Sarà il terzo Natale da incubo, il primo che i due
sottufficiali vivranno separatamente da quando è cominciata la loro
odissea, il 15 febbraio 2012. Massimiliano Latorre è in Italia dopo
l’ictus che lo ha colpito il primo settembre: il suo permesso scadrà il
13 gennaio, quando dovrà tornare in India dopo quattro mesi esatti
passati a casa. Salvatore Girone è rimasto lì, a New Delhi, in attesa
che la diplomazia riesca a sbrogliare la matassa.I due fucilieri di
Marina del San Marco vivono un’altra fase di stallo. Il 25 settembre la
cancelleria della Corte suprema indiana ha fissato la prossima udienza
al 12 dicembre, ennesimo appuntamento per decidere sul ricorso
dell’Italia che non vuole che sia la polizia antiterrorismo Nia a
occuparsi dell’inchiesta.
La lentezza con cui alcuni ministeri (in
questo caso Esteri e Giustizia) presentano i pareri richiesti dalla
magistratura conferma l’imbarazzo indiano. Il premier, Narendra Modi,
sta cercando una via d’uscita onorevole per il suo governo e per la
magistratura. Strada difficilissima: come rimandare in Italia Latorre e
Girone senza provocare proteste popolari? Nel governo italiano
persistono due correnti di pensiero: c’è chi crede che Modi possa
farcela, anche se pare quasi impossibile riuscirci entro metà gennaio,
quando Latorre comunque tornerà in India per non lasciare Girone da
solo. Altri, invece, sottolineano che Modi è pur sempre un leader
nazionalista che deve anteporre gli interessi indiani al resto. Il 9
settembre il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha ribadito in
Senato che la strada dell’internazionalizzazione «è tecnicamente
pronta». Eppure sarebbe un rischio perché l’eventuale arbitrato non
darebbe garanzie di vittoria mentre una sconfitta cancellerebbe ogni
speranza di accordo. Ecco perché la diplomazia è determinante, anche se
da parte italiana la carica di Lady Pesc fa concentrare Mogherini
sull’Europa. Né sono previste sue dimissioni: scaramanticamente, vuole
attendere l’esito delle delicate audizioni presso il Parlamento europeo.
Dunque, il prossimo titolare della Farnesina ci sarà solo il primo
novembre. Mentre Latorre e Girone aspettano.
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