Quattro anni fa il quotidiano inglese “The Guardian” pubblicò un dossier
su una fitta rete di traffico d’organi in Ucraina. Sappiamo bene che,
quando si sceglie un titolo di questo tipo per un articolo, lo si mette
immediatamente nella categoria del “troppo esagerato per essere vero”:
il nostro cuore si rifiuta di crederci. Dopodiché, si inizia a
riflettere e a pensare che si tratti dell’ennesima campagna di
demonizzazione. Tuttavia, quando abbiamo analizzato la proposta
pervenutaci da uno dei nostri collaboratori, abbiamo dovuto ammettere
che i fatti e gli argomenti presentati meritavano di essere presi in
seria considerazione. Questo dossier proviene da Mark Chapman, l’uomo
che tiene uno dei più seri blog sulla Russia.
Purtroppo non possiamo dargli il giusto merito della notizia, così come
farebbe una grande testata giornalistica, perché non siamo altro che un
piccolo gruppo di volontari che fa questo lavoro nel proprio tempo
libero. E a questo proposito: dove sono i grandimedia?
Guardate un po’ che succede: avete dei professionisti ben pagati nelle
vostre redazioni, perché non incaricate uno di loro per fare un po’ di
giornalismo d’inchiesta su questo argomento e provate ad andare un po’ a
fondo della questione? Si tratta di una storia
che non finirebbe facilmente nel dimenticatoio. Alcuni cadaveri di
soldati ucraini sono stati ritrovati con l’addome inciso e privi di
alcuni organi. Si tratta degli “eroi dell’Ucraina”, di cui ci si riempie
la bocca a Kiev e in tutta l’Ucraina occidentale (“Slava Ukraina,
Geroyim Slava!”, ossia “Gloria all’Ucraina, gloria agli eroi!”),
spogliati del loro cuore, dei loro reni e del loro fegato, destinati ad
essere trapiantati nei corpi di chi si può permettere di pagarli. I
profitti di un commercio di questo genere sono nell’ordine di dieci
volte in più rispetto all’investimento, per esempio nel caso in cui
l’acquirente di organi debba sborsare una certa somma a un donatore
povero, costretto a vendere un rene per sbarcare il lunario.
Dato che la donazione generosa proviene da persone morte da poco,
incapaci di esprimere le proprie volontà, si tratta in effetti di un
ricco business! Si dice che siano state trovate fosse comuni nella
regione, a quanto pare composte da civili trovati con le mani legate
dietro la schiena, uccisi con una pallottola in testa, e sui corpi dei
quali sono state rinvenute tracce di torture perpetrate prima che
arrivasse il colpo di grazia. Alcuni di loro sono stati decapitati. Si
dice anche che alcuni siano stati trovati con l’addome aperto, privi di
alcuni organi. Credo comunque che, nel caso, bisognerebbe scavare a
lungo per trovareinformazioni su questo argomento. Già, perché il Dipartimento di StatoUsa,
con una decisione scandalosa quanto prevedibile, ha affidato le
indagini alle stesse autorità che, con tutta evidenza, stanno dietro a
tutta questa storia: il governo ucraino.
Le denunce riguardo ai corpi dei soldati usati per alimentare il
commercio clandestino di organi sono peraltro apparse fin dall’inizio
del conflitto. “StopFake”, un sito specializzato nel discredito delle
notizie che potrebbero mettere in cattiva luce il governo ucraino, e che
non di rado costruisce false notizie o prestanomi prezzolati per
demolirle e accrescere la propria credibilità, ha subito reagito a
questa storia. Si da il caso però che l’ipotesi avanzata da “StopFake”, e
cioè che tutta la vicenda sia una bufala, dal momento che gli organi
dovrebbero essere prelevati subito dopo il decesso, messi a refrigerare
in contenitori speciali e quindi portati fuori dalle zone di guerra,
è stata messa in dubbio da Tony Cartalucci, giornalista di “New Eastern
Outlook”. Tony, che tiene il popolare blog “Land Destroyer”, e le cui
analisi sono di regola affidabili, a dispetto dell’accoglienza piuttosto
fredda che solitamente gli viene riservata dai governi occidentali,
riporta le testimonianze di alcuni impiegati di aeroporti
internazionali, come quello di Boryspil. I testimoni riferiscono di aver
visto piccoli aerei privati, equipaggiati con speciali refrigeratori
usati solitamente per il trasporto di organi umani.
Sono inoltre stati notati alcuni veicoli attrezzati e moderne ambulanze,
tutti presso gli ospedali militari ucraini. Ovviamente il fatto di
trovare delle ambulanze in prossimità di un ospedale non è di per sé un
fatto strano, tuttavia è ben noto che Kiev non riesce neanche a fornire
uniformi degne o pasti adeguati ai suoi soldati. In questo contesto,
l’andirivieni di dispendiosi mezzi attorno agli ospedali ha un che di
sospetto. Specialmente se si considera la sordida storia di traffico di
organi in Ucraina (vedi articolo del “Guardian”). Nel 2010 quattro
chirurghi e quattro altre persone non precisate furono arrestate dal
ministero degli interni ucraino per traffico di organi umani, in
particolare reni presi da giovani donne in difficoltà economiche. Queste
disperate avevano ricevuto circa 10.000 dollari per un rene in buone
condizioni, trapiantato poi a un beneficiario che ne aveva spesi
almeno 200.000 per l’operazione. Un’ottima operazione, peraltro,
ammesso che ve lo possiate permettere! L’inchiesta si era poi allargata a
dodici altre persone che operavano all’interno di una rete diretta da
un israeliano di origini ucraine.
Insieme ad altri validi ragionamenti, Cartalucci presenta un argomento convincente. I resoconti fatti dai social media riguardo a questo traffico illegale di organi sono di norma snobbati dai media occidentali,
quali la “Bbc”, che li considerano eccessi “televisivi” o come il
prodotto di fervide immaginazioni. Cartalucci dice che «si tratta degli
stessi social network che abitualmente i media occidentali citano così frequentemente quando i bersagli sono i governi di Libia o Siria. Ora però che gli interessi occidentali
sostengono un regime che cerca di consolidare il proprio potere contro
dei combattenti armati, queste storie sono delle bufale e non sono degne
di inchieste approfondite». Non c’è bisogno che vi dica che ha
assolutamente ragione.
(“Rivelazioni inquietanti su una fitta rete di traffico d’organi in Ucraina”, post firmato da “Russia-Insider”, ospitato da “Mondialisation” il 20 ottobre 2014 e tradotto da “Come Don Chisciotte”).
http://www.libreidee.org/2014/10/uccisi-e-squartati-in-ucraina-un-rene-vale-200-000-dollari/
tramite: http://wwwmyblogsky.blogspot.it/
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