinanza.

di Roberto Giuliano - 11 febbraio 2015
fonte: http://www.opinione.it

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