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Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.

(Bertrand Russell)
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27/04/14

Immigrazione. Ondata di sbarchi in Sicilia, proteste simboliche dalla destra


 

- Angelino Alfano, annunciando l'avvio di Mare Nostrum, parlò di rafforzamento «della protezione della frontiera» con la «deterrenza del pattugliamento e dell'intervento delle Procure».

- L'allora titolare della Difesa, Mario Mauro riferì che i migranti raccolti in mare sarebbero stati trasferiti nel porto sicuro più vicino "non necessariamente italiano" e più tardi rese noto che i proventi incassati dai trafficanti finanziavano il terrorismo islamico.

- L'Italia oggi è l'unico Paese ad accogliere chiunque arrivi illegalmente davanti alle sue coste

Se non ci saranno correzioni l'operazione "Mare Nostrum", così com'è, potrebbe rivelarsi un dramma per l'Italia e per gli stessi immigrati

LO STESSO DISPOSITIVO NAVALE POTEVA ESSERE SCHIERATO A RIDOSSO DELLE COSTE LIBICHE PER BLOCCARE LE PARTENZE

e.m. 

___

 




ROMA - In continua crescita l’ondata di migranti provenienti dal Nord Africa che approdano in Sicilia nelle ultime ore. Le navi impegnate nell’operazione “Mare Nostrum” hanno infatti soccorso più di duemila persone solo negli ultimi giorni. 
Stamane al porto d'Augusta è giunta la nave San Giorgio, a bordo oltre 1.000 i migranti intercettati nel Canale di Sicilia. Tra loro c'erano circa 200 donne e 230 bambini, di cui alcuni appena nati.
Un nuovo sbarco si è poi visto nel pomeriggio di oggi, dove a Pozzallo , in provincia di Ragusa, 261 migranti, tra egiziani e siriani, sono stati rimorchiati fino al porto. Durante le identificazioni a cura della squadra mobile della Questura di Ragusa, circa 180 di loro hanno dichiarato di essere minorenni.
Sono stati fermati poi due ragazzi, un marocchino di 19 anni e un tunisino di 26, ritenuti i presunti scafisti delle imbarcazioni soccorse grazie ad un video girato da uno dei migranti in cui i due indagati davano chiaramente ordini all’equipaggio e chiedevano aiuto, nella nostra lingua, ad una nave italiana.
Nel frattempo stamane a Catania, uno sbarco “simbolico” è stato organizzato da Giorgia Meloni, seguita da diversi esponenti di Fratelli d’Italia ed Alleanza Nazionale con l’intento di protestare contro le politiche Europee sull’immigrazione e contro le decisioni in materia dell’attuale governo Renzi.



“Pensionati, invalidi e disoccupati sbarcano in Sicilia. Chiediamo stessi diritti degli immigrati clandestini”, questo lo “slogan” con cui i manifestanti lamentavano che “È inaccettabile che il nostro Paese spenda circa 900 euro al mese per immigrato a fronte di una pensione sociale per gli italiani di 400 euro”.

di Andrea Giannetti Sabato, 26 Aprile 2014 19:59 

fonte: http://www.dazebaonews.it/

22/04/14

Quell'inutile carrozzone chiamato Frontex

Bruxelles vieta all'Italia i respingimenti mentre Londra e Berlino preparano l'espulsione degli europei senza lavoro



Pagare per farsi ignorare. È la triste realtà dell'Italia sul fronte dell'immigrazione. Un'Italia ridotta a pedina irrilevante, costretta a farsi carico del salvataggio e del mantenimento degli immigrati illegali mentre Bruxelles non muove un dito.


Lo dimostrano i conti. Lo fanno notare, dimostrando l'irrilevanza del governo, persino i nostri ministri. Il primo ad ammetterlo è il ministro della Difesa Roberta Pinotti che sottolinea la disparità tra i fondi destinatici da Frontex, l'agenzia di Bruxelles per il controllo delle frontiere, e i soldi tutti italiani spesi per garantire le operazioni di soccorso ai migranti. «Frontex stanzia complessivamente 7 milioni e noi, solo in un mese - ammette la Pinotti - ne spendiamo 9 per Mare Nostrum». I 7 milioni citati dalla Pinotti sono in verità qualcosa di più. Frontex, dopo la tragedia di Lampedusa, destinò un trasferimento di 4,8 milioni per le operazioni da gennaio ad aprile a cui s'aggiunsero poi altri 7,4 milioni.
Tra i 12 milioni e rotti messi sul tavolo dall'Europa e i 54 spesi dall'Italia negli ultimi 6 mesi per garantire una missione da 300mila euro al giorno ballano però 42 milioni pagati di tasca nostra. Un disavanzo spropositato se si considera che l'Italia, terzo contribuente europeo, già paga ampie fette dei fondi di Frontex. La sproporzione tra il dare e l'avere diventa più devastante se si considera l'irrilevante ruolo politico riservatoci a livello europeo.





Pensiamo all'appello del 15 aprile alla Commissione Schengen del ministro dell'Interno Angelino Alfano che sollecita un «indispensabile ulteriore concorso dell'Europa» e ricorda i 20mila e 500 migranti accolti dall'Italia nei primi tre mesi e mezzo del 2014 a fronte dei 2.500 dello stesso periodo di un anno fa. Quei numeri provano, sottolinea Alfano, un'emergenza senza precedenti e hanno come unico precedente il 2011 quando primavere arabe e conflitto libico spinsero in Italia 62mila clandestini. L'attenzione degli «amici» europei emerge in tutta la sua indifferenza 48 ore più tardi quando l'Europarlamento ignora l'allarme del nostro ministro e vota invece la nuova legge che mette definitivamente fuori legge i respingimenti in alto mare. Grazie a quella legge nessuna guardia costiera europea potrà rimandare indietro le barche dei trafficanti di uomini, ma dovrà limitarsi ad «avvertire il natante e ordinargli di non entrare nelle acque territoriali di uno Stato membro».
Un voto scontato se si pensa alle critiche europee a una politica dei respingimenti incapace di distinguere tra clandestini e migranti con diritto d'asilo. Un voto paradossale se si pensa all'intesa tra Angela Merkel e David Cameron per rendere legale, come rivela il Daily Mail del 31 marzo, l'espulsione forzata dei cittadini europei rimasti senza lavoro per più di tre mesi. Un'intesa sollecitata da un premier inglese costretto a fare i conti, in vista del voto del prossimo anno, con la rabbia dei disoccupati britannici vittime del lavoro a basso costo arrivato dall'Est dell'Unione Europea. L'intesa gentilmente concessa dalla Merkel per evitare un addio inglese a Bruxelles, riguarderà però tutta la Ue. «Cameron - spiega il quotidiano inglese - lavorerà a un piano per deportare gli immigranti illegali.... ma i piani tedeschi andranno oltre dando agli Stati membri il diritto di buttare fuori chi non lavora. Le proposte provano come i principali leader europei si rendano conto della necessità d'imporre maggiori restrizioni alla libertà di movimento in Europa». Insomma mentre allontanare gli immigrati extracomunitari resta un tabù, Germania e Inghilterra si preparano a imporci la deportazione dei cittadini europei.


17/04/14

IMMIGRATI: CIAMBETTI (VENETO), REGIONI PREOCCUPATE PER SBARCHI








Venezia, 17 apr. (Adnkronos) - ''La Conferenza delle Regioni ha
ben compreso che il governo italiano sta affrontando l'emergenza degli
sbarchi di immigrati in maniera decisamente inadeguata o, come e'
stato detto da un presidente di Regione, in un modo assolutamente
artigianale, con il massimo rispetto per gli artigiani s'intende.
Sottolineo la massima comprensione per gli uomini e donne che in
Sicilia quotidianamente e non senza sacrifici e rischi fanno
l'impossibile per arginare una situazione veramente drammatica che non
per colpa loro sta trasformandosi in tragedia umanitaria''.
L'assessore regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, che ha
partecipato al confronto tra la Conferenza unificata Stato-Regioni e
il ministro per gli Affari regionali sul tema dell'immigrazione, non
nasconde tutta la sua ''viva preoccupazione per la maniera
disarticolata con cui il governo sta affrontando un problema che
meriterebbe ben altra organizzazione''.
''Come Regioni - ha detto Ciambetti - avevamo proposto
l'adozione di un provvedimento di emergenza, scartato dal governo il
quale evidentemente non vuole ammettere di trovarsi in aperta
difficolta' davanti a scenari sempre piu' complessi''.
L'assessore veneto svela poi un retroscena indicativo del quadro
in cui si sta operando: ''La difficolta' dell'esecutivo e' emersa in
tutta la sua evidenza quando il Ministero dell'Economia e delle
Finanze ha dichiaratodi non aver ancora analizzato il provvedimento
che il Viminale ci aveva presentato e con il quale andava a finanziare
i Centri di primo soccorso e accoglienza per immigrati: Non potendo
assicurare la copertura dell'atto, il finanziamento ai Cpsa veniva nei
fatti bloccato, ma capirete che colpisce vedere la dicotomia tra due
ministeri chiave su un tema di questo tipo: un ministero dice una cosa
ed e' subito smentito dall'altro. Improvvisazione? Dilettantismo? Non
lo so. Questo e' solo uno degli esempi degli intoppi che segnano la
catena di comando, intoppi che Veneto e Lombardia hanno sottolineato
in tutta la loro gravita'''. (segue)

 (Red-Dac/Col/Adnkronos)
17-APR-14 17:22






IMMIGRATI: CIAMBETTI (VENETO), REGIONI PREOCCUPATE PER SBARCHI (2) =
(Adnkronos) - L'assessore e' stato protagonista anche nei giorni
scorsi della protesta per lo smistamento nel territorio di piccoli
nuclei di immigrati avvenuto senza alcuna informativa alle istituzioni
locali, creando disagi e acuendo tensioni: ''Il problema dell'ordine
pubblico non e' di competenza delle Regioni come non lo e' la gestione
dell'emergenza. Personalmente penso che il Ministero degli Interni
dovrebbe comunque avere molta piu' attenzione verso le esigenze e i
problemi dei Comuni''.
''Non si puo' spedire in un piccolo centro dei contingenti di
immigrati alla chetichella, coinvolgendo associazioni e onlus ma non i
sindaci - ha concluso Ciambetti - Noi, come Regioni, chiediamo di
essere coinvolti per la parte medico-sanitaria: le preoccupazioni su
questo fronte sono molte, perche' le analisi e visite mediche, e su
questo spero siamo tutti d'accordo, vanno effettuate da strutture
adeguate e specializzate. Occorrono sicuramente risorse adeguate anche
da un punto di vista finanziario e la situazione va governata. Come
Regioni, per gli aspetti di nostra competenza, appunto la sanita', non
ci tiriamo di certo indietro. Niente allarmismi, ma l'improvvisazione
con cui si sta affrontando questa situazione non puo' non
preoccupare''.
(Red-Dac/Col/Adnkronos)
17-APR-14 17:22
fonte: http://www.regioni.it

10/04/14

CLANDESTINI ( IL TERMINE MIGRANTI COSI' POLITICAMENTE CORRETTO LO RISERVEREI A QUANTI VENGONO IN ITALIA CON I DOCUMENTI IN ORDINE E UN VISTO)



Soccorso in mare
Il Terzomondismo fa male ai clandestini di Gianandrea Gaiani.

 
Ormai i media e la politica sembrano non farci quasi più caso. Eppure, complice anche il definitivo tracollo del governo libico con la fuga in Europa del premier Alì Zeidan, dalle coste della nostra ex colonia continuano a salpare quasi ogni giorno barche e barconi carichi di immigrati clandestini provenienti per lo più dall’Africa subsahariana e dalla Siria. Oltre 50mila arrivi l’anno scorso e già diecimila nei primi 80 giorni di quest’anno in un esodo favorito anche da un inverno mite. L’arrivo della primavera ha fatto esplodere di nuovo il problema fornendo (a chi lo voglia vedere) una chiara anticipazione di quello che ci attende nei prossimi mesi. Tra il 17 e il 18 marzo le unità della Marina Militare italiana hanno soccorso in mare e trasportato in Italia 3mila clandestini (il termine migranti così politicamente corretto lo riserverei a quanti vengono in Italia con i documenti in ordine e un visto).

Si conferma così come l’operazione Mare Nostrum varata nell’autunno scorso tra tante pretese di deterrenza e lotta ai criminali che gestiscono i traffici di esseri umani sia in realtà solo un’operazione “traghetto”, un’iniziativa che aiuta gli scafisti, incoraggia i clandestini e favorisce l’arrivo in Italia di decine di migliaia di persone. Uomini, donne e bambini che, esclusi forse alcuni profughi di guerra siriani, a nessun titolo dovrebbero stare nel nostro Paese, che non possiamo accogliere e non sappiamo come gestire mentre le risorse (centinaia di milioni di euro) necessarie a pagare il conto delle navi impiegate in mare (60 mila euro al giorno per una fregata tipo Maestrale), l’assistenza ai clandestini e i costi di rimpatrio vengono sottratte ad altre voci del welfare e quindi a italiani non meno bisognosi di aiuto.

Le condizioni economiche dell’Italia sono tali da giustificare uno stop all’esodo di massa che proprio la massiccia presenza navale italiana consentirebbe di attuare fermando i barconi e riportandoli sulle coste della Libia sotto scorta armata di navi e fanti di Marina italiani. Respingimenti necessari a fermare un esodo che non solo sta diventando infinito ma consente alle mafie nordafricane di arricchirsi. Solo così si potrebbe ottenere un effetto deterrente poiché i respingimenti scoraggerebbero i clandestini a buttare i soldi che versano agli scafisti nella speranza di raggiungere l’Europa.

L’aspetto sorprendente è che né il governo Letta né l’esecutivo Renzi attribuiscono alla vicenda il peso necessario e tutti sembrano aver dimenticato che l’ex ministro della Difesa, Mario Mauro, aveva detto chiaramente che gli scafisti sono in combutta con i terroristi islamici che si finanziano attraverso il traffico di esseri umani. Un dato importante che ci porta a considerazioni amare poiché di fatto Mare Nostrum aiuta e finanzia il terrorismo islamico perché incoraggia flussi migratori che rendono ai criminali 3 mila dollari a persona (lo ha detto sempre Mauro).

Dando credito a questi dati l’anno scorso gli scafisti hanno incassato 150 milioni e quest’anno potrebbero raggiungere il mezzo miliardo di dollari. Può l’Italia essere complice, anche se indirettamente, di criminali e terroristi islamici?




Invece di costituire un deterrente la presenza della nostra flotta rappresenta oggi un ulteriore incentivo all’immigrazione clandestina e se fino a qualche mese or sono gli scafisti mettevano nei barconi il carburante necessario a raggiungere Lampedusa oggi ne versano pochi litri sufficienti a giungere fuori dalle acque territoriali libiche dove le navi italiane prendono a bordo tutti per sbarcarli poi in Sicilia. Anche la speranza che le dimensioni dell’esodo in atto non possa venir alimentato per carenza di imbarcazioni è del tutto illusoria dal momento che piccoli cantieri navali sulle coste libiche e tunisine un tempo impegnati a costruire pescherecci lavorano oggi a tempo pieno per varare bagnarole da vendere agli scafisti.

Illusoria anche la speranza che l’arresto di una trentina di scafisti effettuato dalle autorità italiane grazie alle operazioni della Marina potesse sgominare i traffici che invece continuano senza sosta e secondo molte valutazioni potrebbero triplicare rispetto all’anno scorso.

L’Italia del resto è l’unico paese d’Europa (e al mondo) che spalanca le porte a tutti e impiega le forze armate per andare a cercare, soccorrere e portare sul nostro territorio immigrati clandestini di tutte le origini. Siamo gli unici a farlo e non a caso i partner europei che nulla hanno fatto (oltre alle chiacchiere) per affrontare l’emergenza si limitano a non consentire a chi è sbarcato in Italia di raggiungere altri Paesi dell’Unione.




Il massiccio flusso di clandestini è quindi un problema italiano e solo italiano che il governo dovrà decidersi ad affrontare con interventi che devono per forza di cose comprendere i respingimenti. Inutile continuare ad appellarsi alla collaborazione della Libia semplicemente perché la Libia  non esiste come entità statuale ma solo come entità geografica.

In assenza di respingimenti il flusso di immigrati aumenterà continuamente e non avrà mai fine aumentando le difficoltà italiane a gestire un numero così elevato di persone che peraltro giungono da noi carichi di aspettative e spesso di pretese. Dopo aver pianto le vittime della tragedia di Lampedusa dell’ottobre scorso è ora di comprendere che l’immigrazione selvaggia non è una questione umanitaria ma un problema che investe la sicurezza nazionale. Da affrontare come tale mettendo da parte buonismo e terzomondismo mai come oggi così fuori luogo.

di Gianandrea Gaiani 24-03-2014

fonte: http://www.lanuovabq.it