L’Europa vuole spiegazioni sulla falla che ha permesso il contagio dell’infermiera
REUTERS
Le colleghe dell’infermiera spagnola contagiata dall’ebola
07/10/2014
CHE COSA NON HA FUNZIONATO
La donna contagiata faceva parte della squadra che ha curato all’ospedale La Paz-Carlos III di Madrid il missionario Manuel Garcia Viejo, morto il 25 settembre scorso nella capitale spagnola dopo aver contratto la malattia in Sierra Leone. Al momento, è ricoverata in condizioni stabili all’ospedale di Alcorcon, a sud della capitale. La donna, una quarantenne, secondo quanto riporta El Pais nel momento in cui entrò in contatto con i pazienti contagiati non indossava gli indumenti previsti dal livello 4 di sicurezza, ma bensì quelli corrispondenti al livello 2: non aveva la possibilità di respirare da un sistema autonomo e i guanti erano in latex e legati da nastro adesivo.
L’UE IN ALLERTA
L’Unione europea è in allerta. Bruxelles ha chiesto alla Moncloa di spiegare le circostanze che hanno portato al contagio dell’infermiera spagnola, la prima a contrarre l’ebola in Europa. La Commissione «ha inviato una lettera lunedì al ministero della Salute spagnolo per ottenere alcuni chiarimenti» su come sia avvenuto il contagio, nonostante tutte le precauzioni prese. «C’è ovviamente un problema da qualche parte», ha sostenuto il portavoce Frederic Vincent, ribadendo tuttavia il convincimento della Commissione Ue che la diffusione dell’ebola in Europa «resti altamente improbabile».
LORENZIN: NESSUN CASO IN ITALIA
Per quanto riguarda l’Italia, ci sono state «moltissime segnalazioni di casi sospetti di Ebola ma, fortunatamente, nessuno si è poi rivelato positivo», ha riferito il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nel corso di un’audizione alla Camera. «Il fatto che abbiamo ricevuto queste segnalazioni», ha aggiunto il ministro, «significa che il sistema funziona. Il ministero della Salute sta seguendo con estrema attenzione l’evoluzione dell’epidemia in Africa Occidentale». In particolare sono stati rafforzati i controlli a bordo delle navi, negli aeroporti e sugli immigrati che sbarcano in Italia. Il ministro ha anche messo in guardia sul rischio che i tagli lineari riducano i fondi per i controlli: «Le ispezioni non si fanno da sole. La sicurezza è una priorità e per questo ho chiesto più fondi nella legge di stabilità»
fonte: http://www.lastampa.it
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