Dov’è Staffan de Mistura, il felpato e ossequioso uomo del governo Monti che per mesi ha fatto su e giù con l’India, asciugandosi il sudore fra un monsone e l’altro per non inzuppare il vestito elegante da cerimonia salottiera? Dov’è l’uomo che in India, quando in Italia la gente scendeva in piazza, indignata, chiedendo il ritorno di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, ebbe a dire agli indiani “ma cosa volete che siano seimila italiani”? Musica per le orecchie degli indiani, sempre più felici di tenere in ostaggio, grazie all’inettitudine delle istituzioni italiane, i due militari. Dov’è il fallimentare Staffan de Mistura? Che Monti, altro simbolo di fallimento, nominò vice ministro, mentre più in là, Corrado Passera, di recente tornatosi ad accapigliare con Giulio Terzi di Sant’Agata, contento annuiva? Dov’è Staffan de Mistura, il petit chou della diplomazia (chiediamo scusa alla diplomazia italiana che pure ha avuto i suoi momenti di gloria, non fosse che ogni tanto nei suoi ingranaggi s’infila qualche granellino di sabbia)? È il 12 maggio 2014, l’Ansa annuncia che Staffan de Mistura sarà il presidente dell’Istituto Europeo per la Pace, strumento di diplomazia non convenzionale per la prevenzione delle crisi con sede a Bruxelles, uno staff di venticinque persone e un budget di tre milioni di euro l’anno. “I ministri degli esteri di Svezia, Finlandia, Italia, Spagna, Polonia, Belgio, Ungheria, Lussemburgo e Svizzera” così il comunicato Ansa “hanno varato ufficialmente, a margine del Consiglio Esteri, l’Eip, istituto europeo per la pace, che sarà presieduto da Staffan de Mistura”. Gongolante il nostro per il nuovo incarico: “È uno strumento indipendente, veloce, flessibile e agile”. E ancora: “Fossimo stati in Ucraina saremmo stati molto utili. In sei mesi dimostreremo che l’Eip è strumento non solo utile, ma necessario, è la mediazione operativa con attori statali e non statali” per affrontare “le potenziali crisi attorno all’Europa e che preoccupano l’Europa” parlando con “personaggi che mia madre mi consiglierebbe di frequentare”. Sarebbe bene che Staffan de Mistura lasciasse perdere l’Ucraina e i consigli delle madri e raccontasse perché nel 2013 Monti lo nominò vice ministro. Un premio per aver portato a termine la missione italiana in nome del business con l’India? Pubblichiamo pertanto la nostra nota del 2 aprile 2013, ricordando quei giorni.
O ancora, come scortare i due in India a bordo di aereo militare dopo la riunione del 21 marzo 2013 del Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica e la loro convocazione a Palazzo Chigi, presenti Monti, de Mistura e il ministro della Difesa, ammiraglio Giampaolo Di Paola, per dirgli, chiediamo scusa, vero è che v’avevamo promesso che sareste rimasti in Italia, ma ci dispiace, ora ve ne tornate in India.
Colpo di sole? No, business, come abbiamo raccontato il 27 marzo 2013, in un articolo sui siluri BLACK SHARK per i sottomarini classe Scorpene della Marina indiana e che tanto fanno gola alla Whitehead Alenia Sistemi Subacquei, società della galassia Finmeccanica
A Roma, nella sede di Confitarma di Piazza Santi Apostoli, c’erano anche i nuovi capi team degli NMP, i Nuclei Militari di Protezione della Marina Militare che dal 2011, grazie a una legge dello Stato e su richiesta degli armatori, s’imbarcano sui mercantili per contrastare eventuali attacchi di pirati.
È a uno di questi nuclei che appartenevano, ad esempio, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Parlando ai militari presenti a Roma dell’importanza degli NMP come “efficace deterrente” a protezione dei mercantili, nonché della necessità di “andare avanti” nonostante gli incidenti, de Mistura s’è quindi lasciato sfuggire, involontario attimo di comicità, “perché mai e poi mai l’Italia mollerà i suoi militari”. Ora, sarà stato il momento alto e solenne se anche il Capo di Stato Maggiore del Comando in Capo della Squadra Navale, ammiraglio di Divisione Donato Marzano, ha ringraziato “calorosamente il Sottosegretario De Mistura per quanto, sin dal primo momento, il Ministero degli Esteri ha fatto per tutelare in India i due Fucilieri Latorre e Girone e per quanto sta facendo per riportarli in patria”.
E siamo al 20 dicembre 2012, con Confitarma che accoglie con gioia il “ritorno in Italia di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone per le festività natalizie”. E siamo al 13 marzo 2013 con Paolo D’Amico, presidente degli armatori, che “plaude alla decisione del governo” di non far tornare i due militari in India. Quanta cieca fiducia nel governo Monti. Questa la nota: “Ritengo giusto non far rientrare in India i due fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ed esprimo soddisfazione per la decisione del Governo. Pur consapevole dell’apertura di una controversia internazionale che di fatto tale decisione comporta, non possiamo dimenticare che per più di un anno le autorità indiane hanno rinviato la decisione in merito la giurisdizione del caso e non hanno mai voluto riconoscere a questi militari lo status di agenti dello Stato di bandiera la cui sovranità nelle acque internazionali è esclusiva. Nel ribadire la piena solidarietà e gratitudine di tutto l’armamento italiano ai due fucilieri italiani, auspico che l’intera vicenda possa essere definita al più presto, con una soluzione amichevole della questione in via giudiziaria o arbitrale, come del resto è previsto dalla Convenzione del mare, nel pieno rispetto del diritto internazionale”.
Perché è stato promosso Staffan de Mistura, visto che i due fucilieri sono ancora in India e che nulla è stato fatto o s’è voluto fare quand’era possibile farlo? La risposta è solo una, affare BLACK SHARK, quello da trecento milioni di dollari.
Di Stefania Elena Carnemolla, il - # - Replica
fonte: http://www.qelsi.it
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