Roma, 7 ott – Il 5 ottobre, le “Sentinelle in Piedi” di tutta Italia hanno organizzato sit-in in 100 piazze italiane. Obiettivo? La libertà di espressione, ovvero poter essere liberi di affermare che il matrimonio è soltanto tra un uomo e una donna, che un bambino ha il diritto ad avere la sua mamma e il suo papà e che loro hanno il diritto di educare liberamente i loro figli. Qual’è stata la risposta? Secondo La Nuova Bussola Quotidiana circa diecimila persone hanno partecipato alla manifestazione. Se i numeri sono manipolabili, rimane una certezza: una manifestazione per la libertà di pensiero è stata vittima, in più città italiane, di feroci aggressioni da parte dei fautori del libero pensiero e del progressismo. Suona strano? Provate a chiedere alle Sentinelle di Torino, Bologna, Milano, Rovereto, Pisa, Genova…
Proprio così, la cronaca, come ormai risaputo, ha fatto registrare molti episodi di intolleranza da parte di sigle della sinistra estrema, dei centri sociali e da militanti LGBT. Ciò che però risulta profondamente strano è la risposta dei maggiori organi di informazione. Su La Repubblica, per esempio – a riguardo dei fatti di Bologna – si parla di “manganellate e feriti tra ultracattolici, Forza Nuova e centri sociali” e non di aggressione premeditata con carica sulla polizia e sui manifestanti da parte di centri sociali e soci. Fa peggio l’Huffington Post che, dopo aver fatto ironia sui libri portati in piazza dalle Sentinelle, sembra voler giustificare gli aggressori: ”il radicalismo religioso che spesso si annida in queste congreghe è stato spesso accusato di omofobia e intolleranza, tanto da dare adito, domenica scorsa, a un’ondata di scontri”. Non è da meno una penna di Libero, Selvaggia Lucarelli, che su facebook scrive: “I calci in culo alle giovani sentinelle che manifestavano contro i diritti dei gay e contro ‘chi cerca di distruggere l’uomo e la civiltà’ (parole loro eh) a Bologna, sono l’unica iniziativa dei centri sociali che ho trovato utile e piena di buonsenso da qualche decennio”.
Fa veramente rabbrividire questa levata di scudi contro le Sentinelle da parte dei guru del progressismo e del libero pensiero. Agli attacchi, fisici e non, subiti dalle Sentinelle, ha voluto rispondere, tra gli altri, Costanza Miriano, scrittrice e giornalista Rai, nonché sostenitrice del “movimento”:
Mi piacerebbe essere così lieve e ironica e nobile d’animo da poter rispondere con misura al post di Selvaggia Lucarelli sulle Sentinelle In Piedi. Mi piacerebbe ma ieri i contestatori delle Sentinelle hanno mandato al Pronto Soccorso il figlio dodicenne di un’amica, una giovane donna e un prete, tra gli altri, e allora ho perso un po’ di aplomb. Appena lo recupererò proverò a dire alcune cose. Tipo che ognuno di noi ha qualche amico omosessuale con il quale non ha individualmente nessun problema (e ne ho diversi anche tra i miei scrittori preferiti). Che in Italia come dimostrano molte statistiche (Pew Institute per esempio) non esiste un’emergenza omofobia, come prova il fatto che i gay Pride e Village dilagano ovunque indisturbati, con gli onori delle cronache dei tg nazionali, mentre a noi non ci fila nessuno. Che è ridicolo dire che noi vogliamo “i gay zitti e seduti”, perché loro gridano forte a ogni pié sospinto e molti si lasciano intimorire (vedi caso Barilla) e perché loro sono il nuovo conformismo. Che le lobby omosessuali di cui ha parlato papa Francesco esistono e controllano la comunicazione, o direttamente, o per il pigro conformismo che connota la categoria dei miei colleghi. Soprattutto che la legge contro la quale protestiamo impedirebbe a noi di parlare, e questa è una cosa inaccettabile in un paese civile, per esempio ci vieterebbe di dire che un bambino ha diritto a un padre maschio e a una madre femmina (cosa che pensa la maggior parte degli italiani), mentre nessuno – di certo non noi – vuole impedire agli omosessuali di vivere la loro vita affettiva come meglio credono. E infine che auspicare che ci prendano a calci in c..o non è un espressione da signora, ma noi siamo comunque per la libertà d’espressione.
Renato Montagnolo - 7 ottobre 2014
fonte: http://www.ilprimatonazionale.it
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