Che cos'è Ebola? Da dove arriva il virus? C'è una cura o un modo per fermare l'epidemia di febbre emorragica? Domande e risposte su un virus terribile.
Una vittima della recente epidemia di Ebola. Per il virus non esistono vaccini e cure.
La peggiore epidemia del virus Ebola da quando è stato scoperto il virus, nel 1976,
è iniziata attorno al mese di aprile 2014. A ottobre la situazione è
grave e sempre più preoccupante: potete seguirne gli sviluppi
(diffusione e dati dell'Oms) con gli aggiornamenti pubblicati nella
pagina Speciale Virus Ebola.
La diffusione dell'epidemia non preoccupa le autorità sanitarie mondiali, che ancora oggi non riescono a capire se e quando si fermerà l’epidemia. Preoccupa anche molti che temono che prima o poi arrivi in Italia (il rischio è del 5%).
Per fare chiarezza riassumiamo qui sotto ciò che è importante sapere sul virus e sulla sua pericolosità.
1. Cos'è il virus Ebola e quali sono i sintomi?
È un virus è estremamente aggressivo, appartenente alla famiglia dei Filoviridae, come il virus Marburg, che causa problemi simili. Ebola provoca una serie complessa e rapidissima di sintomi, dalle febbri emorragiche al dolore ai muscoli e agli arti e numerosi problemi al sistema nervoso centrale.
1. Cos'è il virus Ebola e quali sono i sintomi?
È un virus è estremamente aggressivo, appartenente alla famiglia dei Filoviridae, come il virus Marburg, che causa problemi simili. Ebola provoca una serie complessa e rapidissima di sintomi, dalle febbri emorragiche al dolore ai muscoli e agli arti e numerosi problemi al sistema nervoso centrale.
Il periodo di incubazione (dal momento del contagio all'insorgenza dei primi sintomi) va da 2 a 21 giorni. La morte è fulminante e sopraggiunge nello stesso periodo (2-21 giorni).
Il materiale genetico è RNA, che va incontro a mutazioni non particolarmente rapide e contiene solo sette geni. Sono stati isolati finora cinque ceppi diversi del virus, di cui quattro sono letali per l'uomo. La prima scoperta del virus risale al 1976, in Congo e Sud Sudan. Di solito il virus è molto infettivo e virulento, e quindi se colpisce una o due persone di un villaggio si diffonde con estrema rapidità e "consuma" tutte le persone che colpisce.
2. Da dove proviene EBOLA?
Il cosiddetto serbatoio naturale del virus sono molto probabilmente le volpi volanti, grossi chirotteri che mangiano frutta e abitano le foreste tropicali; si pensa che il virus "viva" all'interno di questi animali da moltissimo tempo perché non causa in essi nessuna sintomo.
[leggi anche: tutte le malattie portate dai pipistrelli]
Per arrivare all'uomo il virus potrebbe essere passato dalle volpi volanti alle scimmie, o altri animali della foresta, e infine all'uomo attraverso il fenomeno del bush-meat, cioè la carne ricavata da animali selvatici come antilopi o scimpanzé. Il fenomeno si è aggravato da quando compagnie occidentali e cinesi sono penetrate nella giungla per il disboscamento e la ricerca di fonti di minerali. Mangiando la carne di questi animali gli uomini possono essere rapidamente contagiati.
3. Come si trasmette EBOLA?
La trasmissione del virus è molto rapida, attraverso i fluidi corporei, come muco o sangue, ma anche attraverso le lacrime o la saliva, il vomito o le feci e il contatto con aghi o coltelli usati dall'ammalato.
Anche se di solito questi virus non si trasmettono attraverso l'aria, è stata dimostrata nelle scimmie la trasmissione in goccioline contenenti il virus. È probabile che la trasmissione possa avvenire anche attraverso i rapporti sessuali. Nei villaggi o nelle zone più remote i contatti frequenti tra gli ammalati e i parenti aiuta la trasmissione del virus.
Esempi di come si può contrarre il virus Ebola:
- Baciare una persona malata;
- Toccare qualcosa su cui è caduto del fluido corporeo di una persona
malata, per esempio un cellulare, la maniglia di una porta o la
tastiera di un bancomat.
Come può accadere una cosa simile? Il virus Ebola sopravvive alcune ore all’esterno di un organismo; se si tocca la superficie infetta e poco dopo ci si toccano gli occhi o si mettono le dita in bocca potrebbe avvenire il contagio. - Mangiare il cibo di un malato. Per la stessa ragione di sui sopra, può essere entrato in contatto con la saliva infetta.
- Essere punti dall'ago di una siringa usata per curare un paziente con Ebola.
- Pulire il cadavere di una persona morta a causa di Ebola. È una delle principali vie di diffusione del virus nei Paesi africani, dove si seguono particolari rituali durante i funerali.
- Fare sesso con un malato o con una persona guarita da Ebola. Sembra
infatti che il virus rimanga attivo nello sperma anche a distanza di 3
mesi dalla guarigione.
- Entrare in contatto con persone senza sintomi (ma che poi sviluppano la febbre emorragica). Ebola si può prendere solo da persone che hanno già i sintomi della malattia: prima il virus non è presente nei fluidi perché non ha ancora colonizzato con alte concentrazioni l’organismo.
- Viaggiare in aereo con una persona che poi ha sviluppato i sintomi.
- Attraverso la puntura di una zanzara. Ebola si diffonde solo tra mammiferi e non non ci sono prove dirette che venga trasportato dagli insetti come avviene per esempio per la malaria con le zanzare. Al momento solo uomini, scimmie, primati e pipistrelli possono venire contagiati (e trasmettere) il virus.
Clicca qui per maggiori informazioni su come si può prendere Ebola.
4. È il più pericoloso virus conosciuto?
Ebola ha una percentuale di fatalità del 68% tra le persone colpite (vedi tabella a fondo pagina). Pur essendo mortale non è riuscito a diffondersi al di fuori dei villaggi in cui è scoppiata l'epidemia, fermato solo dalla fatto che colpiva regioni e agglomerati remoti e isolati. Qui spesso uccideva la maggior parte della popolazione e l'isolamento e la mancanza di strade rendeva facile iniziare una quarantena. Per questo l'arrivo in una città popolosa e con rapidi collegamenti con l'esterno potrebbe essere molto preoccupante. Le condizioni di una grande città sono ideali per la trasmissione di un virus così aggressivo.
Volpi volanti in vendita in un mercato di
Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo: una ricerca afferma
che tre specie di volpi volanti sono portatrici sane del virus Ebola
(foto © Jiro Ose/Redux/contrasto).
La scoperta del virus è relativamente recente probabilmente perché è aumentata anche la penetrazione nelle foreste da parte delle grandi compagnie del legname o minerarie, che hanno spinto gli abitanti dei singoli villaggi a nutrirsi del bush-meat (vedi sopra).
6. Perché la preoccupazione per la diffusione in una città?
Poiché l'infezione è estremamente veloce e la virulenza molto alta, se un virus di questo tipo "conquista" una città potrebbe colpire la popolazione molto rapidamente, prima che le autorità siano in grado di fermarlo.
7. C'è una cura o un vaccino?
Non esistono cure o vaccini, anche se ci sono stati tentativi con la trasfusione di individui colpiti ma sopravvissuti. Sono alla studio metodi estremamente avanzati, come la cosiddetta tecnologia antisenso o il farmaco sperimentale Zmapp, ma non si hanno ancora risultati clinici.
A oggi - quando le vittime vengono immediatamente idratate, nutrite e curate con appositi farmaci antipiretici - c'è comunque una probabilità di sopravvivenza, come è successo a due medici a cui è stato somministrato in via eccezionale il farmaco Zmapp ma soprattutto curati negli Stati Uniti con farmaci antipiretici e reidratati (leggi).
8a. È VERO CHE Ebola potrebbe mutare e diffondersi anche per via aerea?
Come spieghiamo in modo più dettagliato in questo approfondimento, l'ipotesi del cambiamento nelle modalità di trasmissione del virus Ebola non ha per ora nessun fondamento, e trova poche evidenze anche nella storia delle epidemie virali. È vero che Ebola - come tutti i virus - è soggetto a modificazioni genetiche, ma queste non sono mai tali da determinare un cambiamento delle caratteristiche di trasmissione.
Per diventare trasmissibile per via aerea, Ebola dovrebbe iniziare a replicarsi nelle cellule delle vie respiratorie dell'ospite. Ma il virus per sua natura non è interessato a questa parte del corpo: colpisce i vasi sanguigni e il fegato.
Le informazioni di base, la storia del virus, gli aggiornamenti sull'epidemia, il punto sulla sperimentazione.
8b. È vero che dopo molto tempo i patogeni perdono la loro virulenza?
È una specie di leggenda urbana, perché si pensava che un virus o un batterio si evolvesse in modo da essere sempre meno virulento più a lungo dura il suo rapporto con l'ospite. Ma il danno che un virus o un batterio infliggono all'ospite dipendono da molti fattori, in particolare la facilità di trasmissione. La cosiddetta "ipotesi del compromesso" suggerisce che il patogeno debba stare in equilibrio tra il tempo in cui è in grado di stare in un ospite e la velocità di trasmissione. In breve, il danno che si crea all'ospite e la trasmissione debbono esser bilanciate per massimizzare la diffusione. Un patogeno che si trasmette attraverso l'aria (sia autonomamente sia attraverso vettori come gli insetti) è molto facile che non divenga affatto più "buono" col tempo, ma rimanga estremamente dannoso; questo perché può spostarsi da un ospite all'altro anche se il colpito è fermo a letto, malato. Le specie che si trasmettono per fluidi corporei o in generale attraverso il contatto diretto hanno bisogno che l'ospite si muova e incontri altri "contagiabili" e quindi non devono creare troppi danni agli ospiti stessi. È stato dimostrato che aumentare la difficoltà di trasmissione diminuisce anche la virulenza di un virus.
Le informazioni di base, la storia del virus, gli aggiornamenti sull'epidemia, il punto sulla sperimentazione.
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Cronologia delle precedenti epidemie di Ebola
Anno | Paese | Ceppo virus |
Casi | Decessi | Tasso mortalità |
2012 | Rep. Dem. del Congo | Bundibugyo | 57 | 29 | 51% |
2012 | Uganda | Sudan | 7 | 4 | 57% |
2012 | Uganda | Sudan | 24 | 17 | 71% |
2011 | Uganda | Sudan | 1 | 1 | 100% |
2008 | Rep. Dem. del Congo | Zaire | 32 | 14 | 44% |
2007 | Uganda | Bundibugyo | 149 | 37 | 25% |
2007 | Rep. Dem. del Congo | Zaire | 264 | 187 | 71% |
2005 | Congo | Zaire | 12 | 10 | 83% |
2004 | Sudan | Sudan | 17 | 7 | 41% |
2003 (Nov-Dic) |
Congo | Zaire | 35 | 29 | 83% |
2003 (Gen-Apr) |
Congo | Zaire | 143 | 128 | 90% |
2001-2002 | Congo | Zaire | 59 | 44 | 75% |
2001-2002 | Gabon | Zaire | 65 | 53 | 82% |
2000 | Uganda | Sudan | 425 | 224 | 53% |
1996 | Sud Africa (ex-Gabon) | Zaire | 1 | 1 | 100% |
1996 (Lug-Dic) |
Gabon | Zaire | 60 | 45 | 75% |
1996 (Gen-Apr) |
Gabon | Zaire | 31 | 21 | 68% |
1995 | Rep. Dem. del Congo | Zaire | 315 | 254 | 81% |
1994 | Costa d'Avorio | Taï Forest | 1 | 0 | 0% |
1994 | Gabon | Zaire | 52 | 31 | 60% |
1979 | Sudan | Sudan | 34 | 22 | 65% |
1977 | Rep. Dem. del Congo | Zaire | 1 | 1 | 100% |
1976 | Sudan | Sudan | 284 | 151 | 53% |
1976 | Rep. Dem. del Congo | Zaire | 318 | 280 | 88% |
Marco Ferr ari - 21 settembre 2014
fonte. http://www.focus.it
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